Divinità solare antichissima il cui nome deriva da hr designante nello stesso tempo il cielo ed il falco. Per tale motivo questa divinità venne associata a tale animale e riprodotta in genere nell’aspetto antropomorfo ieracocefalo. I suoi due occhi furono considerati il sole e la luna. Ebbe come centro di culto principale Heliopolis ove già preesisteva il dio solare Ra. Il sacerdozio eliopolitano determinò la sintesi delle personalità divine in Ra-Harakhti cioè Ra « Horo dei due Orizzonti ».

Con ciò si volle indicare il dio Sole nel viaggio diurno da un orizzonte all’altro. La tradizione mitica narra di un Egitto diviso in due regni, quello del nord dominato da Horo e quello del sud sotto il dominio di Set. Le capitali rispettive dei due stati erano Behedet e Ombos (vedi nòmo dell’Alto Egitto).

La guerra tra i due regni terminò con la vittoria di Horo e il ricordo di tale evento si perpetuò nel simbolo del nòmo dell’Orix: il dio Falco sopra l’orix, animale setiano. Horo venne adorato anche a Hierakonpolis (cfr.). Un mito, la cui versione più antica appare nei Testi delle Piramidi narra il combattimento cosmico periodico tra Horo e Set nel corso del quale Set riesce a strappare un occhio all’avversario.

Ma Horo, con l’aiuto di Thoth, riesce a ritrovano e, dopo averlo purificato, lo pone al suo posto dandogli il nome di udjat = « colui che è in buona salute ». Questo simbolo venne ampiamente usato in religione e in magia. Nel tempio tolemaico di Edfu è narrata la leggenda di Horo, quale difensore di Ra, contro Apep (qui equivalente a Set).

Il Faraone, all’atto di accessione al trono, riceveva uno dei cinque nomi costituenti il protocollo regio: il nome « Horo ». Ciò indicava che il rito stesso aveva sanzionato l’identificazione del sovrano quale « doppio » o riflesso terrestre del dio Horo, in altre parole il vincolo di comunione con le forze cosmiche solari. Dai Greci fu identificato in Apollo.

  • HU: entità astratta, simbolo del « Verbo » creatore nella concezione teologica di Menfi.
  • HUZAINI: vento dell’ovest antropomorfo con testa di serpente e munito di ali.
  • Ibis: vedi THOTH.
  • IHET: la vacca cosmica. Un testo del tempio di Denderah indica che in essa il « dio Khepri diviene carne », si manifesta cioè sul piano terrestre.
  • IHI: il giovane figlio di Hathor, suonatore di sistro. È raffigurato come un fanciullo tenente in mano lo strumento musicale. Ebbe culto particolare a Tentyris e ad Apollinopolis Magna.