Amuleto del cuore:
Il cuore simbolo di vita e sede dell’anima durante la fase di mummificazione veniva posto dentro uno dei vasi canopi, la protezione di questo organo era talmente importante da essere citata anche in una parte del Libro dei Morti.. “Questo cuore che mi appartiene piange dinnanzi a Osiride, supplica per me.. o mio cuore non levarti contro di me, non accusarmi nel tribunale, non volgerti contro di me al cospetto degli addetti alla Bilancia.. se tu ti rivolgi bene saremo salvi..non calunniare il mio nome alla corte che assegna la posizione alla gente, sarà bene per noi il giudizio, sarà lieto il cuore di chi giudica.. non dire menzogna contro di me davanti al Dio dell’Occidente..” Questo amuleto era fatto in pietra vitrea bianca, corniola o lapislazzuli e durante la mummificazione veniva posto tra le bende che avvolgevano il defunto per assicurare al morto che il suo cuore potesse rispondere in modo sincero nel momento del giudizio di Osiride.
Amuleto del pilastro Djed:
Djed tra i più antichi simboli egiziani rappresentava la stabilità e la rigenerazione era collegato al potere del dio degli inferi Osiride in particolare sembra che ne rappresentasse la colonna vertebrale.
Questo amuleto era di solito fatto d’oro talvolta creato anche con lapislazzuli o legno, era un oggetto magico che accompagnava il morto durante il viaggio nell’oltretomba.
Spesso viene raffigurato in forma antropomorfa, munito di braccia, corona, scettro e flagello. Viene anche affiancato al nodo isiaco o Tiet.
Amuleto della fibbia o nodo di Iside:
Tit o nodo di Iside era la raffigurazione della cintura di questa amatissima divinità ma rappresentava anche il sangue mestruale, era fatto con corallo, corniola , vetro o diaspro rosso. L’amuleto prima di essere indossato doveva essere consacrato con una cerimonia religiosa che prevedeva l’immersione dell’oggetto magico in acqua e fiori di Ankham (si pensa sia una varietà di profumatissimo gelsomino). All’interno delle bende delle mummie questo amuleto è stato ritrovato all’altezza dei polmoni, del cuore o della cintura del defunto , anche il Libro dei Morti ricorda questo talismano... “Il sangue di Iside sia così potente da agire per proteggere questo essere grande e divino, e risparmiargli il contatto di esseri che gli ispirano orrore e disgusto”..
Amuleto dello scarabeo:
Lo scarabeo: il talismano più popolare nell’antico e forse anche nel moderno Egitto, era l’insetto che simboleggiava il dio sole Ra. Venivano creati amuleti con tanti materiali diversi come il basalto verde, paste vitree, porcellana smaltata blu o verde o ricoperta d’oro. Nelle sepolture sono stati ritrovati molti esemplari di questi amuleti, alcuni con una bellissima lavorazione, secondo la credenza egiziana questi oggetti avevano un forte potere protettivo, vennero utilizzati anche come talismano ed ornamento dai vivi che crearono scarabei con preziosi smeraldi o coralli. Prima di essere indossati gli scarabei dovevano essere consacrati con una cerimonia religiosa che prevedeva la purificazione dell’amuleto con incenso, Kyphi (una famosa essenza egiziana ottenuta dall’estrazione di 16 piante selvatiche) e mirra.
Amuleto delle due dita:
Creato solo per scopo funerario era posto tra le bende che avvolgevano il defunto e rappresentava il dito indice e medio del dio Horus che, secondo la tradizione egiziana, aiutarono Osiride a salire sulla scala che lo avrebbe portato verso il paradiso popolato dalle altre divinità.
Amuleto della collana:
Oggetto creato con oro o argento veniva fatto solo per scopo funerario e posto al collo del defunto il giorno prima del funerale. Nella cultura religiosa dell’antico Egitto questo oggetto era molto importate perché donava al defunto la capacità di potersi liberare dalle bende una volta intrapreso il viaggio nell’oltretomba.
Amuleto del guanciale o poggiatesta:
Oggetto fatto di ematite (un minerale ferroso di colore nero) veniva utilizzato per proteggere il capo del defunto innalzandolo verso la volta celeste, viene ricordato nel Libro dei Morti così.. “Ecco che il tuo corpo si solleva, o tu che giaci .. la tua testa sollevata guarda verso l’orizzonte, ti sei sollevato e puoi trionfare grazie ai benefici che ti sono stai concessi..”
Amuleto della testa di serpente:
Creato per scopo funerario proteggeva il defunto dai morsi dei serpenti/demoni che avrebbe potuto incontrare durante il viaggio nel Duat era fatto in oro, corallo, corniola o diaspro rosso era associato alla dea Iside che si trasformava in serpente, sull’amuleto venivano incise delle frasi..
“O serpente.. io sono la fiamma che rischiara i milioni di anni a venire…”
Amuleto della rana:
La figura della rana è cara alla cultura dell’antico Egitto visto che quattro delle otto divinità che controllavano la creazione del mondo erano raffigurati con testa di rana, questo amuleto se portato dai vivi “garantiva” la fertilità se invece veniva posto nelle sepolture portava ai defunti il dono della resurrezione.
Amuleto delle scettro di papiro:
Oggetto solo per scopo funerario era fatto in ceramica smaltata di solito di colore verde oppure .. nei casi di sepolture reali.. di smeraldo rappresentava la vitalità della gioventù.
Amuleto dell’avvoltoio:
Amuleto creato in oro ricordava il potere della dea Iside che trasformatasi in avvoltoio volava in cerca del corpo del marito defunto , questo oggetto infatti raffigurava un avvoltoio con le ali aperte che teneva in ogni artiglio un altro importate simbolo egiziano l’Ankh. Anche questo oggetto doveva proteggere il defunto e veniva posto sul collo del morto il giorno del funerale.
Amuleto della vita, l'Ankh:
Simbolo magico del fiore di loto che sbocciava ogni giorno alla luce del sole e viveva nelle acque del Nun (Nun era la parte maschile che insieme a Nunet formava l’oceano primordiale) l’Ankh detta anche chiave della vita o croce ansata era l’oggetto che rappresentava il simbolo della vita eterna.
L’Ankh racchiude in se la forza degli elementi dell’acqua e dell’aria e in molte raffigurazioni parietali si trovano incise le divinità egiziane con in mano questo oggetto che assicurava loro l’immortalità.
Amuleto dell’occhio di Horus:
Conosciuto anche come Udjat insieme all’Ankh, al Tit e allo scarabeo è l’oggetto magico più comune dell’antico Egitto, era fatto di solito d’oro ma anche di legno, ceramica, lapislazzuli (la pietra ritenuta più idonea), argento ed ematite e colui che lo indossava era difeso dalla malasorte. Poteva essere di due tipi.. uno rivolto verso sinistra di colore nero che rappresentava la luna o Osiride e un altro rivolto verso destra di colore bianco che era associato al sole o Ra.
Negli scavi archeologici sono stati ritrovati molti altri tipi di amuleti raffiguranti varie divinità egiziane come quella del Dio Bes, il simbolo della gioia e della protezione della casa in quanto si pensava che riuscisse a scacciare gli spiriti maligni, oppure statuette/talismani raffiguranti la dea Toeris che veniva rappresentata con corpo di donna e faccia di ippopotamo.
Articolo a cura di Silvia B.