MIN: antichissimo e forse preistorico dio della fecondità i cui principali centri di culto furono a Kebti (Koptos) e a Kemnis (Akhmin). Venne assimilato ad Amon, Ra e Horo, fondendone l’iconografia nell’essere antropomorfo ed itifallico col braccio alzato sostenente il flagellum e con il capo adorno delle due alte piume.

{nomultithumb} Min divinità egizia

La sua festa annuale era una delle più antiche d’Egitto ed è citata sin dall’epoca tinita. I templi tebani del Nuovo Impero tra cui il Ramesseum e quello di Ramesses III a Medinet Habu descrivono questa festa giubilare che aveva luogo il primo mese della stagione estiva. Mim ebbe gli attributi di Kamutef ("toro di sua madre") e di « protettore della luna ».

Il Faraone è spesso raffigurato in atto di offrirgli piante di latuca sativa longifolia sacra al dio e considerata dagli Egiziani afrodisiaca. In onore di Mm il Faraone sacrificava anche un toro bianco (simbolo anch’esso di fecondità).

La cappella di Mim era di aspetto siringiforme collegata forse alla concezione itifallica.

MISTERI: nel «Lessico» di Suida il termine « Mistero » è fatto derivare dal greco muein to stoma = « chiudere la bocca » riferendosi al carattere di segretezza in cui tali cerimonie furono sempre avvolte. In egiziano il termine « Mistero » era reso con bes sheta, equivalente a « iniziazione segreta ». Patrono della iniziazione misterica fu il dio Bes. Tra gli scrittori di epoca classica che trattarono dei Misteri vanno annoverati Erodoto, Giambiico, Plutarco, Apuleio. Secondo Plutarco fu la dea Iside ad istituire i Misteri. Quelli di Osiride furono definiti « Grandi Misteri », quelli di Iside ((Piccoli Misteri », indicando due diversi gradi di iniziazione. Il primo gradino infatti è il dominio delle passioni e delle emozioni, relativamente all’aspetto femminino e passivo dell’energia. A seguito della conquista greca dell’Egitto, i Misteri, particolarmente quelli di Iside [ISIDE - Divinità egizia] si propagarono per tutto il Mediterraneo (vedi. Iside e Osiride).