Zahi Hawass, responsabile delle antichità egizie, risale i gradini di legno che proteggono una scalinata in pietra di 3.300 anni fa nel misterioso tunnel che collega la tomba del faraone Seti I a ... nulla. Infatti, dopo tre anni di lavori che hanno rimosso detriti e manufatti grazie a una sorta di ferrovia sotterranea (visibile sulla sinistra), il team di ricerca ha annunciato che gli scavatori si sono trovati davanti a un muro.
Sembra che gli antichi operai che crearono il ripido tunnel sotto la Valle dei Re, si fermarono all'improvviso dopo essersi aperti un varco nella roccia per ben 174 metri. Hawass, esploratore incaricato della National Geographic Society, è convinto che i lavori del tunnel cominciarono durante il regno del faraone, durato 15 anni (1294-1279 a.C.). I lavori probabilmente cessarono alla morte di Seti I. L'archeologo Mustafa Waziri, direttore regionale del Consiglio delle Antichità egizie, spiega: “Secondo me avevano in progetto la creazione di un'altra camera funeraria laggiù e poi interruppero i lavori all'improvviso. Le condizioni delle scale sono perfette”.
Un antico passaggio ad arco di mattoni conduce al tunnel sottostante la tomba del faraone egizio Seti I in una foto del 1960 in cui una squadra di lavoratori elimina detriti nella speranza di trovare tesori funerari. L'esistenza del tunnel era nota dal 1817, quando l'esploratore veneziano Giovanni Battista Belzoni scoprì e effettuò gli scavi della tomba di Seti I: lo ha dichiarato Zahi Hawass, in qualità di funzionario del Consiglio delle antichità, in un video del novembre 2009. Negli anni Sessanta si riuscì a scavare solo per 100 metri nel tunnel. Per spingersi più avanti con gli scavi più recenti, è stato necessario adottare nuove precauzioni, mettendo prima di tutto in sicurezza il soffitto del tunnel con supporti di metallo per evitare crolli come nelle miniere.
Una moltitudine di serpenti in attesa alla fine del tunnel è raffigurata in un dipinto sulla parete della tomba del faraone Seti I, al di sopra del vero tunnel. Il dipinto è un ulteriore indizio che il tunnel sarebbe stato progettato sin dall'inizio, come afferma l'archeologo Mustafa Waziri che sottolinea come il dipinto potrebbe riferirsi all'antico Libro delle Ore, in cui un serpente conduce le persone buone nell'aldilà. Mentre il resto della tomba è ornato con elaborati rilievi, il tunnel è quasi completamente spoglio. Gli archeologi hanno comunque rinvenuto graffiti rossi sulle scale e quelle che probabilmente erano istruzioni scritte dell'architetto: "Alzate lo stipite e ampliate il passaggio”.
Cesellata minuziosamente nel calcare sulle alte colline sovrastanti la Valle dei Re, dove si trova la tomba di Tutankhamen, la tomba di Seti I è tra le più difficili da raggiungere ma anche la più notevole. È infatti la più elaborata e la più grande della valle - e deve ancora svelare molte delle sue meraviglie. La scala sotto la tomba, il cui lavoro di scavo è terminato di recente, non è il solo tunnel che ha sorpreso gli archeologi, rendendo chiaro che le dimensioni della tomba erano superiori di quanto si pensasse. NeI 2008 gli esperti hanno annunciato di aver scoperto un nuovo tunnel, che aumentava la lunghezza della cripta da 100 a 136 metri.
Shabti, o ushabti, statuette come questa, recuperata nel tunnel scavato di recente divennero in voga nelle tombe dei faraoni a cominciare dalla XVIII dinastia (1550-1069 a.C.). Seti I fu il secondo faraone della XIX dinastia (1295-1069 a.C.). Gli antichi egizi credevano che le shabti, che in genere formavano gruppi di diverse centinaia, fossero l'incarnazione dei contadini e di altri lavoratori che dovevano servire il faraone nell'aldilà. Risalenti alla XIX dinastia, le shabti rinvenute nel tunnel di Seti I si trovavano accanto a vasellame dello stesso periodo e cartigli che portavano il nome di Seti.
Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio Supremo delle antichità egiziano, sale gli ultimi gradini del tunnel segreto di Seti I ad agosto del 2009. La scoperta che il tunnel non fu portato a termine risolve un mistero archeologico. Come dice l'archeologo Mustafa Waziri, però "speravamo che i tesori del re Seti I, si trovassero lì - ne eravamo convinti all'inizio dei lavori di scavo”. "Abbiamo però raggiunto la fine del tunnel, utilizzando tecniche scientifiche, senza trovare nient'altro, e non credo ci siamo lasciati qualcosa alle spalle".
Fonte: National Geographic - di Andrew Bossone e Ted Chamberlain - Fotografie di Amr Abdallah Dalsh, Reuters