In questa sezione e nelle sottosezioni che verranno aggiunte vengono spiegate le principali nozioni che riguardano l'Antico Egitto, in modo tale da fornire una guida a coloro che si stanno appassionando allo studio di questa affascinante e misteriosa civiltà.
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- Categoria: Antico Egitto
Egizia egizia: la produzione letteraria dell'antico Egitto comprendente iscrizioni incise su pietra o vergate su fogli di papiro. Il periodo di produzione va dall'Antico Regno (III millennio a.C.) all'epoca greco-romana (successiva al 332 a.C.). Il corpus comprende testi di ispirazione religiosa come inni alle divinità, testi magici e mitologici, oltre a un'estesa raccolta di testi funebri. Ma non meno ricca è la tradizione profana di cui fanno parte racconti, testi didascalici, poesie, canti amorosi, opere storiche e biografiche, testi di matematica e medicina. Sono importanti fonti di informazioni linguistiche e stilistiche, oltre che storiche, i numerosi documenti pubblici amministrativi e legali, così come le lettere private.
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Libro dei Morti: raccolta di testi funerari di epoche diverse, contenente formule magiche, inni e preghiere che, per gli antichi egizi, guidavano e proteggevano l'anima (Ka) nel suo viaggio attraverso la regione dei morti. Secondo la tradizione, la conoscenza di questi testi permetteva all'anima di scacciare i demoni che le ostacolavano il cammino e di superare le prove poste dai 42 giudici del tribunale di Osiride, dio degli inferi. Questi testi indicavano inoltre che la felicità nell'aldilà dipendeva dal fatto che il defunto avesse o meno condotto una vita virtuosa sulla Terra.
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Serapide: nella mitologia greca ed egizia, dio associato a Osiride, Ermes o Ade, adottato nel culto intorno al III secolo a.C. Gli egizi lo consideravano un'incarnazione di Api, toro sacro che dopo la morte fu venerato come Osiride; nella mitologia greca, Serapide era rappresentato sia come un dio della fertilità e della medicina sia come il re dei morti nel Tartaro.Il suo culto si diffuse in tutto il mondo antico e nell'impero romano, ma declinò con la diffusione del culto di Iside, dea egizia della maternità e della fertilità; la distruzione del tempio di Serapide ad Alessandria nel 385 segnò la fine del paganesimo nell'impero romano.
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Osiride: una delle principali divinità della mitologia egizia. In origine dio locale di Abido e Busiris, Osiride, che rappresentava il principio generatore maschile nella natura, era identificato con il Sole calante; veniva dunque considerato signore del regno dei morti. Osiride era fratello e sposo di Iside, dea della Terra e della Luna, che rappresentava il principio generatore femminile nella natura. Secondo una delle numerose versioni del mito, Osiride fu re dell'Egitto e civilizzò il suo popolo con l'insegnamento della legge, dell'agricoltura e della religione. Venne assassinato dal suo malvagio fratello Seth, che ne fece a pezzi il corpo spargendone i frammenti; Iside, tuttavia, trovò e seppellì i suoi resti, e ogni luogo di sepoltura fu poi venerato come un luogo sacro. Il figlio Horus vendicò la morte del padre uccidendo Seth e ascendendo al trono. Osiride visse negli Inferi come signore dei morti, ma, attraverso Horus, fu anche considerato fonte di nuova vita.
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Iside Nella mitologia egizia, dea della fertilità e della maternità. Gli egizi la credevano figlia del dio Keb ("Terra") e della dea Nut ("Cielo"), sorella e sposa di Osiride, giudice dei morti, e madre di Horus, dio del Cielo. Dopo la fine del Regno Nuovo nel IV secolo a.C., il centro del culto di Iside, al suo culmine, era Philae, un'isola sul Nilo in cui le venne dedicato un grande tempio costruito all'epoca della trentesima dinastia.
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Athor Nella mitologia egizia, dea del cielo e regina del paradiso. Figlia del dio sole Ra e sposa del dio cielo Horus, era la dea della fertilità e proteggeva le donne e il matrimonio. Poiché era anche la dea dell'amore e della bellezza, veniva spesso identificata con la dea greca Afrodite. Venerata in tutto l'Egitto, veniva rappresentata come una vacca stellata o come una donna con la testa di vacca. Era chiamata anche Athyr.
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Horus: nella mitologia egizia, dio del cielo, della luce e della bontà. Una delle principali divinità egizie, Horus era figlio di Iside, dea della natura, e Osiride, dio del mondo sotterraneo; quando Osiride fu ucciso dal suo malvagio fratello, Seth, dio dell'oscurità e del male, Horus vendicò la morte del padre uccidendo suo zio. Solitamente raffigurato in figura di falco (o con testa di falco), è rappresentato anche come un bambino con un dito sulle labbra (e per questo era ritenuto dai romani il dio del silenzio). Horus era noto presso i greci e i romani con il nome di Arpocrate.
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Faraone: Termine che in egiziano significa "grande casa", usato in origine per designare il palazzo reale. L'uso di questo termine riferito alla persona del re si affermò, secondo alcuni studiosi, a partire dalla XVIII dinastia (XV secolo a.C.), secondo altri non prima del X secolo a.C., con la XXII dinastia. Il faraone era adorato come una divinità: veniva infatti considerato figlio del dio Sole Ra e da vivo identificato con Horus [Horus - divinità egizia], primo leggendario sovrano d'Egitto.
Al faraone erano attribuite numerose facoltà: era rivestito di un ruolo religioso in quanto responsabile del mantenimento dell'ordine cosmico, e intermediario tra il mondo degli dei e quello degli uomini; infine riuniva nella sua persona sia i poteri civili sia quelli militari. Tra i faraoni più importanti si ricordano Ramesse II e Akhenaton.