Quando ho letto l’articolo sulla mostra che faranno a Castel s. Angelo da Luglio, mi è venuta in mente un’idea: fare una relazione di alcune opere egizie presenti a Roma, opere esportate dall’Egitto alla Capitale e opere che sono state realizzate nella Capitale in stile egizio. Buona lettura - Meryenmut.

ASPETTANDO “LA LUPA E LA SFINGE”

Obelisco Vaticano

Obelisco flaminio Situato al centro della piazza tra due grandiose fontane, l’obelisco non presenta geroglifici.

E’ considerato risalente a Ramses II, proviene da Eliopoli da dove lo fece trasportare Caligola nel 37 per ornare il Circo cosiddetto di Nerone.

L’obelisco è alto 25, 5 mt, posa sul dorso di 4 leoni di bronzo dovuti a Prospero Antichi.
In alto, dov’è l’emblema bronzeo dei monti e lo stella dei Chigi, è racchiusa una reliquia della croce di Cristo, la sommità della croce è a circa 41 mt e nel 1586 Papa Sisto V lo fece trasportare nell’odierno sito.

Obelisco Flaminio.

Situato in Piazza del popolo, è il secondo obelisco più antico di Roma e risale a Ramses II, proviene da Eliopoli ed è alto 24 mt, 34 con la base e fù dedicato al dio Sole Ra. Fù portato a Roma per abbellire il Circo Massimo assieme a quello situato oggi in S. Giovanni in Laterano, caddero e furono seppelliti a causa del livello stradale. Furono ritrovati alla fine del 16° secolo durante degli scavi al Circo e Papa Sisto V li fece restaurare e posizionare dove sono oggi. Fu poi Leone XII a circondarlo con la gradinata e le 4 fontane leonine in stile egizio con relative vasche.

Obelisco Macuteo.

E’ il più piccolo tra gli obelischi presenti a Roma con i suoi 6, 34 mt e 14, 52 con fontana, basamento e croce, prende il nome dalla piazza di Macuteo in cui si trovava sin dai tempi di Paolo V. Anch’esso risalente a Ramses II, fu portato a Roma da Domiziano per ornare l’Iseo Campense, tempio dedicato alla divinità egizia Iside, fu Clemente XI a farlo porre sulla fontana che adorna Piazza della Rotonda, proprio di fronte al Pantheon ed è la coppia pressoché perfetta dell’obelisco di piazza della Minerva.

Obelisco Agonale.

{mosgoogle right} L’obelisco fa parte della Fontana dei quattro fiumi a Piazza Navona, è alto 16, 53 mt e con la fontana, basamento e colomba sulla cima sorpassa i 30 mt.
Fù realizzato all’epoca dell’imperatore Domiziano imitando i modelli egiziani e copiando i geroglifici;inizialmente fu collocato nella sua villa ad Albano, poi Massenzio nel 311 lo fece spostare nella villa omonima sulla via Appia antica.
Nel 1651 fù recuperato da Innocenzo X , messo in mano al Bernini che lo collocò al centro della fontana dei 4 fiumi.

Obelisco Lateranense.

E’ il più alto di Roma con i
suoi 32, 18 mt e 45, 70 con la base, è situato davanti alla Basilica di S. Giovanni in Laterano. In origine sorgeva davanti al tempio di Amon a Karnak dove lo fece erigere il faraone Thutmosi III nel XV secolo aC.
Nel 357 aC l’imperatore Costante II lo volle come decorazione per il Circo Massimo e fece quindi costruire una nave speciale per trasportarlo a Roma.
Dalle rovine del Circo Massimo, Sesto V lo fece portare dove si trova oggi al posto della statua equestre di Marco Aurelio, anticamente creduta di Costantino, oggi in Campidoglio.

Obelisco Esquilino.

L’obelisco si trova in Piazza dell’Esquilino, alle spalle dell’abside della Basilica di S. Maria Maggiore, ha un altezza di 14, 75 mt e con il basamento e la croce sfiora i 26 mt.
Fu realizzato probabilmente all’epoca di Domiziano imitando il modello egizio, per collocarlo insieme a quello che ora si trova al Quirinale, davanti al Mausoleo di Augusto.
Quando venne ritrovato Papa Sisto V lo fece collocare dove si trova tutt’oggi.

Obelisco del Quirinale.

Si trova attualmente in Piazza del Quirinale e fa parte della fontana dei Di oscuri, è alto 14, 93 e con il basamento quasi 29 mt.
Anch’esso fu realizzato ai tempi di Domiziano come copia degli obelischi egizi e anch’esso venne eretto per metterlo davanti al Mausoleo di Augusto.
Una volta ritrovato, nel 1527, venne portato solo nel 1786 per volere di Papa Pio VI vicino alle statue dei Dioscuri per poi diventare un unico monumento.


Obelisco Sallustiano.

Attualmente in Piazza Trinità dei Monti, l’obelisco misura 13, 91 mt e col basamento 30, 45. E’ una copia romana realizzata in epoca imperiale copiando geroglifici dei faraoni Seti I e Ramses II.Decorava gli Horti Salluatiani.
Fu donato a Papa Clemente XII dai Ludovisi e trasportato in Piazza del Laterano senza però farlo rialzare, fu invece Papa Pio VI a farlo erigere in Trinità dei Monti davanti alla chiesa e in cima alla scalinata.

Obelisco Pinciano.

Piccolo obelisco alto solamente 9, 24 mt e col basamento e stella sulla cima 17, 26 mt, attualmente situato al Pincio, fu fatto realizzare da Adriano in onore del suo favorito Antinoo e collocato inizialmente a decorare un monumento a lui dedicato dopo la sua morte in Egitto.
Dopo vari spostamenti fu finalmente posto nei giardini del Pincio per volere di Papa Pio VII.

Obelisco di Dogali.

Risalente a Ramses II si trovava anch’esso ad Heliopolis. La sua altezza con il basamente e la stella è di solo 6, 34 mt. Portato a Roma da Domiziano, fu collocato con gli obelischi della Minerva e del Pantheon, a decorare l’Iseo Campense.
Fu rinvenuto nel 1883 dall’archeologo Lanciani presso la Chiesa di S. Maria sopra Minerva, venne rialzato davanti alla Stazione Termini per commemorare i caduti nella guerra di Eritrea, fu definitivamente portato nei giardini presso via delle Terme di Diocleziano.

Tempio di Iside in Campo Marzio.

Dedicato alla dea egizia Iside, il tempio lungo 240 mt e largo 60, era articolato in tre parti:al centro vi era un area rettangolare alla quale si arrivava tramite archi monumentali, seguiva una piazza scoperta ornata da obelischi in granito rosso di Siene e sfingi, nel centro della quale sorgeva il tempio iliaco, e un esedra semicircolare con abside che ospitava presumibilmente un serapeo.
L’edificio fu distrutto nell’80 e ricostruito da Domiziano, vari restauri furono fatti successivamente. Sarebbe da mettere in connessione on il tempio la statua di Iside Sothis, collocata davanti alla Chiesa di s. Marco e nota come “Madama Lucrezia”.

Mosaico del Nilo dal tempio di Palestrina (Roma).

Il mosaico di epoca ellenistica (I secolo aC) fu collocato nella nicchia semicircolare del tempio dal cardinale Francesco Barberini.
Si tratta di uno dei più bei mosaici tramandatici dall’antichità che, per la complessità delle scene raffigurate, ha dato adito a diverse interpretazioni. Si ritiene possa essere messo in relazione ad un altro mosaico detto “dei pesci”, situato nella zona inferiore del tempio, la parte corrispondente all’attuale piazzale del seminario.

Statue leonine al Campidoglio.

Si accede al Campidoglio tramite una scalinata ai piedi della quale, su due piedistalli, vi si trovano due fontane che rappresentano leoni egizi in basalto nero con sfumature rosse, provenivano dall’Iseo Campente del Campo Marzio. Queste fontane nei giorni di festa sgorgavano vino invece che acqua. Questi due leoni sono la copia degli originali conservati nei musei Capitolini.

Piramide Cestia.

Fu costruita tra il 18 e il 12 aC da Gaio Cestio Epulone come propria tomba, un membro del Septemviri Epulonum;è in calcestruzzo con cortina di mattoni e copertura con lastre di marmo di Carrara, è alta 36, 40 mt con una base quadrata e un lato di circa 30 mt su una piattaforma di cementizio ed era circondata da un recinto di tufo, 4 colonne agli angoli e due statue di Cestio davanti all’entrata. All’interno della piramide vi è un'unica camera sepolcrale la cui cubatura costituisce meno dell’ 1% dell’intero monumento ed è con volta a botte, dipinta di bianco con decorazioni in stile pompeiano. Sui lati orientali e occidentali della piramide vi sono le iscrizioni del nome e titolo di Cestio e solo sul lato orientale vi sono scritte le modalità di costruzione del monumento. La piramide è la quarta più grande del mediterraneo antico essendo più piccola solo delle 3 piramidi della piana di Giza.
Nel III terzo aC la piramide fu incorporata nelle mura Aureliane, delle quali viene a costituire un bastione, e l'attuale accesso corrisponde ad una posterua che immetteva su una strada secondaria in direzione dell’emporio sul Tevere.

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