Alla scoperta dell'Egitto Tombe, templi, moschee e piramidi. Breve guida per chi viaggia in Egitto per la prima volta. Un tempo, chi voleva immergersi in un’atmosfera carica di storia e di cultura, viaggiava lungo il Nilo, alla ricerca delle vestigia del regno dei faraoni. Ciò che allora era un privilegio di pochi, oggi è alla portata di tutti. La crociera sul Nilo è ormai alla portata di tutte le tasche e specialmente in questi anni di crisi del turismo in Egitto i prezzi sono scesi notevolmente.

Negli anni recenti il turismo in Egitto ha conosciuto uno sviluppo senza precedenti, e le sue potenzialità sono ancora destinate a crescere pur avendo trovato una battuta d’arresto dovuta agli eventi socio politici del 2011. La maggior parte dei turisti desidera visitare i monumenti dell’antico Egitto e peregrinare fra tombe e templi e rivivere lo splendore dall’Antico Egitto. L’Egitto, tuttavia, non offre soltanto piramidi e colossi. Lontano dagli itinerari più battuti dai turisti, si apre un paese dai molteplici aspetti, che ha conosciuto la dominazione di molti conquistatori, che ha accolto e assimilato culture nuove, senza rinunciare alle sue origini.

Attraversate almeno una volta il deserto bianco, fermatevi a dormire sotto le stelle o nelle oasi solitarie, dove gli uomini vivono ancora come centinaia di anni fa. Visitate la verde e rigogliosa valle del Nilo, assaporate il modo di vivere dei fellahin, i contadini egiziani, che non è poi così cambiato rispetto ai tempi dei faraoni. Concedetevi un po’ di riposo e rilassatevi ad Assuan, questa piccola e graziosa cittadina che sorge sul punto d’incrocio di due diverse sfere culturali; godetevi la musica nubiana, mentre veleggiate su una feluca, una barca a vela di origini antichissime: le calde melodie africane testimoniano che qui comincia l’Africa nera. Oppure gustatevi un aperitivo sulla terrazza dell’Old Cataract Hotel, come facevano gli ufficiali britannici delle colonie. Il tempo ha travolto l’impero coloniale, ma il tranquillo paesaggio dell’area di Assuan, con le sue dune di sabbia gialla e le sue rupi, è rimasto quello che si poteva osservare all’epoca di Ramesses II, il faraone che fece erigere il tempio di Abu Simbel. Quando ci si avvicina all’imponente diga a sud di Assuan, invece, si contempla un paesaggio che ha subito maggiori mutamenti: un lago gigantesco ricopre la zona dove si insediarono gli antichi nubiani. Per fare tutto ciò in perfetto relax la crociera sul Nilo rimane la scelta preferenziale!

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Concedetevi un’escursione sul Monte Sinai, con le sue formazioni rocciose e i suoi canyon, la cui bellezza lascia senza respiro: il sole che tramonta sulla rossa pietra arenaria produce uno spettacolo incantevole e grandioso. Le coste della penisola del Sinai, ma anche quelle del Mar Rosso, sono note per i loro meravigliosi fondali; il mare, che qui è trasparente come il cristallo, racchiude in sé barriere coralline di straordinaria bellezza. Per chi vuole dedicarsi all’attività balneare lungo le coste mediterranee, ci sono le spiagge di sabbia bianca incorniciate da verdi palmeti di al-Arish o quelle che circondano le rocce calcaree che si gettano a picco nel mare a Marsa Matruh.

Visitate Alessandria d’Egitto; la ‘Perla del Levante’ ha perduto il suo antico splendore, tuttavia, ancora oggi, in alcuni alberghi e caffè della città è possibile respirare un’atmosfera fin de siècle, elegante e decadente, tipica degli anni Venti e Trenta.

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La visita al Cairo

Immergervi nell’atmosfera islamica del Cairo, dove anticamente risiedeva il sultano dei Mamelucchi, e le carovane dei pellegrini diretti alla Mecca attraversavano rumorosamente la porta della città (Bab al-Futuh); visitate al-Azhar la più antica università dell’Islam, andate a spasso per le strette viuzze del bazar di Khan al-Khalili e dell’annesso suk dove, nonostante la sporcizia e la povertà, si respira ancora oggi un’atmosfera da Mille e una notte. I molteplici stili architettonici di questo quartiere fanno immaginare come potesse essere la vita in una metropoli medievale d’Oriente.

E che dire di una visita nel settore copto del Cairo? Nelle regioni che si affacciano sul Nilo, il cristianesimo ha una tradizione secolare, come testimoniano le chiese della parte antica del Cairo, ma anche il monastero di Wadi Natrun, che si erge nel deserto. Chi desidera conoscere l’Egitto ha bisogno di tempo, molto tempo; è impossibile cogliere tutte le sfaccettature di questo affascinante ed emozionante paese compiendo un solo viaggio. Mescolatevi alla folla. La popolazione egiziana è molto comunicativa, spontanea e gentile ed è facile trovare qualcuno che parla almeno un po’ di inglese. Nonostante l’estrema povertà, la maggior parte della popolazione è aperta e cordiale.

Rispetto a noi occidentali, gli egiziani hanno una visione più tranquilla della vita, e molti europei avrebbero qualcosa da imparare dalla loro cordialità nei confronti degli stranieri. Naturalmente, che qui ci sono commercianti invadenti e ‘pappagalli’ che cercano di attirare l’attenzione delle signore, ma normalmente il turista viene accolto come un ospite gradito. Contraccambiare questa ospitalità, stando attenti a non offendere la morale locale, vestendovi in maniera adeguata, senza considerare gli eventuali disagi momentanei come qualcosa di tragico. L’Egitto e il Nilo: una cosa sola, sin dai tempi più remoti. Il limo, trasportato dal fiume, ha reso fertile l’Egitto e ha favorito la fioritura di una civiltà evoluta e longeva. Già Erodoto, lo storico e geografo greco, i padre della Storia, affermava che l’Egitto è «un dono del Nilo» e dal greco Aigyptos deriva anche il nome del paese. Gli antichi egizi distinguevano fra keme, la terra scura, tipica delle fertili sponde del fiume e deshret, la terra rossa del deserto circostante. Il loro spazio vitale si limitava alla valle del fiume e il contrasto tra deserto e Nilo costituisce ancora oggi la caratteristica geografica principale di questo paese. L’Egitto si estende per circa un milione di km quadrati il 93% della superficie del paese è occupato dal deserto, mentre il restante 7% è sovraffollato: ci vivono oltre 60 milioni di egiziani, e ogni anno il loro numero aumenta di circa un milione e mezzo di unità. La sovrappopolazione è senz’altro il problema più serio dell’attuale stato egiziano, un paese in via di sviluppo, con enormi problemi economici e sociali. La popolazione continua a spostarsi verso le aree urbane, e i quartieri poveri delle città crescono a un ritmo vertiginoso. Al Cairo vivono circa 16/18 milioni di persone; solo nei quartieri di Shubra e Bulaq, dietro alla Stazione Ramesse, si accalcano più persone di quelle che si possono contare in Libia o negli stati del Golfo Persico. Il tasso di analfabetismo è prossimo al 50%, nonostante gli sforzi dello Stato volti a risolvere tale problema. Si contano infatti ben 13 università con circa 800000 studenti (di cui un terzo sono donne), ma manca la disponibilità di posti di lavoro. Fino a poco tempo fa, chi portava a termine gli studi aveva diritto a un impiego statale, tuttavia sono molti i laureati che decidono di trasferirsi all’estero, dove gli stipendi sono notevolmente più alti. Anche l’industria non offre molte opportunità di lavoro, in rapporto alla forte espansione demografica. Le industrie più importanti sono quelle del ramo alimentare e tessile, molto spesso organizzate sotto forma di joint-venture. Accanto a queste, vi sono le industrie che producono beni di consumo durevoli (per esempio apparecchiature elettriche); a Heluan c’è una rinomata acciaieria.

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L’agricoltura e il clima dell’Egitto

Nonostante i notevoli sforzi dell’amministrazione locale per creare nuovi posti di lavoro e tutelare gli intellettuali perché non lascino il paese, la maggior parte della popolazione egiziana lavora nel campo dell’agricoltura. I prodotti coltivati vanno dal cotone alla canna da zucchero, ai cereali, alla verdura, alla frutta, alle spezie e ai fiori per l’industria profumiera. L’irrigazione, regolata dalla diga di sbarramento di Assuan, e soprattutto il clima favorevole, consentono di avere più di un raccolto all’anno. I mesi estivi sono caldi e asciutti; a luglio e agosto, al Cairo il termometro segna fino a 35 °C, mentre ad Assuan raggiunge i 40°C. Gli inverni sono brevi e miti: tra dicembre e marzo si contano al Cairo soltanto otto giorni di pioggia. Lungo la costa settentrionale predomina il tipico clima mediterraneo, con inverni piovosi e una temperatura media che si aggira intorno ai 15 °C. Nell’Alto Egitto gli inverni sono caldi: ad Assuan la temperatura raggiunge 22 °C. Nel deserto e nel Sinai l’escursione termica è piuttosto elevata, e il freddo notturno può essere intenso: si registrano infatti temperature notturne di 6 C. Le notti sono piuttosto fredde anche al Cairo, dove si passa dai 20 C del giorno ai 13 °C della notte. Vedi la pagina clima per ulteriori dettagli.

Il periodi migliori per visitare l’Egitto

Il periodo migliore per visitare l’Egitto è quello che va da novembre ad aprile, quando le temperature risultano più sopportabili per il turista europeo, soprattutto nell’Alto Egitto. Tuttavia, negli ultimi tempi i turisti non disdegnano anche i mesi estivi: chi sopporta facilmente il caldo intenso ma asciutto di questa stagione può contare su alberghi poco affollati e prezzi notevolmente più vantaggiosi. Nei mesi di marzo e aprile il Khamsin, un vento caldo proveniente dal deserto, soffia per cinquanta giorni consecutivi, come indica il suo nome (in arabo cinquanta si dice chamsin). Questo vento trasporta sabbia e polvere dal caratteristico color ocra, che ricadono sull’intero paese.

Sin dall’antichità, gli egiziani hanno suddiviso il loro paese in Alto e Basso Egitto; il Basso Egitto corrisponde alle coste che si affacciano sul Mare Mediterraneo, il delta e la valle del Nilo fino ai territori in cui sorge l’antica capitale, Menfi (l’attuale Saqqara). Qui inizia l’Alto Egitto, che arriva fino ai confini con il Sudan. Alla destra e alla sinistra del Nilo si estende il deserto che, a occidente, in corrispondenza del confine libico, è punteggiato di oasi che talvolta si trovano sotto il livello del mare. A oriente del Nilo si innalzano le rupi tipiche del deserto arabo, con abitudini fino a 2000 m, che scendono ripide verso il Mar Rosso. Da un punto dì vista geografico, la penisola del Sinai si trova già in Asia e confina con Israele. La sua parte settentrionale è caratterizzata da un paesaggio movimentato,tipico del deserto sabbioso; verso sud il terreno si innalza a formare il deserto roccioso dell’Alto Sinai, che culmina con il Gebel Caterina, con i suoi 2642 metri. Il clima caldo e asciutto influisce sulla vegetazione. Qui prosperano le palme, soprattutto la palma da dattero, l’albero simbolo del paese; nelle città, lungo le strade, accanto alle acacie a ombrello con i loro fiori a grappolo di un rosso brillante, crescono piante di eucalipto, mango e fico.

Dove l’irrigazione è attuabile, prospera la flora tipica dell’ambiente mediterraneo: ibisco, oleandro, buganville, gelsomino, i cui fiori dal profumo inebriante vengono intrecciati in ghirlande che sono vendute lungo la strada. I fiori di loto, famosi nell’antichità, decorano solamente i papiri, che purtroppo ormai sono quasi del tutto scomparsi. Lungo le sponde e i canali del Nilo crescono piantagioni di banani e canna da zucchero. Lo scenario deve fare a meno anche dei coccodrilli del Nilo e degli ibis, diversamente da serpenti e scorpioni, che si possono incontrare ancora oggi. Come animali da cortile vengono allevati capre, pecore e polli; gli asini e i cavalli sono impiegati come bestie da soma, i bovini e i bufali indiani vengono utilizzati nelle campagne come animali da tiro. Il tempo delle carovane è finito. Ciononostante, il mercato dei cammelli del quartiere di Imbaba, al Cairo, o quello di Darau, nell’Alto Egitto, destano ancora particolare interesse. La lingua ufficiale dell’Egitto è l’arabo; c’è però una differenza notevole tra l’arabo dei giornali, della televisione, della radio e dei discorsi ufficiali e quello che gli egiziani parlano tra loro. L’arabo è anche la lingua del Corano: il 90% degli egiziani professa la religione islamica. I cristiani copti costituiscono circa il 7% della popolazione. Nonostante tra i musulmani e i cristiani vi sia ufficialmente completa parità di diritti, si verificano di frequente situazioni di attrito tra gli appartenenti alle due diverse fedi. Per il turista straniero, l’Egitto è il paese dei sogni, dove la vacanza può assumere molteplici aspetti; grazie all’enorme patrimonio di vestigia storiche e bellezze naturali, la fantasia di ognuno trova la più completa realizzazione.