Rilasciato dopo 9 mesi di carcere duro e probabili torture il giornalista iracheno Muntazer al-Zaidi. "Questo è un bacio di addio dal popolo iracheno, cane! Questo è dalle vedove, dagli orfani e da coloro che sono stati uccisi in Iraq", furono le coraggiose parole di Muntazer mentre lanciava le scarpe a Bush il 14 dicembre 2008. Il suo gesto di ribellione è stato celebrato in Iraq e nel mondo arabo (e non solo) in giochi su internet e sulle magliette.
A quando un Muntazer italiano possibilmente con una mira migliore? Dobbiamo proprio tenerci i "giornalisti" alla Bruno Vespa&C ?
Il fratello Uday aveva detto ieri al Times che, non appena fosse stato liberato, Muntazer sarebbe stato portato «in Grecia per cure mediche e psicologiche» rese necessarie da torture subite. «Gli hanno fatto iniezioni con sostanze di cui non sappiamo nulla - ha detto Uday al Times - Ogni volta che provava a rifiutarle, i dottori gli dicevano ’non conosci il mio lavoro meglio di mè».
Secondo il fratello del giornalista, al-Saidi ha subito torture dopo l’arresto, quando venne portato nel campo militare iracheno situato nell’ex aeroporto Al-Muthana di Baghdad e rifiutò di firmare una lettera di scuse nei confronti del presidente Bush e del premier al-Maliki. «Gli hanno bruciato le orecchie con le sigarette. Ha fratture alle costole ed ha il naso rotto», ha affermato ieri Uday al-Saidi, aggiungendo: «Quando Muntazer mi ha chiamato, questa mattina e mi è sembrato davvero giù perchè le guardie della prigione gli avevano detto che non gli sarebbero state consentite altre telefonate per dieci giorni».