sogni Nell’Antico Egitto il mondo spirituale e quello reale erano indistinguibili infatti nella tradizione culturale di questo popolo gli dei popolavano il mondo reale e gli oggetti che utilizzavano erano colmi di potere magico. Venivano creati talismani che servivano ad attirare gli influssi benefici divini o astrali oppure erano prodotti amuleti che dovevano difendere chi li indossava dagli influssi maligni. Anche i profumi erano considerati veri e propri talismani dalgi antichi egizi, infatti si credeva che cospargendosi il corpo con unguenti si sarebbe goduto della protezione divina oltre che beneficiare degli effetti piacevoli offerti dalle essenze dei profumi.

La pietra preziosa alla quale si attribuivano grandi poteri magico/curativi era lo smeraldo, questa gemma veniva utilizzata dai sacerdoti durante le cerimonie religiose perché sembrava avesse il potere di favorire la concentrazione necessaria per invocare le divinità.

Amuleto Egizio di Horus

Gli amuleti furono inizialmente utilizzati per accompagnare e sorvegliare il riposo eterno dei defunti successivamente vennero usati come ornamenti essenziali per la vita di ogni persona che indossandoli si proteggeva dagli attacchi degli animali feroci, dei serpenti e delle forze maligne invisibili.

Gli amuleti venivano messi all’interno delle bende che avvolgevano le mummie e posti sulle parti del corpo che dopo l’imbalsamazione subivano un'alterazione, così facendo si pensava che questi oggetti potessero difendere il defunto dai demoni che incontrava nel viaggio dell’oltretomba.

Gli amuleti erano di vari tipi e materiali, le fonti letterarie che ci sono pervenute dall’antico Egitto riportano spesso degli elenchi precisi sui materiali che dovevano essere impiegati per creare questi oggetti magici.

Nel Libro dei Morti troviamo proprio una sezione dedicata ai materiali con cui dovevano essere fatti gli amuleti di solito creati con oro, argento, lapislazzuli, corallo, diaspro, paste vitree, basalto, granito, ematite e più raramente con legno o rame.

Amuleto

Ai talismani realizzati con i metalli veniva data una grande importanza perché il materiale era inalterabile nel tempo e soprattutto perché la fusione dei metalli, svolta solo durante alcuni fasi astrologiche favorevoli, era considerata un’opera divina.

Per creare oggetti magici l’oro era il materiale preferito dagli antichi egizi: simbolo della luce solare era considerato il cibo degli dei secondo il culto egizio questo metallo aveva la capacità di trasformare il defunto dallo stato umano a quello divino.

L’argento era considerato simbolo di purezza associato al candore della luna, i lapislazzuli erano collegati all’acqua primordiale rappresentavano la vitalità della gioventù ed erano considerati pietre che portava gioia, il corallo, la corniola, il diaspro e tutte le pietre di colore rosso erano associate al sangue di Iside.

Il turchese era simbolo di speranza e rinascita spesso associato alla Hathor dea di fertilità e rinnovamento infine lo smeraldo che forse era la pietra più sacra perché frequentemente utilizzata da sacerdoti durante la celebrazione dei riti.