Pilastro sacro che appare già in epoca protostorica. Si tratta, nell’aspetto esteriore, di un piolo sormontato da quattro capitelli sovrapposti. Sin dalla i dinastia appare associato ad Osiride (cfr.) e, più precisamente, alla sua colonna vertebrale. Ebbe grande venerazione a Menfi ove fu associato a Ptah, il cui sacerdote aveva il titolo di « Profeta del Ded venerabile ». A partire dal Medio Impero figura in un rito cui partecipa lo stesso Faraone: l’erezione del pilastro Ded. È associato anche all’Albero sacro e, con tutta probabilità, alla conifera siriaca. Nel Nuovo Impero abbondano gli amuleti in faence che lo raffigurano e che dovevano apportare « stabilità » ai possessori. Una tipica forma del Ded osiriaco è quella « animata », cioè antropomorfica, munita della corona, dello scettro e del flagellum di Osiride, nonché rivestita di un lungo paludamento. Il capitolo CLV del Libro dei Morti ha il titolo: « Formula per il Ded d’oro da porsi al collo del defunto » ed inizia con una allocuzione ad Osiride: « Ecco la tua colonna vertebrale! » Il suo nome entrò nella composizione delle città Djedu (Busiris) e Djedet (Mendes) luoghi di adorazione di Osiride.
Miti e divinità egizie
DED, Djed
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