EPILOGO
Quando si va in terra straniera è buona educazione conservare le abitudini del luogo e a me è venuto naturale farlo, al contrario dei miei compagni di viaggio che si lamentavano di tutto, come se fosse una cosa innata. Questo credo sia dovuto al fatto che io amo questa Terra come se fosse la mia, amo questa Terra in cui abitano persone semplici, umili, gente che si accontenta di poco per essere veramente felice, gente che con poco ti danno tanto, gente solare. Cosa ho imparato dell’Egitto? Sicuramente che ci sono dovunque poliziotti armati! Sicuramente che l’umiltà è la più grande delle virtù se già non lo sapessi. Sicuramente che i sogni sono desideri nelle nostre mani e che volere è potere.
Non so se e quando tornerò in Egitto, so solo che ogni volta che penso a questa Terra dentro di me si accende qualcosa. Mi viene una nostalgia pazzesca. Se penso alla bellezza dei suoi posti, alla sua gente, il cuore impazzisce. E’ come se una parte di me fosse rimasta li per sempre. Ma in effetti è così. Si, una metà del mio cuore è rimasta li. Per sempre.
p.s.non nascondo l’enorme emozione che ho provato nello scrivere questo racconto, per me è stato come tornare in Egitto e dovermene riandare, purtroppo. Grazie per avermi dato l’opportunità.