Nicotris e la fine dell’Antico Regno
L’epoca gloriosa delle piramidi (antico regno egizio) termina con il regno di Nitocris, a cui segue un periodo confuso sul quale abbiamo pochissime notizie (primo periodo intermedio). Si apre una grave crisi che, pur senza mettere in discussione l’istituzione faraonica, dà luogo, a quanto pare, a disordini sociali ed economici. Pericolosi straripamenti del Nilo, repentino cambiamento del clima, invasioni di tribù beduine, indebolimento del potere centrale, progressiva ascesa dei capi delle province, incuranti dell’interesse collettivo? Sono state proposte diverse spiegazioni, che tuttavia non hanno portato ad alcuna certezza. Non si conosce nemmeno la durata esatta di quello che gli egittologi hanno chiamato «il primo periodo intermedio», fra la fine dell’Antico e l’inizio del Medio Regno: un lasso di tempo dai cento ai centonovant’anni, durante il quale l’Egitto si indebolisce.
Nitocris fu, dunque, l’ultimo sovrano dell’Antico Regno, l’età dell’oro dell’antico Egitto: per circa cinque secoli i faraoni edificatori di piramidi costruirono un mondo di potenza e bellezza ineguagliate. Il detto che un popolo felice non ha storia si addice perfettamente all’Antico Regno: re e regine parlano della loro funzione, del loro ruolo di tramiti fra il divino e l’umano, della pratica dei rituali intesi come scienza di vita, ma sarebbe vano cercare particolari sulla loro vita privata o sulla loro storia personale. Filiazioni e genealogie rimangono incerte. I bassorilievi delle tombe, tuttavia, mettono in scena il quotidiano e i piaceri dei mesi e dei giorni, in un’epoca in cui la storia era ritualizzata e concepita come una festa.
Sarebbe ingiusto attribuire a Nitocris la responsabilità della frattura che si produsse. In realtà la VI dinastia si è indebolita a poco a poco e, durante il lungo regno di Pepi II un’evoluzione negativa, difficile da cogliere data la scarsa documentazione, ha portato l’Egitto alla crisi.
Nicotris - Rodope e Cenerentola
La bella Nitocris ha continuato a far parlare di sé, al di là delle vicende storiche. Venne, infatti, identificata con una certa Rodope, «la signora dalla carnagione rosea»; ma esistettero parecchie Rodopi, che si confusero nella memoria dei narratori orientali. Pensiamo alla cortigiana greca nata a Naucrati, una città del Delta, alla quale, nonostante i suoi costumi dissoluti, i greci attribuirono la costruzione della piramide di Micerino! E forse la stessa affascinantissima Rodope di cui si innamorò il re Psammetico, il quale ebbe una figlia chiamata Nitocris, che divenne grande sacerdotessa del dio Amon, a Tebe, dove condusse un’esistenza austera? Come si può notare, tutto si confonde, ma sembra che gli antichi abbiano avuto una grande ammirazione per i biondi capelli di Nitocris e di Rodope.
Nitocris-Rodope fu la protagonista di una leggenda che tutti conoscono, se non altro nella sua evoluzione in cartone animato. Eccone la versione egizia. Mentre la fanciulla faceva il bagno nel Nilo, un falcone (l’uccello sacro a Horo, protettore della regalità) afferrò uno dei suoi sandali, volò a Menfi, dove risiedeva il faraone, e lo lasciò cadere sulle ginocchia del monarca. Immaginando il piede delicato e meraviglioso che le dimensioni e la deliziosa fattura dell’oggetto lasciavano indovinare, egli ne fece cercare la proprietaria per tutto il paese.
L’impresa fu coronata dal successo e i messi del re portarono a corte la bella fanciulla. Il sovrano se ne innamorò immediatamente e la sposò. Alla sua morte, l’antenata di Cenerentola ebbe l’insigne privilegio di essere sepolta in una piramide.
Il fantasma di Nitocris
In questi ultimi anni l’altopiano di Giza ha molto sofferto. Aggredito dalla città moderna e dall’inquinamento, deturpato da costruzioni aberranti, il sito sembra avere ormai perduto l’atmosfera magica e la serenità di un tempo. Eppure chi avesse la fortuna di passeggiare vicino alla piramide di Micerino al tramonto, in una giornata tranquilla, potrebbe scorgere nell’oro degli ultimi raggi di sole una bellissima fanciulla nuda. E Nitocris o, più esattamente, il fantasma di Nitocris, l’anima della piramide, incaricata di sorvegliare il monumento. Secondo la tradizione, se si cede alle sue lusinghe, si impazzisce. Ma se la si chiama per nome, se le si parla dell’età dell’oro, si può, forse, rimanere solo ammaliati da questa donna faraone dai capelli biondi e dalle guance rosa?
Christian Jacq – Le Donne dei Faraoni – Il mondo femminile dell’Antico Egitto - Mondadori