IL RITORNO
La visita del monastero è finita. Consapevoli che sta per avere inizio il viaggio di ritorno, carichiamo i bagagli sul pulmino e partiamo in silenzio. Il trasferimento sino a Il Cairo, come tutti i viaggi di ritorno, si rivela come la parte più noiosa e monotona dell'intero tour. Mi ricordo solo di ore e ore di deserto sassoso a destra e a sinistra e niente altro. Nel pomeriggio inoltrato entriamo al Cairo ma, coinvolti in un traffico intenso, arriviamo in albergo, il solito, squallido, Atlas, solo verso le sette.
Dopo una necessaria doccia e un controllo della cassa comune, decidiamo di dar fondo ad ogni residuo finanziario concedendoci il lusso di una degna ultima cena in un tipico locale della capitale, il ristorante Felfela Garden, segnalato dalla Lonely come uno dei migliori del Cairo. Solite trattative per concordare la tariffa con quattro taxi e anche per, memori di quanto era successo per andare a Giza la prima sera, restare tutti uniti. Ci riusciamo anche se, quando finalmente siamo tutti a bordo, il motore di uno dei quattro taxi non si accende più e quindi dobbiamo fermare gli altri tre e cercarne un altro. Alla fine, tra una risata e l'altra, ce la facciamo e arriviamo dove richiesto. Il Felfela Garden si conferma un piacevole locale, pieno di clienti egiziani e stranieri. Tra l'ormai ennesima foto ricordo e un pensiero all'ormai imminente ritorno a casa, gustiamo appetitose melanzane ripiene, le solite salsine varie con ingredienti sconosciuti , una piccante frittata con uova, carne e pomodoro, arrosti misti di carne e soprattutto gli ottimi felafel (medaglioni di verdura fritti). Concludiamo con un troppo dolce dessert di riso e un caloroso brindisi ALLA FOLLIA!!!!! rivolto anche alla povera Eleonora rimasta in albergo per un attacco di febbre.
Al mattino successivo, domenica 21 marzo, trasferimento all'aeroporto, saluti al fedele autista (grazie per averci sopportato per 15 giorni e per averci scorrazzato senza problemi per quasi 4000 chilometri) e partenza per Atene. All'aeroporto di Atene, in un salone pieno di viaggiatori che ci guardano stupiti e scettici, cantiamo per l'ultima volta la stupenda e nostalgica melodia di "Cielito lindo" e ci dividiamo in due gruppi: i nordisti diretti a Milano e gli altri diretti a Roma. Del primo gruppo fanno parte: Adriana, promossa sul campo all'unanimità come una validissima capo gruppo, anzi la migliore mai avuta a detta dei veterani di Avventure; Debora, bancaria rampante e prezioso aiuto per la capo gruppo; Stefano, anche lui bancario, tranquillo ed educato, che ha piacevolmente sopportato la presa in giro della sua somiglianza a Mr.Bean e infine Dimitri, il bello del gruppo, che ha elegantemente sfoderato il suo guardaroba di magliette e pantaloncini stretti. Il gruppo diretto a Roma è invece formato da: Corrado e Matilde, coppia di indipendenti, lui viaggiatore veterano, autonomo camminatore e accanito fotografo; lei attenta e solitaria visitatrice di templi; Giampiero e Lorella invece, ribattezzati Iside e Osiride per il fatto di stare costantemente vicini l'uno all'altra e sempre incredibilmente pronti, in ogni minima pausa o attesa, a esporre il viso verso i raggi del sole; Stefania, simpatica fiorentina, capace di rendere piacevoli le frequenti parolacce che le scappavano dalla bocca e sicura promessa del reportage fotografico; Eleonora, materna ostetrica del gruppo, rivelatasi ottima nuotatrice e valida traduttrice simultanea dall'inglese; Mauro, detto Mimmi e poi ribattezzato Gioiello, l'unico ad essere capace di girare senza portarsi neppure un marsupio, al contrario degli altri sempre carichi di pesanti borse e zaini; Franco, l'anima vivificatrice del gruppo, capace di passare da momenti di grande allegria pieni di battute irresistibili, a momenti di preoccupanti silenzi e anche a momenti di vera poesia; e infine la famiglia Morelli, formata da Grazia, Valentina ed io, pienamente soddisfatta e contenta del viaggio e della prima esperienza con un gruppo di Avventure nel Mondo.
E così, con la promessa di ritrovarsi tutti quanti tra un paio di mesi per vedere foto e diapositive, decolliamo da Atene per l'Italia con due voli separati.
EPILOGO
Sull'aereo per Roma, tra un ben ritrovato bicchiere di vino e una punta di nostalgia per il viaggio ormai concluso, scelgo, tra le impressioni di viaggio che ognuno di noi ha scritto sul quadernetto - diario di Stefania, quella di Franco, ispirata alla maledizione di Tuthankamon che a più riprese aveva colpito Mimmi, suo compagno di camera:
TRA STORIA E LEGGENDA, TRA CIVILTÀ E MITO
FRA SABBIA INFUOCATA E ASPRE MONTAGNE,
FRA TEMPLI GRANITICI E LENTE FELUCHE,
UN SOLO GRIDO DISTINSE IL GRUPPO DAGLI ALTRI MORTALI: " VO' A FALLA!!!"
e ne approfitto per chiudere in allegria il diario di questo magnifico viaggio.
Racconto di questo viaggio in Egitto per gentile concessione di