Nel passato la religione egizia era considerata come un corpo dottrinale sostanzialmente unitario, caratterizzato da una ininterrotta osservanza da parte del popolo presso il quale si era originato e impermeabile ad influenze esterne o mutamenti evolutivi. Negli ultimi tempi si è andata affermando una scuola di pensiero che tende a considerare le varie dottrine e le pratiche relative al culto distinte tra loro e inserite nel contesto storico-dinamico del loro sviluppo. La religione egizia presenta alcuni aspetti peculiari che la distinguono in un certo qual modo dalle altre religioni fiorite nell’area mediterranea nell’antichità. [Wikipedia]
Aker (Akeru, Akerui)
Antico dio di terra: viene rappresentato solitamente come un leone a due teste o come due leoni seduti e rivolti verso opposte direzioni con il mezzo il sole (formando così il simbolo dell'alba Akhet). E' il guardiano della porta dell'alba da cui il sole nasce ogni giorno. I due leoni si chiamano Sef e Duau (ieri e oggi).Poiché le porte dell'alba e del tramonto erano sorvegliate da Aker, gli egizi mettevano alle porte delle loro case e nelle tombe delle statue di questo dio affinché tenesse lontani li spiriti malvagi. Talvolta è raffigurato con teste umane. I greci chiamarono Sfingi questo tipo di statue.
Akh
Uno dei principii spirituali dell'individuo reso come "anima trasfigurativa del divino umano". Gerarchicamente è il principio più elevato ed in origine viene attribuito solo agli dei e al Faraone e solo successivamente ai comuni mortali.
Ammit
Entità mostruosa preposta alla distruzione dello spirito del defunto nel caso di sfavorevole verdetto del tribunale osiriaco. Ha la qualifica di "colei che annietta i colpevoli" e figura regolarmente nelle illustrazioni del Libro dei Morti nella scena del giudizio. Ha un aspetto composito: capo di coccodrillo, zampe anteriori di leone, zampe posteriori di ippopotamo.
Ammon
Il dio di Tebe era solitamente raffigurato in forma umana. Considerato assieme alla consorte Amaunet come il dio della creazione primordiale. Fino alla 12ma dinastia era solo una divinità locale. Quando Tebe divenne capitale, Amon fu considerato il "re degli dei".
Amon era una divinità molto popolare: considerato il difensore dei poveri e difendeva i poveri dai ricchi. Chi chiedeva il suo aiuto doveva prima confessare ad Amen i sui peccati.
I sacerdoti di Amen erano molto influenti: quando la regina Hatshepsut volle il loro appoggio, rese omaggio ad Amen erigendo il tempio di Deir el-Bahri in suo onore e dichiarandosi sua figlia. Lo si vede rappresentato praticamente su tutti i templi.
A partire dal regno di Thutmosis IV, inizio' una decadenza del dio Amon: si inizio' ad adorare Aton, (disco solare) Con il regno di Akhenaton (il faraone "eretico") si ha la prima forma di monoteismo della storia. Akhenaton abbanono' Tebe e fondo una nuova capitale, Akhetaten. In seguito il culto di Amon venne ristabilito, e si tentò in tutti i modi di distruggere il ricordo del faraone ma "l'eresia" di Akenaton darà i suoi frutti decine di secoli dopo.
Dopo la morte di Akhenaten, il suo successore Tutankhamon (anche se dopo Akhenaton vi fu un breve regno di due anni di Semenkhara) riportò la capitale a Tebe e ripristinò il culto di Amon. Cambio anche il suo nome da Tutankhaton a Tutankhamon. La radice della parola "amen" significa: invisibile, segreto, sconosciuto.
Espressione della profonda venerazione nei suoi confronti sono gli Inni di Amon:
"Chinati davanti a te stanno gli dei, lodando la forza del creatore. Re e capo di ogni dio, noi celebriamo la tua forza perché tu ci hai creati. Ti veneriamo perché tu ci hai formati. Cantiamo inni di lode perché tu ci protegga".
Ankh
Rappresenta il simbolo della vita. E' quasi sempre presente nelle raffigurazioni degli dei. Alcuni sostengono che il geroglifico che rapprensenta'Ankh sia il simbolo del sandalo stilizzato e visto dall'altro.
Anubis
(Yinepu, Anpu) Centro di culto: Heliopolis L'aspetto è quello di un cane o di uno sciacallo. E' il dio della mummificazione e dei morti. Accompagna i morti nel viaggio dell'aldilà (in moltissime scene si vede Anubis che amorevolmente prende per mano il defunto). Anubis supervisiona l'imbalsamazione, officia il rito dell'apertura della bocca e e protegge e difende il defunto nel suo percoso. Anubis è figlio di Nephthys e di Osiris . Seth (il marito di Nephthys) si vendicò del tradimento di sua moglie uccidendo Osiride.
Una bellissima staua di legno rappresentante Anubis (in forma di sciacallo-cane) è stata ritrovata nella tomba di Tutankhamon.
Anuqet
E' una divinità egizia venerata nella regione della I cataratta del Nilo. Nella mitologia era descritta come figlia di Khnum e di Satet con i quali formava una triade. La sua iconografia era quella di una donna recante sul capo una corona di piume. Anuquet compariva nelle rappresentazioni funebri insieme a Tueret, divinità dei canneti del delta del Nilo, simboleggiando i deserti del sud. In tale rappresentazione le due dee racchiudevano l'intera valle del Nilo. Una cappella di Anuqet di trova sull'Isola di Sehel di cui la dea aveva l'epiteto di Signora.
Apep (Apophis)
E' il simbolo del demonio e viene raffiguarato come un serpente o un drago (talvolta pugnalato). Apep ogni giorno tenta di contrastare il cammino alle forze della luce. La lotta con il dio Sole (Ra) continua anche nella notte: lo scontro avviene la settima ora e sono necessarie le arti magiche di Iside per evitare che Apep prevalga. Ogni giorno, per oltre tremila anni, nel momento in cui il sole sorgeva sull'Egitto, i sacerdoti pronunciarono formule magiche e bruciarono il simulacro di cera del serpente per propiziare la vittoria delle forze del bene. In odio agli Egiziani alcuni sovrani Hyksos i cosiddetti "Re Pastori" di stirpe semitica che invasero l'Egitto, assunsero il nome di Apophis.
Apis
Il sacro toro: il culto è attestato dalle ricerche archeologiche a partire dalla I dinastia. La documentazione, riferita all'Antico Impero, indica Menfi come centro del suo culto e luogo ove periodicamente veniva celebrata una grande festa in suo onore. L'origine del suo nome è dubbia: con qualche probabilità viene collegata a hep, termine che, già nei Testi delle Piramidi (Pyr. 1313), designa la forza procreatrice Infatti uno degli aspetti più salienti di Apis è la potenza generativa. Alla morte di un Apis i sacerdoti si ponevano alla ricerca del nuovo, che doveva avere determinate caratteristiche, rilevate anche da Erodoto nel suo viaggio in Egitto: un triangolo bianco sulla fronte. una macchia bianca in forma di crescente lunare sul fianco ed un'altra simile ad un'aquila sul collo.
La più antica tomba di un Apis risale al regno di Amenhotep III (XVIII dinastia). Sino alla XIX dinastia ogni Apis ebbe una sepoltura individuale. Ramesses II fece costruire, nei pressi di Menfi, un mausoleo comune (il Serapeum) scoperto dal Mariette lo scorso secolo. Si tratta di corridoi sotterranei a flanco dei quali erano aperte le nicchie contenenti i pesantissimi sarcofaghi dci van Apis. La festa di consacrazione di un nuovo Apis aveva luogo a Menfi, presieduta dal Gran Sacerdote di Ptah. Allo scopo di propiziare la piena del Nilo, il nuovo Apis veniva innanzi tutto condotto al santuario nell'isola di Roda (ora al centro del Cairo). Di qui, per via fluviale, iniziava ii suo viaggio verso Menfi, al momento in cui la luna cominciava a crescere nel cielo, mentre la festa aveva luogo durante il plenilunio. Successivamente il nuovo Apis veniva presentato al popolo, partecipando a vane processioni.
Ogni Apis aveva a sua disposizione un certo numero di vacche sacre e la sua discendenza veniva fatta segno a particolani onori. Iconograficamente è rappresentato nel suo aspetto zoomorfo e, tra le corna, sostiene il disco solare Uno dei titoli di Apis è "l'anima di Ptah" e anche "figlio di Ptah". Oltre che al Nilo, Apis venne associato ad Osiride e, a partire dalla XVIII dinastia, anche ad Atum, il dio solare di Heliopolis. Il sincretismo dette vita alla forma composita: Osiride-Apis-Atum-Horo. In epoca tolemaica si determina la forma del dio Serapis, la cui origine viene riportata ad un sogno che Tolomeo II avrebbe avuto, interpretato da Manetone, lo storico egiziano, e da Timoteo, un sacerdote greco.
Il dio Serapis di Sinope, apparso al sovrano durante il sogno, sarebbe stato, secondo l'interpretazione dei dotti, l'antico Apis adorato in Egitto ed il cui nome, dopo la morte, era User-Apis. Nome questo simile a Serapis, con la conseguente assimilazione ad Osiride nella forma di Osiride-Hapi. I santuari in onore di Senapis sorsero per tutto l'Egitto ed il suo culto sopravvisse a lungo. Furono infatti gli appartenenti ad una setta in suo onore che nel 68 d.C. uccisero san Marco, sbarcato tra il 40 e il 49 ad Alessandria per predicare la nuova religione. Boris De Rachewilz: i Miti Egizi.
Aton
Dio venerato dal grande faraone iconoclasta Akhenaton durante il periodo di Amarna nella XVIII Dinastia.
E' forse il primo esempio di religione monoteista della storia.
Divinità solare, rappresentato da un disco che emette raggi solari che terminano con mani umane (unica concessione alle forme antropomorfe).
Dopo la morte di Akhenaton venne ristabilita l'ortodossia e Amon e gli altri dei ripresero il loro posto e furono cancellate molte tracce dell'"eresia" di Akhenaton e Nefertiti. La religione basata su Aton ebbe breve vita: già quello che si suppone essere il genero di Akhenaton, Tutankhaton, sebbene molto giovane, restaurò l'antico culto, cambiando il proprio nome in quello di Tutankhamon ("immagine vivente di Amon") e riportando la corte faraonica a Tebe. In molti pensano che l'Atonismo sia all'origine dell'Ebraismo, che introietterà molti dei suoi concetti e che vedrà la luce nella popolazione ebrea d'Egitto meno di un secolo più tardi. Questa tesi è contenuta per esempio nel saggio di Sigmund Freud "L'uomo Mosè e la religione Monoteista".
Atum
Antica divinità della mitologia egizia. Originariamente associato con la terra, era considerato il dio creatore nella teologia eliopolitana.Nel mito cosmogonico legato all'enneade di Eliopoli si narra che in principio vi fosse Nun, il caos incontrollato, elemento liquido e turbolento, il non creato. Dal Nun emerse una collinetta dalla quale nacque Atum. Questi sputando o eiaculando diede vita a Shu (l'aria) e Tefnut (l'umido), i quali a loro volta generarono Geb (la terra) e Nut (il cielo). Il mito racconta che questi ultimi se ne stavano sempre uniti e impedivano alla vita di germogliare, così Atum ordinò al loro padre, Shu, di dividerli. Con le mani Shu spinse Nut verso l'alto facendole formare la volta celeste e con i piedi calpestò Geb tenendolo sdraiato. In questo modo l'aria separò il cielo dalla terra. Geb e Nut, a loro volta, generarono quattro figli: Osiride, Iside, Nefti e Seth.
Nell’iconografia Atum viene raffigurato come un uomo, assiso sul trono o a volte in piedi, con in testa il copricapo con i simboli dell’Alto e del Basso Egitto.
In epoca tarda fu identificato con Ra, nella forma di Atum-Ra, simboleggiante il sole al tramonto.
Atum è denominato anche Tem, Temu, Tum e Atem