Nefertiti, la moglie del faraone Akhenaton è senz'altro uno dei personaggi più affascinanti del Nuovo Regno [Il nuovo regno (1580-1085 CA. A.C.)] e di tutta la storia egizia. Molto si è discusso sulla bellezza di Nefertiti, sulle sue origini e recentemente alcuni hanno perfino messo in dubbio l'autenticità del famoso ritratto (con porchi argomenti convincenti).
Nefertiti, la sposa del Sole - Donne al potere - Christian Jacq: Le Donne dei faraoni
Nefertiti - Un viso sublime
Chi non ha avuto occasione di contemplare, sfogliando un libro o una rivista, il meraviglioso viso di Nefertiti, e chi non è rimasto meravigliato da tanta grazia, bellezza e maestà? Non ci sono parole per descrivere questa donna dalla splendente nobiltà, il cui sorriso è animato da una luce interiore che, attraverso i millenni, riesce ancora a toccarci il cuore. "Signora della felicità, dal viso luminoso," dice di lei il testo di una stele-cippo della città di Aton "gioiosamente ornata della doppia piuma, dotata di tutte le virtù, alla cui voce ci si rallegra, dama piena di grazia, grande nell'amore, i cui sentimenti fanno la felicità del signore dei Due Paesi."
Di Nefertiti ci sono giunti due ritratti. Il primo, conservato al Museo del Cairo, fu scoperto dall'inglese Pendlebury durante la campagna di scavo del 1932-33, nel sito di el Amarna. Questa testa scolpita, con le pupille non incastonate, che doveva far parte di una statua, è carica di intensità spirituale: una vera seguace della luce che contempla la divinità, al di là del mondo delle apparenze. Nessuna iscrizione permette di identificarla formalmente con Nefertiti, benché gli storici dell'arte siano concordi nel riconoscervi la sposa di Akhenaton.
Il famoso busto di Nefertiti esposto al Museo di Berlino è una piccola scultura alta cinquanta centimetri. Fu ritrovato ad Amarna, il 6 dicembre 1912, da una squadra tedesca diretta da Ludwig Borchardt. Il luogo della scoperta è singolare: la bottega dello scultore Thutmosi. Quest'affascinante capolavoro, in realtà, è soltanto un modello incompiuto, lasciato a metà dall'artigiano quando partì per Tebe. La particolarissima corona indossata da Nefertiti sui bassorilievi amarniani permette di identificarla con sicurezza. La sottigliezza del collo, la purezza del viso, la dolcezza e la serenità dell'espressione testimoniano l'abilità dello scultore e la bellezza della regina.
Le origini di Nefertiti
Il nome Nefertiti significa "la bella è arrivata". Alcuni egittologi supposero che la regina Nefertiti fosse di origine straniera, ma non è così. Il suo nome è tipicamente egizio e si riferisce, come vedremo, alla sua funzione divina.
Nefertiti era forse figlia di Amenhotep III e di Tiy? Nulla conferma l'ipotesi. Dato che nessun testo rivela i nomi dei genitori della grande sposa reale di Akhenaton [Akhenaton e Nefertiti], la cosa più saggia è convenire che fosse una dama di corte, forse la figlia di un grande dignitario come Ay, che diventerà faraone alla morte di Tutankhamon. E nulla impedisce di pensare che Akhenaton abbia deciso di sposare una bellissima fanciulla senza dote. C'è un'unica certezza: la nutrice di Nefertiti si chiamava Tiy, come la grande sposa reale di Amenhotep III, e questa Tiy sposò Ay.
La dea Nefertiti
La lettura esatta di Nefertiti è Ncferet-Ity, "la bella è arrivata". Questa "bella" è la dea lontana che, dopo aver lasciato il Sole creatore, è partita per il deserto della Nubia. Senza di lei le Due Terre sono condannate alla sterilità e alla desolazione. Grazie all'intervento degli dei, in particolare di Thot e di Shu, la dea lontana ritornerà in Egitto, e la natura e tutti gli esseri viventi conosceranno di nuovo la felicità.
Nefertiti è l'incarnazione di questa dea che viene o, più esattamente, che ritorna per elargire il suo amore al faraone, affinché risplenda come un Sole. Amore celeste e Maat, la Regola eterna, al tempo stesso, ella ricrea la luce e protegge il re incaricato di farla risplendere sulla terra. Tale era, del resto, il ruolo fondamentale di tutte le regine d'Egitto. Poiché il culto del momento era imperniato su Aton, Nefertiti si chiamava anche "perfetta è la perfezione di Aton". Grazie a lei sorgeva il disco del Sole, il cui amore per la regina raddoppiava al momento del tramonto. Nel grande tempio di Aton si trovavano alcune statue della dea Nefertiti alle quali venivano rivolte preghiere perché ella continuasse a rendere rigogliose le Due Terre. Volendo affermare la potenza della luce di Aton, Akhenaton trascurò i misteri di Osiride. Bisognava pure, però, che i riti di resurrezione venissero compiuti e, in particolare, che le quattro dee poste agli angoli del sarcofago reale (fra cui Iside e Nefti) recitassero le litanie magiche. Fu Nefertiti a prendere il loro posto.
La scena di adorazione della tomba di Ipy vede riuniti, secondo il rituale amarniano, il re, la regina e la loro figlia nell'atto di venerare il Sole divino i cui raggi terminano con mani che trasmettono la vita. C'è un particolare sorprendente: Nefertiti innalza verso Aton un vassoio, sul quale si trovano i nomi degli dei iscritti in un cartiglio, e una statuetta di una regina seduta, che rivolge una preghiera a questi nomi divini, una regina che è Nefertiti stessa! E chiaro che si tratta della rappresentazione di una Nefertiti divinizzata, il Sole femminile che dona la vita.
Nefertiti, regina faraone?
In alcune iscrizioni il patronimico del re non è seguito dal suo nome, ma da quello della regina, come se, insieme, formassero un solo nome, un'unica entità reale i cui due elementi sono indissociabili. Nessuna attività sacra poteva essere compiuta senza la presenza di Nefertiti. La coppia reale era formata da due personalità di uguale importanza di fronte al dio Aton; il re e la regina gli rivolgevano le stesse preghiere, gli consacravano le stesse offerte, facevano salire verso di lui la stessa fumata d'incenso. Queste scene di adorazione alquanto ripetitive, che ornavano le pareti dei templi e delle tombe costituendo il "programma" simbolico del regno, sono particolarmente numerose. Di solito il faraone appariva da solo sul carro. Nella sua nuova capitale Amarna, sotto gli occhi di tutti, Akhenaton bacia teneramente la sua bella sposa alla luce del Sole. Sul carro compare un altro personaggio: una delle figlie della coppia reale che, mentre i genitori si baciano, contempla estasiata i cavalli, la cui testa è ornata da grandi piume multicolori.
In occasione dell'investitura del visir Ramose, mentre la coppia reale abitava ancora a Tebe, Nefertiti partecipò alla cerimonia e si affacciò alla "finestra delle apparizioni" per congratularsi con il grande dignitario. Nella città di Aton, troneggiante a fianco del monarca, Nefertiti ricevette gli ambasciatori d'Asia e della Nubia, venuti a presentare i loro tributi al faraone.
Possiamo ipotizzare che Nefertiti sia stata qualcosa di più di una regina e che abbia regnato da sola? La corona particolare che porta, piuttosto simile a quella rossa del Basso Egitto, sembra far propendere per questa ipotesi. Grande sacerdotessa del culto di Aton, Nefertiti disponeva di uno spazio sacro particolare, "l'ombra di Ra". E probabile che il re presiedesse il culto del mattino e la regina quello della sera. Da sola, Nefertiti poteva presiedere i rituali e presentare le offerte ad Aton.
La regina Nefertiti godeva del notevole privilegio di spostarsi sul suo carro personale munito, come quello del re, di arco e frecce. Un bassorilievo conservato al Museum of Fine Arts di Boston presenta un particolare ancora più sorprendente: a bordo di una barca reale, Nefertiti, con la corona in testa, afferra un avversario per i capelli e lo colpisce con la sua mazza, assurgendo così a simbolo della vittoria dell'ordine sul caos. Normalmente, solo il faraone regnante compie questo gesto rituale, che si ritrova su un bassorilievo di Karnak [Karnak-Tebe-Luxor].
Secondo alcuni egittologi questo insieme di indizi autorizza a concludere che Nefertiti, come Hatshepsut, fu una regina faraone. L'ipotesi diventerebbe certezza se si riuscisse a provare che la regina sopravvisse ad Akhenaton e che cambiò nome per regnare da sola come Smenkhakara, ma la documentazione è troppo scarsa e troppo confusa perché si possa trarre, allo stato attuale dei fatti, una conclusione definitiva.
Quando Nefertiti insignì una donna di un'onorificenza
La coppia reale era solita ricompensare i propri fedeli, i quali si presentavano davanti al palazzo, alla cui finestra si affacciavano Nefertiti e Akhenaton, con il capo cinto dalla corona. Nefertiti poteva celebrare da sola questo rito e, cosa ancora più importante, la beneficiaria poteva essere una donna che, come nel caso di Meretre, non veniva accompagnata dal marito. Per l'occasione Meretre, "l'amata dalla luce divina", si è fatta bella: truccata con cura, indossa un'imponente parrucca, sormontata da un cono di profumo, e una lunga veste trasparente che lascia indovinare forme conturbanti. È assistita da un gran numero di serve e servitori che portano vasi, fiori e strumenti musicali. Il luogo in cui si svolge la scena è incantevole, perché il palazzo della regina si trova nel cuore di un giardino ricco di alberi e di viti. Mentre le sue compagne si prosternano davanti a Nefertiti, riparandola così dalla vista altrui, una delle serve approfitta della situazione per bere una coppa di vino. Alcuni bambini, rimproverati da un guardiano che tiene in mano un bastone, sono riusciti a intrufolarsi nella cerimonia che, per quanto ufficiale, non ha niente di gelido. Dopo aver ricevuto una collana d'oro, Meretre viene riaccompagnata a casa da un parente che le tiene la mano, mentre le sue amiche la seguono. A casa sua si terrà un allegro banchetto per festeggiare l'onorificenza.
Le figlie di Nefertiti e di Akhenaton
La fase più importante del culto di Aton era la celebrazione della luce da parte della famiglia reale. Nell'immenso cortile del grande tempio di Aton il re e la regina consacravano offerte alimentari su un grande altare, al quale si accedeva per mezzo di una rampa. Akhenaton e Nefertiti stavano uno accanto all'altra, su una sorta di pedana, circondati dalle figlie, da alti dignitari, ritualisti, dame di corte. Tutti i presenti erano raccolti in silenzio, per ricevere l'illuminazione solare nel loro cuore.
Si sono conservate alcune scene che, del tutto eccezionalmente per l'arte egizia, ci permettono di entrare nell'intimità della famiglia reale. Vediamo così Nefertiti allattare una delle figlie, lasciarsi accarezzare il mento da un'altra, tenerle sulle ginocchia, seduta a propria volta su quelle di Akhenaton. Assistiamo anche al pasto della famiglia reale, vestita con molta semplicità.
Akhenaton e Nefertiti vogliono dare piena evidenza al fatto che sono una famiglia felice e radiosa grazie all'energia che procura loro ogni giorno il dio Aton. Quello che propongono è un modello ideale, fondato sulla venerazione della luce, motivo per cui le bambine sono rese partecipi degli atti di culto.
La coppia Nefertiti - Akhenaton ebbe sei figlie: tre prima dell'anno 6 e tre fra l'anno 6 e l'anno 9 del regno. E detto esplicitamente che sono tutte figlie della grande sposa reale Nefertiti. Poco dopo l'anno 12 del regno, un crudele evento doveva mettere a dura prova la coppia reale: la morte di Meketaton, la seconda figlia. Per questa famiglia che faceva della propria unità la dimostrazione dell'influenza benefica di Aton, si trattò di una lacerazione profonda. Si dovettero celebrare i riti funebri e procedere alla sepoltura nella tomba di famiglia; una scena mostra Akhenaton e Nefertiti in lacrime davanti al letto funebre.
La morte di Meketaton minò irrimediabilmente il bell'edificio che la coppia solare aveva costruito. Nefertiti, che ne fu profondamente afflitta, morì a sua volta forse poco dopo. Interpretando con realismo le immagini delle bambine, alcuni egittologi ritennero che il loro cranio allungato fosse la traduzione estetica di una qualche malattia. "Estetica" è la parola giusta: in diverse scene, infatti, tutti i personaggi sono rappresentati con questa stessa deformazione. Alcune sculture ritrovate ad Amarna, in compenso, ci mostrano dei visi "classici". Non è dunque il caso di pensare a una patologia.
Sei figlie... e nemmeno un figlio? Alcuni eruditi vorrebbero fare di Thutankhamon, i cui genitori sono ignoti, il figlio di Akhenaton e Nefertiti, ma non c'è nessun indizio a sostegno di quest'ipotesi.
La scomparsa di Nefertiti
Sulla morte di Nefertiti [Nefertiti - Ritratto di una regina 1, 2] sono stati scritti veri e propri romanzi, talvolta con la parvenza di opere di egittologia "seria". Si è parlato di una rottura fra Akhenaton e Nefertiti, dell'isolamento di quest'ultima in un palazzo della città del Sole, del suo schieramento alla testa di un partito d'opposizione e via di questo passo. Ignoriamo la data della morte di Nefertiti, come pure le circostanze in cui essa avvenne. Tutt'al più si può ammettere che sia morta prima di Akhenaton. Una delle figlie della coppia solare, Meritaton, sposò simbolicamente suo padre, ma ciò non basta a provare che Nefertiti fosse morta. Quando quest'ultima era ancora in vita, infatti, Meritaton, "l'amata da Aton" [La nuova fede: Aton], era già considerata il terzo elemento della trinità sacra formata dal padre, dalla madre e dal figlio. Meritaton partecipa a numerose cerimonie, durante le quali, camminando dietro al padre, scuote un sistro per allontanare le influenze negative. Occupando un palazzo personale nella città del Sole, la fanciulla sembrava destinata alle più alte funzioni e ricevette il titolo di "grande sposa reale". Ma scomparve piuttosto in fretta dalla scena pubblica e non sappiamo se sia morta giovane o se abbia deciso di ritirarsi dalla vita politica.
C'è, poi, un altro enigma: il nome di Nefertiti si ritrova, in parte, nella titolatura di Smenkhkara, l'effimero monarca che Akhenaton associa al trono prima di morire. È Nefertiti diventata faraone con un altro nome, oppure è il doppio simbolico di Akhenaton o, ancora, è un dignitario della città del Sole scelto come successore?
Dove venne sepolta Nefertiti?
Probabilmente la regina Nefertiti venne sepolta nella grande tomba riservata alla famiglia reale e situata piuttosto lontano dalla capitale, in un luogo desertico, tomba che gli archeologi trovarono devastata e saccheggiata.
La mummia di Nefertiti è quella che si trova nella tomba n. 55 della Valle dei Re? I nomi sono stati distrutti e il viso preso a martellate. Si tratta di Akhenaton, di Smenkhkara, della regina Tiy o di Nefertiti? Tante domande che non hanno ancora trovato risposta.
Nefertiti, la sposa del Sole, continua a esercitare il suo fascino; ammirando i suoi ritratti, come si può non pensare alla sua voce melodiosa, che cantava l'onnipotenza della luce?
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