"Se un qualsiasi dirigente del ministero dell'Interno mi ha coinvolto", ha "mentito". L'ex presidente egiziano Hosni Mubarak - scrive il quotidiano Al-Masry al-youm - si difende dalle accuse di aver ordinato la repressione violenta delle manifestazioni di piazza che lo scorso febbraio hanno portato alla caduta del regime.
L'ex presidente egizianoo in custodia cautelare. Ieri durante un interrogatorio davanti al procuratore del Sinai aveva avuto un attacco cardiaco, nella notte una nuova crisi. La misura restrittiva nell'ambito dell'inchiesta sulla repressione delle proteste di massa dello scorso gennaio al Cairo.
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Recuperate quattro delle opere trafugate durante "la rivoluzione del Cairo" di febbraio. Nel mirino dei ladri finì il museo Egiziano che portarono via, tra le altre opere, anche la celebre statuetta di Tutankhamun.
Nella seguiente galleria di immagini gli assistenti del ministro mostrano gli oggetti recuperati.
La cronaca sembra dirci che il grande cambiamento in Medio Oriente si sta riducendo a una rivolta uguale per tutti: manifestazioni di piazza, repressione, morti, quando non è guerra come in Libia. Anche in Egitto che sembrava ne fosse uscito. La Primavera araba, invece, è come l'integrazione europea: viaggia a velocità diverse, una per ogni Paese.
Sale la tensione tra le due forze laiche del nuovo Egitto, i giovani filo-occidentali della rivolta egiziana sempre più impazienti di vedere i frutti politici ed economici della sollevazione del 25 gennaio e i militari, garanti del processo che deve condurre alle elezioni politiche a settembre e poi a quelle presidenziali, mentre i Fratelli musulmani, maggior forza di opposizione filo-islamica, aspetta ai margini per entrare in campo a raccogliere i frutti della rivoluzione al momento opportuno.
Una giornata importante quella di ieri in Egitto, ricca di decisioni strategiche per il futuro del paese. Innanzitutto l'esercito ha dichiarato che l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak e la sua famiglia sono stati posti agli arresti domiciliari, con il divieto di lasciare il paese, smentendo così la notizia che Mubarak, per ragioni di salute, sia andato in Arabia saudita.
La cacciata di Mubarak potrebbe provocare una vittima in Egitto: l'economia di mercato e un ritorno a un'economia più statalista. Il primo ministro Essam Sharaf ha incontrato i businessmen egiziani per rassicurarli. «L'Egitto resterà un'economia di mercato ma garantendo una maggior giustizia sociale», dice il premier. Che vuol dire permettere la formazione di sindacati liberi e fare una riforma dei salari.
Riprendono charter da Orio per Sharm, in Tunisia tornano turisti di Thomas Cook - In Tunisia e sul Mar Rosso sta per ripartire la macchina del turismo per riportare i due Paesi alla normalità. Sulle sponde nordafricane sono giunti i turisti del primo viaggio organizzato dal tour operator britannico Thomas Cook da quando è iniziata la rivoluzione popolare. In particolare, sono ripresi i pacchetti turistici di una settimana in diversi resort, tra cui Hammamet, Sousse e Port El Kantaoui, con tanto di escursioni nelle zone limitrofe. Il tour operator Thomas Cook aveva evacuato 1.800 turisti britannici dalla Tunisia a gennaio.