Figlio di Osiride e di Iside (cfr.). La versione mitica della sua nascita, secondo Plutarco, si basa sul ritrovamento da parte di Iside della testa dello sposo Osiride, smembrato dal fratello Set. Infatti gli occhi di Osiride si aprirono e il raggio di amore che ne partì fece concepire ad Iside il figlio Horo.

Un’altra versione del mito, che appare anche sui bassorilievi del tempio di Seti I ad Abydos, raffigura la dea come un avvoltoio che si posa sul corpo mummificato di un Osiride itifallico, divenendone incinta. Horo crebbe in Abydos e, divenuto grande, promosse una guerra di liberazione del paese dal giogo di Set, sconfiggendolo e prendendolo prigioniero.

In epoca tarda la sua immagine venne impiegata nelle stele magiche contro i coccodrilli e gli altri rettili. È raffigurato come un fanciullo nudo, col dito portato alla bocca, e la treccia infantile ricadentegli da un lato (cfr. Arpocrate). Una sua immagine viene anche assunta dal dio solare in atto di sorgere, sopra il fiore di loto, dall’oceano primordiale del Nu.

  • Hor-Akhty: vedi SFINGE.
  • HOR BEHEDETI: il disco solare alato da cui pendono le serpi coronate con la corona dell’Alto e del Basso Egitto. Raffigura Horo adorato a Behedet, santuario di Edfu nell’Alto Egitto.
  • Hor-em-Akhet: vedi HARMAKHIS e SFINGE.
  • Hor-khenti-iryt: vedi HAROÉRIS.
  • Hor-Khenti-Khet = « Horo che presiede ai corpi (divini) ». Una forma di Horo adorata ad Athribis.
  • Hor-mer-tef: vedi HARENDOTES.
  • Hor-merty: vedi HAROÈRIS.
  • Hor-pa-kheret: vedi ARPOCRATE.
  • Hor-sa-Aset: vedi HARSIESIS.
  • Hor-sma-taui: vedi HARSOMTUS.
  • Hor-ur: vedi HAROÉRIS.