In mostra si troveranno i disegni e gli acquerelli dei pittori della Spedizione, accostati alle note rapide sui taccuini, alle lettere, agli oggetti. Il brano di un diario che narra, con voce emozionata, la scoperta di una tomba intatta nella necropoli tebana, sarà affiancato dagli oggetti stessi di quel ritrovamento, ovvero il corredo della nutrice della figlia del faraone Taharqa.
Gli stupendi acquerelli dei bassorilievi di Abu Simbel disegnati al lume delle fiaccole saranno presentati insieme alle lettere e ai diari che descrivono le condizioni di lavoro in cui furono realizzati. I documenti che registrano le incombenze quotidiane, le liste degli oggetti personali - libri, strumenti scientifici, pennelli e colori ma anche armi - saranno accostati ai campioni di piante raccolti dal naturalista della Spedizione, Giuseppe Raddi, oltre alla piccola collezione etnografica raccolta in Nubia da Gaetano Rosellini, ingegnere della Spedizione e zio di Ippolito, e ai vasi raccolti negli scavi e documentati con precoce e moderna sensibilita' archeologica.
Dopo un'introduzione dedicata alla genesi dell'idea e al tragitto verso l'Egitto, sara' il nastro del Nilo ad accompagnare il visitatore della mostra nella sua sezione centrale, lungo un percorso simbolico da Alessandria fino ad Abu Simbel e alla Seconda Cateratta. Da qui inizia il viaggio di ritorno, con la lunga sosta a Tebe, l'antica capitale dell'impero egiziano, che impressiono' la Spedizione con le sue inesauribili meraviglie.
Un'apposita sezione racconterà proprio il soggiorno a Tebe - prima nella "principesca" dimora della tomba di Ramses IV, e poi in una vera casa sulle colline della necropoli - in cui si raccolse una messe ricchissima di oggetti, disegni e quaderni manoscritti.
L'ultima parte della mostra e' dedicata al ruolo di Rosellini nella diffusione della scienza egittologica: con la morte precoce di Champollion a 42 anni, lo studioso italiano, che a sua volta mori' a soli 43, ne resto' infatti l'unico erede scientifico. Alla sua opera si deve la formazione di grandi egittologi, come il tedesco Richard Karl Lepsius, e la nascita dell'egittologia italiana.
(AGI) - Pisa, 14 aprile 2010