Cleopatra - L’Egitto del crepuscolo

I saggi dell’antico Egitto sapevano che, prima o poi, sarebbe giunta per loro la fine, dopo un declino durato parecchi secoli. Certo, l’istituzione faraonica aveva trionfato su molti invasori, ma quel mondo aveva finito per precipitare in un sistema politico ed economico che non teneva più in nessun conto Maat e gli antichi valori. E le Due Terre non avrebbero mai più conosciuto la libertà e l’indipendenza. Allora, finché era ancora possibile, bisognava scrivere e tramandare.

Cleopatra A sud, lontano da Alessandria la greca, le comunità iniziatiche incisero migliaia di geroglifici sulle pareti dei templi di Kom Ombo, di Dendera, di Edfu e di File, libri immensi che rivelavano misteri e rituali. Ma si doveva proprio rinunciare definitivamente alla trascorsa grandezza? Una donna rifiutò di arrendersi alla storia. Nata nel 69 a.C., Cleopatra, settima principessa con questo nome che significa «la gloria di suo padre» [vedi Cleopatra VII], inseguì il sogno impossibile di un impero resuscitato di cui la vecchia terra dei faraoni sarebbe stata il cuore.

E forse un caso che l’Egitto, che si era dimostrato aperto nei confronti delle donne lungo tutte le dinastie faraoni- che, abbia conosciuto il suo ultimo periodo di splendore sotto una regina che tentò di agire come un faraone?

Chi era Cleopatra?

Resa popolare dal cinema e dai fumetti, Cleopatra è famosa per la sua bellezza che, con tutta probabilità, è soltanto leggendaria. Stando ad alcuni vaghi ritratti dell’epoca, infatti, sembra che la regina non fosse niente di straordinario dal punto di vista fisico, ma, in compenso, era un’intellettuale che parlava diverse lingue. Colta e ambiziosa, era dotata di un certo fascino e di una voce ammaliatrice che assomiglia a una lira: ascoltarla era una vera delizia. Attorno a lei si muove un mondo in decadenza e un’unica grande potenza: Roma.

La principessa deve, quindi procedere per tappe, a partire dalla conquista di Alessandria, città più greca che egizia, che conserva il ricordo di Alessandro il Grande, vincitore dei persiani e liberatore dell’Egitto. La dinastia dei Tolomei è agonizzante, gli uomini della famiglia non hanno né intelligenza né vigore né un progetto politico: si dilettano dei piccoli piaceri di una corte ellenizzante che si accontenta del suo mediocre potere.

Cleopatra, a cui Roma rimprovera di servirsi della magia per sedurre gli uomini, sogna altri orizzonti. Sogna un Egitto potente e indipendente, come nei tempi antichi. Ma la principessa non è molto popolare, suscita diffidenza. Quando suo padre muore, nel 51 a.C., il potere viene spartito fra lei e suo fratello Tolomeo XIII, che svolge il ruolo di suo sposo. La giovane donna non sopporta questa situazione e, adoperandosi per sventare i complotti orditi contro di lei, aspira a regnare da sola. Ma suo fratello trionfa e, nel 48, Cleopatra è messa da parte. Alcuni credono che la sua carriera politica sia terminata. {youtube}rR86-zA7VEA{/youtube}

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Cesare sedotto dall’Egitto e da Cleopatra

Per quanto romano, militare e razionale, Cesare il conquistatore non resiste al fascino di Alessandria unito a quello di una giovane donna di vent’anni, vivace, colta e passionale. E vero che Cleopatra è stata allontanata dal potere e che il popolo non la ama, ma Cesare interviene risolvendo la situazione in suo favore. I suoi rivali vengono eliminati in modo brutale e, alla fine, la regina prende il potere da sola. Da sola... Non è forse soltanto un’illusione? In realtà ella non può fare a meno dell’appoggio di Cesare, appoggio che non le mancherà poiché, nel frattempo, gli ha dato un figlio, Cesarione.

Nel 46 Cleopatra si reca a Roma e si stabilisce nei «giardini di Cesare», l’attuale palazzo Farnese. Ha riposto molte speranze in questo soggiorno, decisa a farsi accettare dai romani come una grande regina degna di rispetto. Si circonda, quindi, di filosofi, poeti, artisti e crea una corte brillante e rinomata. Ma ha sottovalutato la diffidenza degli intellettuali romani verso una donna che viene dall’Oriente. Il disaccordo con l’ipocrita Cicerone, poi, le dà il colpo di grazia. Ben presto sul conto dell’egizia si diffondono le voci più maligne e lei, per di più, commette il grossolano errore di fare erigere una statua d’oro a sua immagine nel tempio di Venere. Il Senato teme che Cesare «si orientalizzi» ogni giorno di più e finisca per dare troppo spazio alla straniera. 1115 marzo 44 egli viene assassinato. Cleopatra deve lasciare Roma e tornare in Egitto.

E la fine di molte illusioni. Per fortuna, Tolomeo XIV è morto — assassinato da Cleopatra, sostengono le malelingue e il nuovo coreggente della regina, Tolomeo XV, ha solo tre anni. Lei continua, quindi, a governare. Ma quale comportamento dovrà tenere nei confronti del triumvirato composto da Lepido, Ottaviano e Marc’Antonio, deputato a diventare il nuovo padrone dell’Oriente?

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Cleopatra, novella Iside

All’età di venticinque anni Cleopatra sa di poter contare sulla sua cultura e sul suo fascino; ma saranno armi sufficienti contro tante insidie? Regina d’Egitto, ella non è una donna comune, bensì l’incarnazione di una dea. Da questa idea, Cleopatra attinge la forza necessaria per inseguire il suo sogno. Tuttavia, la partita non si prospetta facile, dal momento che il rude Marc’Antonio non è particolarmente ben disposto nei suoi confronti. Vincitore della battaglia di Filippi, egli è scontento del comportamento dell’egizia, che non l’ha sostenuto come lui desiderava, e le intima, quindi, di venire a giustificarsi a Tarso. La creatura che gli si fece incontro era un’autentica dea. La regina risalì il fiume Cidno, come racconta Plutarco,

“in una nave dalla poppa d’oro, le vele di porpora e i remi d’argento. Il movimento dei remi era cadenzato dal suono dei flauti, unito a quello delle lire e degli zufoli. Cleopatra, vestita come l’Afrodite che si vede nei dipinti, era sdraiata sotto un baldacchino ricamato d’oro, affiancata da due fanciulli simili ai putti dei quadri che le facevano vento. Delle sue donne, tutte stupende e travestite da Nereidi e da Grazie, alcune stavano al timone, altre alle vele. L’aroma delle essenze bruciate sulla nave profumava le due sponde del fiume, sulle quali si era radunata una gran folla.”

Cleopatra appariva come l’incarnazione vivente di Iside, la madre universale, la sposa perfetta, la figura divina nella quale si fondevano tutte le dee del mondo antico. Non a caso si faceva chiamare «la novella Iside». Tenta di persuadere Antonio che diventerà un nuovo Osiride e che insieme formeranno una coppia straordinaria, in grado di ricreare l’età dell’oro.

Cleopatra, Iside-Hathor; Antonio, Osiride-Dioniso!2 Lei, terra d’Egitto fecondata dal Nilo; lui, potenza animatrice e vittoriosa. Una coppia reale, secondo l’uso egiziano, si appresta a salire al trono delle Due Terre e a resuscitarne l’antico splendore. Cleopatra sogna di fregiarsi dei titoli tradizionali, ormai caduti in disuso: «principessa ereditaria, sovrana del Nord e del Sud, reggente della Terra, Horo femminile». Antonio si lascia ammaliare. Dimentica la vita militare, la morale romana, Roma stessa. E sedotto dal lusso della corte di Cleopatra, dal fasto di cui lo circonda la donna che ama. Nelle processioni rituali, che animano le strade della città, Antonio, coronato d’edera, prende posto su un carro e recita la parte di un dio. Cleopatra non perde tempo. Riforma il sistema monetario, risana il commercio, spezza i monopolii, riporta l’Egitto alla ribalta della scena internazionale. Antonio le procura ciò che le manca per progredire: la potenza militare. Ma appare sul suo cammino un temibile avversario, il romano Ottaviano.

Antonio e Ottaviano trattano e si spartiscono il mondo. L’Occidente a Ottaviano, l’Oriente ad Antonio. Per suggellare il patto, Antonio nel 40 a.C. deve sposare Ottavia, la sorellastra di Ottaviano. Quest’ultima riesce a sottrarre per qualche tempo il marito all’influenza di Cleopatra. Ma come si può resistere a lungo al fascino magico di una dea? Nel 36 a.C. Cleopatra ha il suo trionfo: Antonio accetta di sposarla. Poco importano le proteste che si levano a Roma. Cleopatra e il suo sposo sono a capo di un impero ellenistico che ha in Egitto il suo fulcro.

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Il sogno infranto di Cleopatra

A partire da quella data nubi minacciose si addensano. Una disastrosa campagna militare contro i parti indebolisce l’esercito di Antonio, mentre il prestigio di Ottaviano non smette di crescere. Ottavia dà un ultimatum ad Antonio, con il quale è legalmente sposata: lasciare Cleopatra, abbandonare quella vita dissoluta. Antonio rifiuta, Ottavia lo fa proclamare nemico di Roma. La guerra è ormai inevitabile, è solo una questione di tempo. Cleopatra dà vita all’impero d’Oriente con una grandiosa cerimonia durante la quale Antonio e la regina d’Egitto, seduti su troni d’oro, assumono una statura faraonica. Il conflitto che opporrà l’esercito d’Oriente alle legioni di Ottaviano sarà decisivo. Cleopatra visita le caserme e i cantieri, sorveglia la costruzione di nuove navi da guerra. animata da una feroce volontà di vincere. Ottaviano dichiara guerra a Cleopatra, non ad Antonio.

Azio, 31 a.C.
La flotta egizia è sconfitta, Antonio si suicida ad Alessandria. A trentanove anni, senza troppe speranze, Cleopatra tenta di sedurre il glaciale Ottaviano ma, a differenza di Cesare e di Antonio, il futuro imperatore Augusto non cede né alla magia dell’Egitto né a quella della regina.
Secondo la leggenda, Cleopatra si diede la morte facendosi mordere da un serpente. In realtà si tratta di un simbolo: il rettile, evocazione dell’ureo sulla fronte dei faraoni, consente alla loro discendente di passare nell’aldilà, dove il suo sogno potrà compiersi.
Sepolta nella tomba che si era fatta costruire vicino al tempio di Iside, Cleopatra fu l’ultima rappresentante di una lunga discendenza di donne di Stato che regnarono sul paese amato dagli dei.

Christian Jacq: Le Donne dei Faraoni – Il mondo femminile nell’Antico Egitto - Mondadori