Cesare sedotto dall’Egitto e da Cleopatra
Per quanto romano, militare e razionale, Cesare il conquistatore non resiste al fascino di Alessandria unito a quello di una giovane donna di vent’anni, vivace, colta e passionale. E vero che Cleopatra è stata allontanata dal potere e che il popolo non la ama, ma Cesare interviene risolvendo la situazione in suo favore. I suoi rivali vengono eliminati in modo brutale e, alla fine, la regina prende il potere da sola. Da sola... Non è forse soltanto un’illusione? In realtà ella non può fare a meno dell’appoggio di Cesare, appoggio che non le mancherà poiché, nel frattempo, gli ha dato un figlio, Cesarione.
Nel 46 Cleopatra si reca a Roma e si stabilisce nei «giardini di Cesare», l’attuale palazzo Farnese. Ha riposto molte speranze in questo soggiorno, decisa a farsi accettare dai romani come una grande regina degna di rispetto. Si circonda, quindi, di filosofi, poeti, artisti e crea una corte brillante e rinomata. Ma ha sottovalutato la diffidenza degli intellettuali romani verso una donna che viene dall’Oriente. Il disaccordo con l’ipocrita Cicerone, poi, le dà il colpo di grazia. Ben presto sul conto dell’egizia si diffondono le voci più maligne e lei, per di più, commette il grossolano errore di fare erigere una statua d’oro a sua immagine nel tempio di Venere. Il Senato teme che Cesare «si orientalizzi» ogni giorno di più e finisca per dare troppo spazio alla straniera. 1115 marzo 44 egli viene assassinato. Cleopatra deve lasciare Roma e tornare in Egitto.
E la fine di molte illusioni. Per fortuna, Tolomeo XIV è morto — assassinato da Cleopatra, sostengono le malelingue e il nuovo coreggente della regina, Tolomeo XV, ha solo tre anni. Lei continua, quindi, a governare. Ma quale comportamento dovrà tenere nei confronti del triumvirato composto da Lepido, Ottaviano e Marc’Antonio, deputato a diventare il nuovo padrone dell’Oriente?
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