Egitto - Chi, almeno una volta nella vita, ha visitato la Valle dei Re a Luxor si ritenga fortunato. Presto, infatti, saranno chiuse al pubblico tre delle più importanti tombe faraoniche millenarie lì custodite, tra cui quella di Tutankhamon. E ai malcapitati turisti non resterà che ammirare una fedele riproduzione dell'opera originale, sempre nello stesso sito.

Lo ha annunciato a El Mundo Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie, spiegando che a causa delle continue visite nella Valle dei Re, «del respiro e del sudore» dei turisti (in un posto dove ad agosto il termometro segna anche più di 50 gradi) le tombe «rischiano di andare completamente distrutte in soli 200 anni».

Tutankhamon

SI LAVORA ALLE COPIE - Scoperta nel 1922 dall'archeologo inglese Howard Carter e famosa per essere quella conservata meglio, la tomba di Tutankhamon rientra nel progetto delle autorità egizie assieme a quelle di Seti I e della regina Nefertari, rispettivamente padre e sposa di Ramses II. La tomba di Nefertari si trova a sud della Valle dei Re, nella meno nota Valle delle Regine. In ogni caso, le autorità egiziane non escludono che successivamente anche altre tombe possano essere chiuse al pubblico per evitarne il deterioramento. Nella Valle dei Re, intanto, un gruppo di esperti, attraverso l'uso dei raggi laser, ha già cominciato a "copiare" decorazioni e dipinti contenuti all'interno delle tre tombe, che serviranno a costruirne le riproduzioni. Alcuni egittologi, El Mundo cita in particolare Basaam el Shamaa, non apprezzano il progetto. «Che patrimonio può essere rappresentato da una riproduzione?», si chiedono, pur ammettendo che il rischio di un deterioramento esiste. Ma che potrebbe essere superato attraverso ventilatori e macchine speciali per combattere il problema dell'umidità.

«VALLE DELLE RIPRODUZIONI» - Che piaccia o no ai più scettici, quella che El Mundo ha giù ribattezzato la «Valle delle riproduzioni» sarà completata entro due mesi. Zahi Hawass è fiducioso. «Anche la Francia ha proibito ai turisti di visitare le originali Grotte di Lascaux, ma le visite non sono comunque diminuite». E poi «proteggere il patrimonio storico è più importante del turismo»

Corriere della Sera