Possiamo riassumere la tipologia delle strutture urbanistiche dell'antico Egitto così:

Il palazzo reale:

Edificio destinato all'abitazione del faraone dove esercitava il suo potere politico. La planimetria dell'edificio è formata da un parallelepipedo rettangolare all'interno del quale sorgevano locali destinati all'abitazione ufficiale del re, la sale delle udienze, la sala del trono, l'harem del re, i locali per il “maestro dei due troni” e del “capo dell'ornamento regale” che era il responsabile delle funzioni cerimoniali di corte, i locali per il “custode della corona” e per il maestro del palazzo”. Poi c'erano i locali per i servitori, gli operai, i medici, gli artisti, e gli artigiani che servivano il re, oltre ad edifici adibiti al “tribunale reale” alla “casa bianca” (il nostro ministero delle finanze), la “casa rossa” (il ministero del culto regale ) , la “casa del sigillo” (l'attuale ministero delle imposte) e la “casa del direttore delle armate” che includeva anche le caserme per l'esercito reale.

Il palazzo tempio:

Semplicemente erano edifici adibiti al culto religioso che di solito sorgevano di fianco alla residenza del re oppure venivano costruite strutture autonome come i santuari.

La casa palazzo:

Erano le abitazioni della nobiltà egizia, dimore lussuose soprattutto dell'alta borghesia dei commercianti o degli uomini di governo, avevano una struttura a forma di parallelepipedo ad un solo piano con un unico ingresso e un giardino recintato con un basso muro.

La casa minima:

L'abitazione della piccola borghesia e degli artigiani che vivevano al di fuori del palazzo reale erano case di circa ottanta metri quadri dove viveva una sola unità familiare che divideva lo spazio interno in tre zone: la prima era divisa in due spazi il vestibolo o ingresso (era il luogo destinato al culto religioso della famiglia) e il soggiorno, la seconda zona comprendeva il laboratorio dell'artigiano e i suoi alloggi e la terza zona era la dispensa e deposito delle provviste alimentari.
Il pavimento dell'abitazione era fatto in terra battuta spesso intonacato e dipinto di rosso, come le murature di mattoni crudi intonacate sia all'esterno e all'interno con pareti parzialmente decorate.
Nelle residenze del re come in quelle dei nobili e dei borghesi medio ricchi c'erano sempre dei giardini che venivano costruiti con precisi schemi simbolici infatti venivano piantati alberi e piante sacre.
Nei giardini era presente il fiore del loto azzurro che galleggiava nell'acqua dei numerosi laghi, questo fiore che apriva i suoi petali al mattino era per gli egiziani il simbolo del quotidiano miracolo del sorgere del sole e della rinascita della vita.
Nei giardini veniva piantato il papiro simbolo di Osiride, il sicomoro e la palma erano collegati alla divinità di Nut la dea del cielo e l'acacia considerata dagli egiziani l'albero sacro che nasceva dalla tomba di Osiride.
Nella tomba del cancelliere Meketra della XI dinastia sono stati rinvenuti dei modelli di legno dipinti, oggi conservati al Metropolitan Museum of Art di New York , che ci mostrano una tipologia di casa con veranda e ampio giardino con molti alberi di sicomoro.
Nei giardini le piante erano sistemate attorno a un bacino o riserva d'acqua ed erano disposte in modo che gli alberi più' alti e con molte foglie venissero piantati nelle zone esterne mentre i papiri, la malva, i fiordalisi, i papaveri e gli arbusti più piccoli e meno folti erano posti vicino allo specchio d'acqua.

Un importante documento proviene da una scena della tomba di Tebe di Ineni raffigura un giardino racchiuso in un muro di terra battuta. Una iscrizione geroglifica descrive le piante che conteneva il parco: 31 alberi di persea, 73 di sicomoro, 120 palme, 9 salici, 10 tamerici, 12 viti, 3 alberi di acacia, 5 melograni, 12 alberi di giuggiolo ed altri arbusti.

Da alcuni documenti sappiamo che la regina Hatsheptsut fece importare dalla Somalia degli alberi di incenso e di mirra per formare un giardino esotico per il tempio di Ammone a Tebe.

Articolo a cura di Silvia B.

Fonti:
Sulle rive del Nilo (Edda Bresciani)
Arte e storia dell'Egitto (Bonechi)
Antico Egitto (Guidotti)