Sarà Eleni Vassilika, dal 2005 direttore del Museo Egizio di Torino, ad aprire questa sera, giovedì 3 maggio, il nuovo ciclo di Legenda, gli incontri con l’autore promossi dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con la Biblioteca Civica. Appuntamento nella sala consiliare di Palazzo D’Oria alle 21 dove la Vassilika parlerà del suo libro che appare misterioso sin dal titolo: "La tomba di Kha".
Presenterà la serata Domenica Calza, docente di Lettere e storica firma della nostra testata, insieme a Piero Cargnino, devesino, appassionato di egittologia e socio dell’Acme (Amici e Collaboratori del Museo Egizio) di Torino.
Eleni Vassilika, greca di origini, ma nata a Chicago si laurea nel 1979 al Brooklyn College di New York, consegue nel 1982 il Master’s Degree in storia dell’Arte all’Istituto di Belle Arti della New York University e nel 1989 i dottorati in Arte Greca ed Egizia e in Archeologia all’Istituto di Belle Arti della New York University. Durante il dottorato, alla fine degli anni ’90, diviene direttore di Independent Art Research Ltd London. Dal 1990 al 2000 è responsabile delle Antichità al Fitzwilliam Museum. Nello stesso periodo a Cambridge dirige un programma di ricerca e insegnamento molto attivo sia in Arte classica che in Egittologia.
Nel 2000 diventa direttore al Roemerund Pelizaeus-Museum a Hildesheim, dove è responsabile dell’installazione di oltre quattromila metri quadri di gallerie permanenti di paleontologia, arte egizia, arte asiatica, archeologia peruviana, mineralogia.
Rivolto a tutti gli appassionati di egittologia e a quelli che potrebbero diventarlo, “La tomba di Kha” fornisce una chiave di lettura nuova per comprendere il significato e il valore di uno dei corredi funebri privati più importanti al mondo, fiore all’occhiello del Museo di Torino.
Il volume racconta infatti la storia del ritrovamento della tomba, per il quale Schiaparelli si avvalse di 250 operai (impiegò un mese solo per portare alla luce il passaggio che ne permetteva l’accesso) e illustra uno a uno i reperti: il più famoso è il “cubito” rivestito in foglia d’oro, probabilmente un dono da parte del faraone, che reca un’ iscrizione del re Amenofi e menziona il progetto di un tempio a cui Kha potrebbe avere collaborato. Altri preziosi elementi del corredo la parrucca di Merit, moglie di Ka, il Libro dei Morti, i sarcofagi interni ed esterni.
La Vassilika illustrerà anche la nuova sistemazione del museo egizio del capoluogo sabaudo, uno dei più importanti del mondo.
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