L'occasione è storica: spezzare nel più strategico paese arabo il circolo vizioso di miseria, frustrazione, regimi di polizia e terrorismo - spesso alimentato dai regimi stessi per ottenere soldi e status dall'Occidente - che destabilizza Nordafrica e Vicino Oriente fino al Golfo e oltre. Il successo della rivoluzione avvierebbe la transizione a un Egitto "normale", con un potere politico legittimato dal popolo.
Egitto, IL CAIRO - Scaduto il coprifuoco, centinaia di dimostranti tornano a urlare slogan contro il presidente. La polizia spara per impedire l'afflusso in piazza Tahir. Le violenze si sarebbero ripetute anche nella notte, tra raduni di giovani, lacrimogeni e saccheggi. Al Jazeera mostra immagini della folla che fraternizza con i militari.
La rivolta contro il regime di Mubarak si estende sempre più e sta diventando una vera e propria rivoluzione per la libertà. Completo blackout di Internet, e telefonia: le comunicazioni sono state completamente bloccate dal regime. E' possibiel seguire gli avvenimenti con Al Jazeera la tv araba in lingua inglese che segue in diretta tutti gli avvenimenti al Cairo. Coprifuoco nella capitale, Alessandria e Suez. Fermato ElBaradei, oscurata la Rete. Arrivano i carrarmati.
Che possa toccare anche a loro? Da parecchi giorni gli inossidabili "presidenti quasi a vita" di diversi paesi arabi non dormono sonni tranquilli. Dalle loro poltrone hanno visto il mondo cambiare. Usciti vittoriosi da elezioni con percentuali bulgare, hanno resistito a tutto e a tutti. L'onda della rivolta dei gelsomini rischia ora di crea loro problemi seri. Dalla Tunisia, allo Yemen, passando per Algeria ed Egitto, decine di migliaia di dimostranti sono scesi in piazza. Al grido "Vogliamo la nostra Tunisia" chiedono generi alimentari a prezzi più accessibili, riforme democratiche, lavoro per tutti, libertà. Ma prima di tutto esigono che i loro longevi capi di stato seguano l'esempio dell'ex presidente tunisino Ben Ali: l'esilio.
Scontri sbirri-manifestanti al Cairo - Battaglia in piazza Tahrir: la sbrirraglia è stata costretta a ritirarsi. Twitter e Facebook bloccati. Feriti tra i manifestanti e tra gli agenti, arrestati alcuni dimostranti. Battaglia in piazza Tahrir: le forze di sicurezza, sono state costrette a ritirarsi. Twitter e Facebook bloccati
Migliaia di egiziani sono scesi in piazza: assaltata anche la sede del museo egizio - IL CAIRO: si sono fatti più violenti gli scontri a piazza Taharir, nel centro del Cairo. I manifestanti hanno attaccato la polizia con un fitto lancio di sassi. Le forze di sicurezza sono state costrette a ritirarsi dalla piazza malgrado il fitto lancio di lacrimogeni e l’impiego di blindati e idranti.
Gli agenti, a piazza Taharir, nella capitale, hanno lanciato gas lacrimogeni contro la folla che chiede riforme politiche e sociali - IL CAIRO - Sono circa 15.000, secondo fonti dei servizi di sicurezza, i manifestanti che hanno preso parte alle mobilitazioni di oggi al Cairo per chiedere riforme politiche e sociali, sul modello della "rivoluzione del gelsomino" tunisina.
L'Egitto ha richiamato la sua ambasciatrice presso la Santa Sede per consultazioni. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri. Il richiamo, ha spiegato il portavoce del ministero Hossam Zaki, avviene 'sullo sfondo delle nuove dichiarazioni del Vaticano concernenti gli affari interni egiziani'. Dichiarazioni considerate 'un'ingerenza inaccettabile'. L'Egitto - ha aggiunto il portavoce - 'non permettera' a nessuno di intervenire nei suoi affari interni sulla base di pretesti'.
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