"Per recuperare la profonda emozione che può dare l'antica e grande religione egizia, cioè quella stessa che ha informato e ispirato gran parte delle successive religioni, dobbiamo liberarci dei preconcetti e dei più scontati luoghi comuni che ce la fanno apparire come una selva intricata di dèi dalle mostruose teste animalesche, distaccata da ogni istanza umana ed ottenebrata da un angoscioso terrore dell'aldilà. Dobbiamo ripercorrere quei momenti di smarrimento e di estasi, di dubbio e di fede che travagliano l'uomo nella ricerca della verità, nel tentativo di dare un senso alla realtà apparente, una ragione alla nostra stessa vita ed a quella dell'universo." (...)
Alberto Carpiceci (Arte e Storia dell'Egitto).
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NEFERTUM - DIVINITÀ presumibilmente originaria del Basso Egitto che, come figlio di Sekhmet, ebbe culto particolare a Menfi. Nefertum è d’aspetto antropomorfo con il simbolo del fiore di loto ritto sul capo. Dai Greci fu identificato in Prometeo.
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Mut moglie di Amon e signora di Tebe. Il culto di MUT salì in importanza durante il Nuovo Impero ed Amenhotep III fece costruire in suo onore un lago sacro a Karnak.
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Antichissima divinità nota soprattutto per il suo aspetto bellicoso, generalizzatosi nel Nuovo Regno. Ebbe culto principale nella sua città originaria di Hermonthis (Ermant), ma anche a Tebe, precedendo il culto di Amon che lo soppiantò durante la XII dinastia. La nuova personalità solare è ribadita dall’assimilazione con Ra nella forma di Montu-Ra.
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MONOTEISMO - L’ABATE prof. A. E. Drioton afferma: « Un numero impressionante di testi prova che gli Egiziani possedevano, già all’inizio dell’Antico Impero, una nozione filosofica di Dio sostanzialmente simile alla nostra: quella di un Dio nominato senza determinazioni (e per conseguenza concepito come unico) signore degli eventi, provvidenza degli umani, giudice e retributore delle buone e delle cattive azioni ».
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MIN: antichissimo e forse preistorico dio della fecondità i cui principali centri di culto furono a Kebti (Koptos) e a Kemnis (Akhmin). Venne assimilato ad Amon, Ra e Horo, fondendone l’iconografia nell’essere antropomorfo ed itifallico col braccio alzato sostenente il flagellum e con il capo adorno delle due alte piume.
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MESKHENET: dea patrona delle nascite, il cui culto è attestato già durante l’Antico Impero. Ad essa fa riferimento un papiro di Berlino che descrive la nascita dei primi tre Faraoni della v dinastia. Essa collabora con Heket e le sette Hathor, altre patrone del parto, nonché con le dee Iside e Neftis. È raffigurata d’aspetto muliebre col capo sormontato da un simbolo analogo a quello della dea babilonese Nintu, anch’essa patrona delle nascite. Si tratta della stilizzazione dell’utero, simbolo che ben si addice alla sua funzione.
MESTI: vedi AMSIT.
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MESKA: designa la pelle sotto cui si poneva l’iniziando. L’atto dell’iniziazione, quale « seconda nascita », è indicato come il « passaggio per la pelle »: l’iniziando infatti assumeva una posizione fetale entrando in uno stato di letargo simile a quello della vita prenatale, ma autocosciente. La pelle originariamente designò le vittime tifoniche sacrificali e fu il simbolo di Anubis [ANUBIS - Divinità Egizia] oltre a costituire una delle insegne di Osiride, quale dio della resurrezione. Innanzi al suo trono infatti appare regolarmente la pelle di un animale sacrificato, in genere il leopardo, appesa ad una picca poggiante sopra un recipiente ove colava il sangue.
Il rito del « passaggio per la pelle » oltre a costituire parte integrante della iniziazione individuale, era anche compiuto a beneficio del defunto innanzi alla statua che lo raffigurava o al sarcofago eretto contenente la mummia. In questo caso il sacerdote addetto, chiamato Sem, cadeva nel sonno magico, dopo essersi assiso, in posizione fetale, su un minuscolo scranno. La pelle simboleggiava l’amnios o il chorion quale membrana che avvolge il feto. Il termine meska è costituito da mes = « nascita » e ka = « doppio » o « corpo astrale ».
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MERSEGERT - MERITSEGER: DEA SERPENTE protettrice della necropoli tebana e quindi a carattere spiccatamente funerario. Il suo nome significa « l’amata dal silenzioso », cioè da Osiride il patrono dei morti (cfr.). Ebbe culto particolare a Deir el Medineh. Merti: appellativo delle due dee Nekhbet e Uadjet.
MERUR: vedi MNEVIS.
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Religione e dei dell'antico Egitto Conteggio articoli: 9
Miti e divinità egizie Conteggio articoli: 72
Divinità egizie e miti della religione egizia: in questa sezione abbiamo raccolto tutte le informazioni sulle divinità, i miti, i simboli dell'antico Egitto. Le fonti principali sono "I miti egizi" di Boris de Rachewiltz, "La civiltà egizia" Alan Gardiner, "Storia dell'Antico Egitto" di Nicholas Grimal.