Rudj-Ka Scoperta una nuova tomba ricca di dipinti vicino alle Piramidi di Giza. Una scena sobria di toccante intimità familiare è riapparsa con il ritrovamento di una tomba egizia a Giza, nel luogo in cui sorgeva probabilmente la “grande città delle piramidi”

La moglie gli stringe la spalla con una mano, in un atteggiamento misto tra devozione e protezione del marito, forse avviato nel suo viaggio verso l’eternità. La scena, sicuramente una delle più toccanti dell’arte egizia nella sua intimità familiare, è apparsa nelle scorse settimane agli archeologi che hanno scoperto, nella zona delle piramidi di Giza, presso il Cairo, questa tomba, appartenente a Rudj-Ka, di professione “purificatore”.

La tomba è stata costruita circa 4350 anni fa, durante la V dinastia, e come avveniva nel caso di sepolture di personaggi non regali, è decorata con immagini in rilievo che raffigurano il suo occupante nelle attività quotidiane: Rudj-Ka che va a pesca con l’arpione nelle paludi, che solca il Nilo in barca, che con la moglie offre doni rituali di pane, oche e bestiame.

Ma non sono soltanto le immagini così vive e immediate, dopo quattro millenni e mezzo, ad aver suscitato interesse fra gli archeologi diretti da Zahi Hawass, il segretario del Consiglio supremo delle antichità egizie. La vicinanza della tomba alle tre piramidi di Giza è un’ulteriore conferma dell’ipotesi secondo cui durante l’Antico Regno, nella piana oggi alla periferia del Cairo, “si stendeva una grande città abitata da tutti coloro, preti e laici, che si occupavano di tenere vivo il culto dei faraoni defunti, per farli continuare a vivere”, ha sottolineato Zahi Hawass. Una vera e propria “città delle piramidi” abitata da centinaia di persone, forse cento volte di più durante le epoche della costruzione dei tre monumenti. Questa è la prima tomba scoperta nel luogo dove gli scienziati ritengono che sorgesse il grande agglomerato di sacerdoti e costruttori.

Le iscrizioni tombali indicano che Rudj-Ka era un sacerdote del culto del faraone Chefren (IV dinastia) che aveva regnato oltre un secolo prima, tra il 2520 e il 2494 a.C. e il cui nome è legato alla seconda delle tre grandi piramidi di Giza e molto probabilmente anche alla costruzione della Sfinge. In particolare, Rudj-Ka era un “purificatore”, cioè il sacerdote incaricato di sovrintendere ai rituali di purificazione compiuti in onore del faraone, il cui culto — come ora appare evidente — continuava ancora per secoli dopo la sua morte.

Hawass ha poi sottolineato che la tomba è assolutamente unica anche per la sua struttura architettonica. Il rivestimento esterno è costituito da grandi blocchi di calcare che creano un percorso a labirinto verso l’ingresso principale alla sepoltura. E la camera mortuaria è stata scavata direttamente nella roccia, che in quel luogo forma un pendio digradante dal piccolo altopiano dove sorgono le tre piramidi, la testimonianza più suggestiva di una civiltà straordinaria.

Storica - Dicembre 2010 - Giovanni Siniscalchi


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Un dipinto sulla parete di una tomba egizia appena scoperta mostra il suo occupante, Rudj-Ka (a destra), e sua moglie. Secondo gli archeologi Rudj-Ka probabilmente visse nell'antico Egitto durante la V dinastia, circa 4.350 anni fa. Le opere e i manufatti rinvenuti in questa ricca tomba, scoperta lungo una rupe nei pressi della grande Piramide di Giza, indica che Rudj-Ka era un sacerdote del culto funerario del faraone della IV dinastia Chefren, che regnò dal 2558 al 2532 a.C. Chefren è conosciuto come l'artefice della seconda delle tre piramidi gdi Giza e della Sfinge. Durante il Vecchio Regno, "alla morte del faraone nasceva una città attorno alla piramide", dice Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità Egizie. "In questa città vivevano sacerdoti e tutti coloro che tenevano in vita il culto del faraone". Sembra che Rudj-Ka fosse il sacerdote incaricato di sovrintendere i riti di purificazione celebrati in onore del faraone defunto.


Zahi Hawass osserva le offerte di pane, oche e manzo dipinte in questa immagine più ampia del ritratto di Rudj-Ka e della moglie all'interno della tomba egizia appena scoperta. L'antica tomba, ipotizza Hawass, potrebbe far parte di un più vasto complesso cimiteriale ancora da riportare alla luce nei pressi di Giza. Sottolinea Hawass, che è anche esploratore incaricato della National Geographic Society: "È la prima volta che troviamo il cartiglio di Chefren in questa zona".


Un altro dipinto nella nuova tomba mostra Rudj-Ka intento a pescare nel Nilo. Nelle sepolture dell'Antico Egitto venivano spesso rappresentate queste scene di vita quotidiana, attività che l'occupante sperava di svolgere nella sua vita ultraterrena. "Nella V e nalle VI dinastia i sacerdoti non venivano dalle classe elevate”, racconta Hawass. "Potevano avere origini modeste, anche un operaio poteva diventare sacerdote". Il dipinto non implica che la pesca fosse l'attività che Rudj-Ka svolgeva prima di diventare sacerdote; gli archeologi sottolineano che nessun dipinto tombale indica esattamente cosa facesse Rudj-Ka prima di diventare sacerdote.


L'ingresso della tomba di Rudj-Ka (nella foto) conduce a un labirinto di corridoi costruiti con blocchi di calcare. Il complesso sepolcrale interno è stato scavato da una parete di roccia e avrebbe dovuto accogliere tutti i familiari del sacerdote. La costruzione di questa ricca tomba deve aver richiesto un enorme lavoro e una grande quantità di denaro, continua Hawass: "Era la ricerca dell'immortalità che muoveva questa gente". In ogni caso, Rudj-Ka poteva permettersi una tomba onerosa: i sacerdoti diventavano ricchi una volta nominati. In cambio dei loro servizi, i sacerdoti ricevevano una parte dei beni offerti al tempio.


Il cimitero degli operai della piramide si trova a nord rispetto la tomba di Rudj-Ka. Scoperto una decina di anni fa, il cimitero ha permesso di comprendere come la costruzione delle piramidi di Giza abbia mobilitato l'intera società egizia, dando vita a una città attorno ai monumenti. La tomba di Rudj-Ka forse era separata da quella degli operai a causa del suo rango sacerdotale, afferma Hawass, che spera che la nuova tomba faccia parte di una necropoli, ancora da scavare, dedicata ai sacerdoti e alla corte del faraone.


Gli operai ripuliscono dalla sabbia manufatti rinvenuti al cimitero degli operai che costruirono le piramidi. Benché Hawass sia convinto che questo cimitero e la nuova tomba siano collegati, è anche possibile che la tomba di Rudj-Ka costituisca un'estensione occidentale della grande necropoli di Menfi, ai margini dell'odierna città di El Cairo. "La posizione è sorprendente", afferma Hawass. "Non ci saremmo mai aspettati di trovare una tomba così grande a sud del cimitero degli operai”.


Fotografie di Kenneth Garrett, National Geographic.