Karnak: sito archeologico e cittadina dell'Egitto centrorientale, situato sulla riva destra del fiume Nilo. Karnak costituiva il sobborgo settentrionale dell'antica città di Tebe ed era collegata da un lungo viale ornato da sfingi a Luxor, con cui, a partire dall'XI dinastia (2134 ca. a.C.), formò il maggiore centro cultuale egizio.
I templi di Karnak, costruiti perlopiù in mattoni crudi, si estendono su un'area di oltre 3 km2. Due recinti circondano i santuari, eretti per volontà del faraone Amenofi III rispettivamente in onore del dio Montu e della dea Mut; un viale fiancheggiato da sfingi porta dal tempio di Mut all’edificio sacro più grande e più importante, dedicato al dio Ammone. Iniziato da Sesostri I e completato da Ramsess II, ma in seguito rimaneggiato e decorato da molti sovrani fino all'età romana, il tempio di Ammone si innalza all'interno di un enorme recinto, che racchiude altri templi (fra cui quelli dedicati a Ptah e a Khonsu) e monumenti religiosi. Superato il pilone d'ingresso e il cortile, si penetra nella straordinaria sala ipostila, il cui tetto poggia su 122 colonne disposte su nove file; seguono altri cinque piloni, che immettono nel tempio vero e proprio (molto danneggiato); completa il complesso la sala delle feste di Thutmosis III. I muri sono coperti di rilievi e iscrizioni, e lungo tutta la recinzione sono disposti obelischi e statue. Gli scavi e i restauri sistematici dei templi incominciarono alla fine del XIX secolo.
Breve guida per chi si reca a Luxor
Luxor è una città di 480.000 abitanti e vive essenzialmente di turismo: cacciatori di bakshish e prezzi carissimi completano il quadro. Lungo la Corniche (il lungo fiume Nilo) - che la sera al tramonto è molto suggestiva - sorgono gli alberghi migliori, dietro ai quali si estende il quartiere del bazar, che si spinge fino alla stazione ferroviaria. Lungo la sponda orientale del fiume sorgono i templi di Luxor e di Karnak, mentre sulla sponda occidentale si apre la famosa Valle dei Re, e si trovano il tempio di Hatshepsut [vedi Hatshepsut, la regina faraone ], il Ramesseum e tanto altro ancora. Per visitare tutte queste meraviglie sono necessari almeno 3 giorni, anche se la maggior parte dei viaggi organizzati concede ai turisti pochissimo tempo.
Luxor sorge parzialmente sulle rovine della città di Tebe, capitale del Medio Regno, luogo del culto di Amon e centro religioso e culturale anche in età posteriore. Dell’antica e fastosa residenza del faraone, citata da Omero come «Tebe dalle 100 porte», restano solo due templi all’interno della città, mentre si è conservata l’antica necropoli, nella quale furono sepolti tutti i re del Nuovo Regno. Vicino alle tombe, soprattutto nella Valle dei Re, regna un frastuono talvolta insopportabile; se desiderate (o dovete) riprendervi dalla ressa dei cacciatori di bakshish, la terrazza dell’Old Winter Palace offre un ambiente molto tranquillo. Oppure, arrampicatevi sulle rocce del versante occidentale dove, oltre a un po’ di pace, potrete godere di una vista grandiosa sulla fertile regione e sul paesaggio desertico che la circonda. Uno dei mezzi di trasporto cittadino più amato è la carrozza tirata da cavalli. Lungo la sponda occidentale ci si può muovere facilmente in bicicletta (se ne affittano alla stazione e presso gli alberghi); l’unico consiglio che vi diamo è quello di controllare lo stato dei freni e delle ruote: una gomma a terra viene sostituita immediatamente, naturalmente pagando un modesto bakshish. Dal momento che le distanze tra le singole città che sorgono sulla sponda occidentale sono considerevoli, vi consigliamo di muovervi con un taxi, che sarà a vostra disposizione per l’intera giornata. Un servizio di traghetti collega le due sponde del Nilo; si può scegliere fra viaggi turistici, più confortevoli, e i cosiddetti viaggi popolari, questi ultimi della durata di mezz’ora.
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Che cosa vedere a Luxor
In questo paragrafo, invece che in ordine alfabetico, abbiamo elencato le località di interesse secondo un possibile itinerario di visita.
Tempio di Luxor
Costruito per volere di Amenhotep III e Ramesse II, era dedicato alla triade tebana, di cui facevano parte la divinità principale Amon e gli dèi Khonsu e Mut. Due statue colossali di Ra- messe II stanno di guardia all’ingresso del tempio. Dei due obelischi originali ne resta soltanto uno, l’altro si trova a Parigi, in Piace de la Concorde, in seguito alla donazione fatta da Mohammed Ali alla Francia. Un viale ornato di criosfingi conduce all’ingresso del tempio, sulle cui colonne è raffigurata, ancora una volta, la battaglia di Kadesh contro gli ittiti. A sinistra, subito dopo l’entrata, si trova la moschea di Abul Haggag. Lo sceicco Yussuf Abul Haggag visse a Luxor tra l’XI e il XII secolo e introdusse in questa zona la religione musulmana. Da non perdere: la festa in suo onore che si celebra il 14 Shabaan. In quest’occasione si svolge una processione, durante la quale una barca viene trainata lungo le strade della città. L’origine di questa celebrazione è da far risalire alla festa dell’Opet di epoca faraonica. Alla sera i templi vengono illuminati artificialmente e per molti turisti questo rappresenta il momento migliore per visitarli. Si può anche salire sul minareto della moschea, da cui si gode di una bellissima vista sui templi e sul Nilo.
Tempio di Karnak
Poco lontano dal Nilo, distante circa 3 km dal tempio di Luxor si estende il vasto complesso di Karnak, che venne ampliato man mano durante il regno di numerosi faraoni. 2000 anni di storia vengono documentati da questi monumenti. Le costruzioni più recenti si trovano nelle vicinanze dell’attuale ingresso, al quale si giunge percorrendo un viale ornato da criosfingi. Gli edifici più antichi si trovano più a ovest. La maggiore attrattiva di questa zona è rappresentata dal Grande Tempio di Amon, anche se il complesso è noto soprattutto per l’atrio ipostilo, formato da 134 colonne con capitelli riproducenti il fiore del papiro aperto, a destra e a sinistra del corridoio centrale. Visitate anche il museo all’aperto che sorge sulla sinistra, dietro il complesso principale: vi si trovano uno scrigno di Hatshepsut e la Cappella bianca di Sesostri I. Nonostante la ressa di turisti che si accalcano in questa zona, si può godere di una relativa calma. Due obelischi si innalzano ancora oggi verso il cielo; quello orientale, dedicato a Thutmosi I, è alto 23 metri e pesa 143 tonnellate. Il suo gemello venne fatto erigere da Hatshepsut, mentre un altro giace - distrutto - presso il lago sacro. Questo lago veniva utilizzato dai sacerdoti per le abluzioni rituali o per brevi gite in barca. In riva lago c’è un bar, accanto a un gigantesco scarabeo fatto costruire da Amenhotep III, simbolo della divinità solare Ra. Procedendo verso sud, in direzione dei templi, si può vedere la ‘Stele di Israele’ (l’originale è contenuto nel Museo Egizio), l’unico reperto dell’antico Egitto che testimoni la presenza degli ebrei. Per la sua estensione e i suoi numerosi luoghi sacri, Karnak risulta incredibilmente affascinante; le informazioni e le piantine che vengono fornite all’ingresso sono utili per destreggiarsi tra i monumenti. Il momento ideale per visitare i templi di Karnak è senz’altro il pomeriggio, quando è possibile cogliere con maggiore tranquillità la bellezza delle rovine, in mezzo alle quali crescono palme da datteri. Ogni sera ha luogo un son et lumière in varie lingue.
La sponda occidentale del Nilo
I biglietti per accedere alle rovine vengono venduti al botteghino che si trova direttamente sulla riva del fiume. Presso l’ispettorato, all’incrocio dietro i colossi di Memnone, sono in vendita i biglietti scontati per studenti.
Colossi di Memnone
MEMNON - Colossi Memnoni: Alti quasi 18 metri, con un basamento largo 3, i due giganti sorvegliavano un tempo l’ingresso del tempio funerario di Amenhotep III, andato completamente distrutto. Il Colosso settentrionale divenne famoso per il suo ‘canto’: a seguito di un terremoto del 27 dC. si formarono delle fessure e quando la pietra cominciava a scaldarsi sotto l’azione dei raggi del sole, dal colosso fuoriusciva un suono, che fu udito fino al restauro avvenuto in epoca romana.
Valle delle Regine
In questa valle laterale, che si apre a sudovest, si trovano circa 70 tombe; la necropoli non era riservata solo alle regine, ma anche ai principi. La tomba di Nefertari [Nefertari, luce d'Egitto], consorte di Ramesse II, è stata restaurata e può essere visitata ogni giorno da 150 persone al massimo dietro pagamento di un biglietto aggiuntivo. Le altre tombe sono più modeste e colpiscono per la freschezza dei loro colori.
Medinet Habu
Il tempio funerario di Ramesse III sorge poco più a sud. L’ingresso dà all’intero edificio un aspetto di fortezza: la ‘porta siriana’ è unica in tutto l’Egitto. Le stanze, ricavate nella struttura della porta, erano adibite ad harem e purtroppo non sono più accessibili, I locali del tempio si susseguono con un ordine ben definito: piloni, cortili, sale ipostile, stanze per i sacrifici e altari. Alla sinistra dell’ingresso si trova un palazzo reale in miniatura: Ramesse III non voleva rinunciare al suo palazzo nemmeno nell’aldilà.
Ramesseo
Procedendo lungo la strada principale, in direzione est, ci si imbatte in questo tempio dedicato ad Amon e a Ramesse II. Interessante è la statua colossale di Ramesse II, quasi completamente distrutta.
Deir al-Medina (tombe degli operai)
Gli operai della Valle del Re presero lo spunto dai loro faraoni e crearono anche per sé delle tombe molto belle.
Tombe dei nobili
In questa zona si trovano le tombe di funzionari e dignitari del regno. Non tutte le tombe sono accessibili; in quelle aperte sono stati rinvenuti reperti in buono stato di conservazione, come nella tomba di Nakht, le cui decorazioni raffigurano scene di vita agreste oppure donne che suonano strumenti musicali. Nella tomba di Ramose si rende evidente l’evoluzione artistica che conduce alla pittura del periodo di al-’Amarna [Antico Egitto, la dura vita della gente di Amarna]. Negli insediamenti urbani che sorgono a destra e a sinistra della strada principale, vengono prodotti vasi di alabastro, i cui prezzi sono senz’altro migliori rispetto a quelli del Cairo. Date uno sguardo alle ‘case dei pellegrini’: molti abitanti di questi villaggi hanno dipinto sulle facciate delle loro case delle scene che si riferiscono al viaggio compiuto alla Mecca.
Tempio di Hatshepsut
La strada principale si dirama sulla sinistra, in direzione di Deir al-Bahari, dove sorge il tempio di Hatshepsut. Hatshepsut [Iconografia di Hatshepsut], è la più famosa delle quattro donne a sedere sul trono dei faraoni, fece costruire un complesso architettonico impressionante, che si integra con il paesaggio: tre terrazze scalari che riprendono la morfologia del luogo; in alto sorge il tempio funerario vero e proprio.
La valle dei Re
Il culmine di un soggiorno a Luxor è la visita alla Valle dei Re. L’ultima tomba, che è anche la più grande, venne rinvenuta nel 1995; tutte e 65 vengono fatte risalire al Nuovo Regno (XVIII_XX Dinastia). Una parte delle tombe rimane chiusa a periodi alterni. Il sudore e l’umidità che si sprigionano dai numerosissimi turisti che giungono fin qui arrecano un grandissimo danno ai colori delle pitture murarie, che sono sopravvissute per migliaia di anni. Anche scattare foto è vietato, in quanto la luce dei flash danneggia i colori degli affreschi. Tra le tombe più belle vi sono la n. 9 (Ramesse VI), la n. 17 (Sethi I) e la n.34 (Thutmosi III). La più famosa è senz’altro la n. 62, la tomba di Tutankhamon, che si trova proprio di fronte al bar tavola calda, con l’inevitabile ammasso di souvenir. La numerazione delle tombe corrisponde all’ordine in cui sono state rinvenute. Molte delle mummie scoperte in queste tombe riposano attualmente nel Museo Egizio del Cairo. Chi desidera respirare l’atmosfera particolare che regna in questa valle lontana dal resto del mondo, che sorge in mezzo a rocce completamente prive di vegetazione, deve giungere qui al mattino presto, oppure nel tardo pomeriggio. Salendo sulle alture che circondano il luogo, lungo un piccolo e stretto sentiero che conduce a Deir el Bahari, è possibile godere della bellezza del luogo da un punto panoramico particolarmente favorevole.
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