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Mitologia egizia: corpus di credenze costituenti la religione dell'antico Egitto, che influì particolarmente sull'evoluzione della cultura, pur non avendo gli egizi mai concepito la religione come un sistema teologico coerente.
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Anubi: nella mitologia egizia, dio dei morti a cui gli egizi attribuivano la funzione di giudicare le anime dei defunti raffrontando il peso del cuore del morto con quello della verità. Nelle raffigurazioni artistiche compare con una testa di sciacallo. Nella mitologia greca Anubi fu talvolta identificato con Ermes.
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Api (mitologia) Toro sacro dell'antico Egitto, considerato l'incarnazione di Osiride o di Ptah, nel cui tempio, a Menfi, gli fu destinata un'apposita area per emettere oracoli. In età romana Api è raffigurato, in veste di imperator, come un uomo taurocefalo.
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Libro dei Morti: raccolta di testi funerari di epoche diverse, contenente formule magiche, inni e preghiere che, per gli antichi egizi, guidavano e proteggevano l'anima (Ka) nel suo viaggio attraverso la regione dei morti. Secondo la tradizione, la conoscenza di questi testi permetteva all'anima di scacciare i demoni che le ostacolavano il cammino e di superare le prove poste dai 42 giudici del tribunale di Osiride, dio degli inferi. Questi testi indicavano inoltre che la felicità nell'aldilà dipendeva dal fatto che il defunto avesse o meno condotto una vita virtuosa sulla Terra.
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Serapide: nella mitologia greca ed egizia, dio associato a Osiride, Ermes o Ade, adottato nel culto intorno al III secolo a.C. Gli egizi lo consideravano un'incarnazione di Api, toro sacro che dopo la morte fu venerato come Osiride; nella mitologia greca, Serapide era rappresentato sia come un dio della fertilità e della medicina sia come il re dei morti nel Tartaro.Il suo culto si diffuse in tutto il mondo antico e nell'impero romano, ma declinò con la diffusione del culto di Iside, dea egizia della maternità e della fertilità; la distruzione del tempio di Serapide ad Alessandria nel 385 segnò la fine del paganesimo nell'impero romano.
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Osiride: una delle principali divinità della mitologia egizia. In origine dio locale di Abido e Busiris, Osiride, che rappresentava il principio generatore maschile nella natura, era identificato con il Sole calante; veniva dunque considerato signore del regno dei morti. Osiride era fratello e sposo di Iside, dea della Terra e della Luna, che rappresentava il principio generatore femminile nella natura. Secondo una delle numerose versioni del mito, Osiride fu re dell'Egitto e civilizzò il suo popolo con l'insegnamento della legge, dell'agricoltura e della religione. Venne assassinato dal suo malvagio fratello Seth, che ne fece a pezzi il corpo spargendone i frammenti; Iside, tuttavia, trovò e seppellì i suoi resti, e ogni luogo di sepoltura fu poi venerato come un luogo sacro. Il figlio Horus vendicò la morte del padre uccidendo Seth e ascendendo al trono. Osiride visse negli Inferi come signore dei morti, ma, attraverso Horus, fu anche considerato fonte di nuova vita.
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Iside Nella mitologia egizia, dea della fertilità e della maternità. Gli egizi la credevano figlia del dio Keb ("Terra") e della dea Nut ("Cielo"), sorella e sposa di Osiride, giudice dei morti, e madre di Horus, dio del Cielo. Dopo la fine del Regno Nuovo nel IV secolo a.C., il centro del culto di Iside, al suo culmine, era Philae, un'isola sul Nilo in cui le venne dedicato un grande tempio costruito all'epoca della trentesima dinastia.
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Athor Nella mitologia egizia, dea del cielo e regina del paradiso. Figlia del dio sole Ra e sposa del dio cielo Horus, era la dea della fertilità e proteggeva le donne e il matrimonio. Poiché era anche la dea dell'amore e della bellezza, veniva spesso identificata con la dea greca Afrodite. Venerata in tutto l'Egitto, veniva rappresentata come una vacca stellata o come una donna con la testa di vacca. Era chiamata anche Athyr.