Riprendono charter da Orio per Sharm, in Tunisia tornano turisti di Thomas Cook - In Tunisia e sul Mar Rosso sta per ripartire la macchina del turismo per riportare i due Paesi alla normalità. Sulle sponde nordafricane sono giunti i turisti del primo viaggio organizzato dal tour operator britannico Thomas Cook da quando è iniziata la rivoluzione popolare. In particolare, sono ripresi i pacchetti turistici di una settimana in diversi resort, tra cui Hammamet, Sousse e Port El Kantaoui, con tanto di escursioni nelle zone limitrofe. Il tour operator Thomas Cook aveva evacuato 1.800 turisti britannici dalla Tunisia a gennaio.
E' il primo operatore di viaggi a essere tornato nel Paese. La sua offerta è di 16 voli a settimana per questa destinazione.
E intanto anche dall'Italia tornano a volare i charter per l'Egitto. Dall'aeroporto di Orio al Serio, dopo il primo volo diretto a Sharm el Sheikh via Aqaba e operato proprio martedì 1 marzo da Meridiana fly, sabato 5 marzo si sono registrate le partenze dirette per Marsa Alam e Sharm el Sheikh. Quest'ultima località è stata raggiunta anche nei giorni di domenica 6, lunedì 7 e martedì 8 marzo, contestualmente alla rotta per Hurghada e Luxor. "Si tratta di un segnale incoraggiante in vista della stagione che si apre domenica 27 marzo con l'entrata in vigore dell'orario estivo valido fino al 29 ottobre prossimo" spiega la Sacbo, società di gestione dello scalo di Bergamo.
Nel prossimo weekend Meridiana fly volerà per gli aeroporti di Marsa Alam e Sharm el Sheikh, raggiunta anche con volo Trawelfly nella giornata di sabato 12, mentre lunedì toccherà a Hurghada. Nella stessa giornata di lunedì 14 marzo opererà dall' aeroporto di Orio al Serio la compagnia Air Cairo alla volta di Sharm el Sheikh e Taba.
Tuttavia la situazione in Egitto non è ancora completamente pacificata. Quasi un mese dopo la caduta di Hosni Mubarak, le violenze interreligiose tornano a causare morti in Egitto. Almeno tredici persone sono rimaste uccise e quasi 150 ferite negli ultimi scontri tra copti e musulmani avvenuti a Moqattam, quartiere orientale del Cairo a maggioranza cristiana. “Noi non vogliamo conflitti – dice un manifestante -. Le nostre rivendicazioni corrispondono a quelle di tutti gli egiziani, con i quali abbiamo partecipato alla rivoluzione. Noi vogliamo l’unità nazionale, vogliamo essere insieme. Il dovere di tutti i cristiani e di tutti i musulmani è di realizzare l’unità nazionale in Egitto”.