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Faraone: Termine che in egiziano significa "grande casa", usato in origine per designare il palazzo reale. L'uso di questo termine riferito alla persona del re si affermò, secondo alcuni studiosi, a partire dalla XVIII dinastia (XV secolo a.C.), secondo altri non prima del X secolo a.C., con la XXII dinastia. Il faraone era adorato come una divinità: veniva infatti considerato figlio del dio Sole Ra e da vivo identificato con Horus [Horus - divinità egizia], primo leggendario sovrano d'Egitto.
Al faraone erano attribuite numerose facoltà: era rivestito di un ruolo religioso in quanto responsabile del mantenimento dell'ordine cosmico, e intermediario tra il mondo degli dei e quello degli uomini; infine riuniva nella sua persona sia i poteri civili sia quelli militari. Tra i faraoni più importanti si ricordano Ramesse II e Akhenaton.
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Imbalsamazione: procedura impiegata per conservare dopo la morte, per periodi di tempo più o meno lunghi, parti anatomiche o interi corpi di uomini o animali. La pratica dell’imbalsamazione sembra aver avuto origine nell'antico Egitto, probabilmente attorno al 4000 a.C., come rito religioso volto a preparare il defunto alla vita ultraterrena. Dagli egizi, le tecniche e l’uso rituale dell'imbalsamazione si diffusero presso altri popoli antichi limitrofi, come gli assiri, gli ebrei, i persiani e gli sciti, e a partire dal 500 d.C. circa trovarono applicazione anche presso alcune culture del continente europeo.