L’Oasi del Fayoum:
Il fayoum è una depressione posta nella parte orientale del deserto del Sahara, si trova a ovest della Valle del Nilo ed a 100 km circa a sud ovest del Cairo.
Il Fayoum è collegato al Nilo infatti nei pressi di Asyut, dalla riva sinistra del fiume, si stacca un ramo secondario , il Bahr Yusuf, che dopo aver percorso 400 km circa si piega verso ovest ed entra nell’oasi del fayoum attraverso un passaggio chiamato corridoio di Hawara.
La depressione dell’oasi è profonda , nel suo punto più basso, circa 50 mt sotto il livello del mare così le acque del Bahr Yusuf non potendo defluire formano il lago Qarun che purtroppo oggi è ormai ridotto ad una bassa distesa di acqua salmastra.
Cacciatori e pescatori sono stati i primi abitanti dell’oasi come confermano alcuni resti di attrezzature in pietra mentre tra il 10000 ed il 5000 a .C. le popolazioni diventano sedentarie e cercano di costruire riserve alimentari dedicandosi all’allevamento e all’agricoltura.
Nel 1924 due studiose inglesi, Gertrude Caton-Thompson e Elinor Gardner, si dedicano allo studio delle spiagge ricche di fossili che circondavano il lago Qarun e dimostravano come le sue acque si fossero progressivamente prosciugate nel corso dei millenni.
Le due studiose si spinsero fino a nord del lago individuando due zone archeologiche ben distinte che chiamarono Fayoum A e Fayoum B.
Dallo studio dei reperti e degli strati archeologici del Fayoum A sembra che questa fosse la zona più antica tra le due, qui furono scoperti numerosi oggetti in selce come le asce e questi reperti collocano la zona tra le culture neolitiche.
In questo scavo furono scoperte punte di freccia in selce e molte lame con un lato dentellato che facevano parte di alcune falci, questo elemento fu ritenuto importante per dimostrare che il Fayoum A non era abitato da cacciatori ma da agricoltori.
Ad avvalorare questa tesi fu anche il ritrovamento di numerose fosse rivestite internamente da stuoie e contenenti recipienti di terracotta o legno e ceste contenenti residui di cereali, questi ripostigli furono classificati come antenati dei moderni granai e ne furono trovati ben 67 nella parte più alta del Fayoum A e 109 in quella più bassa.
Nella zona A furono anche scoperte ciotole ed utensili vari, conchiglie utilizzate come cucchiai, resti di stoffa in lino e ceramica di argilla grossolanamente modellata.
Diversa la situazione del fayoum B che dallo studio dei suoi reperti evidenziava la totale assenza di ripostigli/granai e la mancanza di ceramica, sembrava infatti più in accampamento temporaneo di cacciatori.
Le teorie delle due studiose inglesi furono aspramente criticate da altri archeologi come Petrie, K.S.Sandford e O.H.Little ma lo scoppio della guerra nel 1939 interruppe le polemiche e gli scavi che ripresero solo nel 1968 portarono alla conclusione che il Fayoum non aveva un unico lago ma erano esistiti almeno quattro diversi laghi che si erano progressivamente prosciugati.
Questi studi portarono anche alla classificazione del Fayoum B come facente parte alla cultura tardo paleolitica e il Fayoum A tra quelle neolitiche ed entrambe le zone archeologiche testimoniano come l’uomo si fosse adattato progressivamente all’oasi egiziana sfruttando le risorse locali legate soprattutto alle attività stagionali sulle rive del lago.
Recenti esami al radio carbonio daterebbero i reperti del Fayoum A alla fine del V o all’inizio del IV millennio a.C.
Articolo a cura di Silvia B.