Seshat: la Signora delle Stelle Gran parte dei monumenti dell'Antico Egitto sono legati, in qualche modo, alla religione e la loro costruzione ha avuto inizio sempre con una cerimonia chiamata come "Pedj - Shes" (alla lettera: “tendere un cavo”) meglio nota come rito del “tendere la corda” , di questa cerimonia si trova trova traccia in quasi tutti i templi dell'alto e basso Egitto.

Questo rituale della fondazione era un metodo per definire l'orientamento delle costruzioni rispetto ai punti cardinali. Un'iscrizione a Karnak riporta: "Ho teso la corda sulla posizione dei muri mentre la mia bocca recitava i grandi incantamenti".

Il rito divenne importante per la sua natura simbolica, religiosa e astronomica coinvolgendo nelle sue fasi finali anche tutto il popolo ed includendo musiche, danze e banchetti con enormi quantitativi di cibo.

Nelle decorazioni dei templi di Abydos, Dendera, Edfu, come in molti altri, si trova la rappresentazione di questa cerimonia dove il faraone e un bella sacerdotessa che incarnava la Dea Seshat svolgono il processo di misurazione, definendo i quattro angoli dei futuri templi e monumenti reali, in modo da allinearli in direzione delle stelle.

Seshat moglie di Thot Iscrizioni provenienti dal tempio di Edfu e Dendera riportano: il re dice.." Io afferro il paletto e la mazza, tiro la corda con Seshat, ho osservato la traiettoria delle stelle con il mio occhio che è fisso sulla coscia del toro, sono stato il dio che indica il tempo con lo strumento del Merkhet, ho stabilito i quattro angoli del tempio". Il faraone eseguiva solo simbolicamente questo rito, in realtà c'erano architetti e carpentieri ad effettuare tali misurazioni, quindi il Pedj Shes rivestiva prima un carattere cerimoniale poi tecnico. Seshat o Sefkhet-Abwy significa letteralmente “scriba femminile”, era la più colta tra le dee dell'Antico Egitto, divinità della scrittura, della contabilità, della matematica, dell'architettura, degli annali storici a volte veniva ritratta mentre registrava il bottino di guerra ed i prigionieri catturati.

Raffigurata come una bellissima donna, alta e snella era venerata dagli scribi della casa della vita, essendo la protettrice delle scritture religiose, custode degli annali reali, delle memorie delle incoronazioni e dei giubilei faraonici.

Ad oggi non sono stati ritrovati templi a lei dedicati, ma è certo che fu adorata dal clero fin in epoca tarda quando la sua popolarità diminuì con l'aumentare dell'importanza del dio Thot, suo marito, considerato anche il suo equivalente di sesso maschile avendo molte caratteristiche in comune con la dea. Seshat è rappresentata con indosso una pelle di leopardo, le macchie nere sulla pelle vengono a volte raffigurate come stelle, a simbolo delle qualità comuni dell'animale e della dea di vedere anche nell'oscurità. Il geroglifico della dea riproduce il suo stesso copricapo formato da una tiara d'oro sormontata da uno stelo o fiore stilizzato che termina con stella a sette punte posta sotto un paio di corna rivolte verso il basso simbolo in origine della luna crescente.

Nel nuovo regno Seshat viene associata al faraone per la festa del giubileo o Heb Sed, raffigurata mentre redige gli annali regali incidendo su una foglia di palma il trascorrere degli anni del regno. Seshat è solo uno dei molti titoli che gli sono stati attribuiti, infatti in alcuni documenti come i Testi delle Piramidi viene anche chiamata con i seguenti titoli: “Fondatrice dell'architettura”, “Dea dell'edilizia”, “Signora dei costruttori”, “Signora degli anni”, “ Signora del destino”, “Occhio di Ra” (titolo condiviso con altre divinità femminili come Sekhmet) , “Dritto e vero fiore in mano di Ra” … e “La Signora delle Stelle”.

Articolo a cura di Silvia B.

Fonti: Le montagne dei faraoni (ZH) - Il codice Egizio (RB) - L'antico Egitto (Ca) - Arte e Storia dell'Egitto (B) - Enciclopedia Universale dell'Arte.