Il Museo Egizio di Torino presenterà dal 2 marzo al 3 settembre una mostra centrata sulla figura di Ernesto Schiaparelli, Dalle Sabbie al Museo, che ripercorre la sua vita e l’attività di egittologo che lo portò alla direzione del Museo Egizio e alla guida della missione archeologica italiana in Egitto.
Fu proprio Schiaparelli in Egitto a trovare la tomba di Kha, ancora perfettamente intatta con tutto il corredo funerario e che oggi si può ammirare nelle sale del museo torinese. Ernesto Schiaparelli nacque a Occhieppo Inferiore il 12 luglio 1856 e si laureò all’Università di Torino con una tesi in Egittologia. Dopo aver vissuto a Parigi per proseguire gli studi sull'Egitto, tornò in Italia, dove venne nominato Direttore della sezione egizia al Museo di Firenze e fu inviato in Egitto per raccogliere altro materiale per quest’ultimo.
Nel 1894 ricevette l’incarico di Direttore del Museo Egizio di Torino, allora inferiore come importanza a tanti altri Musei Egizi che nel corso del secolo si erano sviluppati al Cairo, a Londra, Parigi, Berlino, Bruxelles, New York e Boston.
Schiaparelli riuscì a convincere il re d’Italia Vittorio Emanuele III a finanziare ben dodici campagne di scavi in Egitto, che ridiedero lustro al Museo. Gli scavi di maggiore importanza furono alla piramide di Cheope nella necropoli di Menfi, dove furono trovati i resti del tempio della piramide stessa e varie mastaba dell’antico impero, a Heliopolis, dove erano presenti resti di abitazioni delle prime dinastie e di età predinastiche e le rovine del tempio di Mnevis.
Non meno rilevanti quelli nella necropoli di Asyut, su uno dei periodi più oscuri della storia d’Egitto, nella necropoli di Antaeopolis, (Gau el Kebir), città eretica che adorava Set, il dio a testa di okapia, simbolo del male e nemico e persecutore di Horus. Inoltre effettuò anche scavi nella valle delle Regine riservata alla sepoltura delle mogli dei Faraoni, con la tomba della regina Nefertari moglie di Ramses II e a Gebelein, nell’area del famoso santuario di Hathor e nella necropoli. Nel 1905 l’archeologo trovò la tomba del pittore Maja e un anno dopo quella dell'architetto Kha e della moglie Merit, che furono ricostruite integralmente al Museo di Torino, inoltre fece documentare tutte le sue scoperte da un fotografo e affidò il compito di salvare i meravigliosi affreschi a un abile restauratore, Francesco Lucarini, che usò la tecnica dello strappo che permise di riportarli intatti al museo di Torino. Nel 1907 Schiaparelli venne nominato Soprintendente agli scavi del Piemonte e della Liguria e nel 1924 divenne Senatore del Regno d'Italia.
L’archeologo morì il 14 febbraio 1928 a Torino ed è sepolto a Occhieppo Inferiore nella tomba di famiglia. Tra le fotografie e ai pannelli interattivi la mostra darà la possibilità di scoprire anche com’era la vita degli archeologi durante gli scavi. La mostra sarà visitabile lunedì: dalle 9 alle 14 e dal martedì alla domenica dalle 9 alle 18.30.
Scritto da Paola Montonati.