3 – LO SVILUPPO DELL’EVERGETISMO PRIVATO IN EGITTO

3.1 - IL RAPPORTO FARAONE-PRIVATI PRIMA E DURANTE IL PRIMO PERIODO INTERMEDIO: L’ESEMPIO DI ANKHTIFY

La partecipazione dei privati alla gestione economica dello Stato egiziano, e quindi il loro sostegno alle opere di pubblica utilità intraprese dal Faraone, inizia ad essere evidente a partire dal Terzo Periodo Intermedio, per continuare poi, come vedremo, fino all’arrivo dei Macedoni (332 a.C.); un periodo cronologico che, a partire dal 1070 a.C. c.ca (regno di Smendes – XXI dinastia), attraversa sette secoli assai travagliati per l’Egitto e la sua monarchia, durante i quali più volte il potere centralizzato verrà messo in discussione: il Paese dovrà subire diverse invasioni da parte di popoli stranieri (prima gli Assiri, poi, per ben due volte, i Persiani e infine i Macedoni), e sempre, durante questi momenti di instabilità politica, l’organizzazione e l’economia dello Stato egiziano si troveranno in difficoltà organizzative e finanziarie.

Fino a questo momento, il potere faraonico ha sempre avuto il pieno controllo dell’economia dello stato e si è occupato in maniera autonoma delle iniziative di pubblica utilità, basandosi sui fondi provenienti dal sistema di tassazione in vigore; tali iniziative sono di vario genere: gestione delle risorse idriche (canalizzazioni, dighe...); costruzione di edifici pubblici per l’amministrazione o la gestione delle risorse; soprattutto, fondazioni di carattere religioso, cioè strutture templari, la quali sono da sempre per l’Egitto un sistema basilare per legare e controllare e legare il tessuto sociale, nonché per amministrare le entrate e gestire il surplus e la ridistribuzione delle risorse23.
La fondazione religiosa diviene da subito un’esigenza imprescindibile e tale rimarrà fino a tutto il periodo tolemaico, tanto che essa costituisce per noi la massima parte della documentazione relativa alle iniziative faraoniche in ambito architettonico; il faraone si fa personalmente carico di quest’iniziativa: è lui che fonda l’edificio compiendo i rituali necessari, è lui che si preoccupa di finanziarne la costruzione (o la ricostruzione o il restauro), è lui che dota la fondazione di tutti i mezzi necessari affinché questa possa gestirsi in maniera autonoma, ed è lui, infine, a fornire alla struttura una serie di risorse economiche (attraverso
23 Si veda a proposito J. QUAEGEBEUR, “Le Rôle économique du clergé en Égypte hellénistique” in “State and temple Economy in the ancient Near East”- OLA, p. 712.