La proposta di creare sinergie tra il museo Egizio di Torino e il Louvre e la promessa di tornare nella nostra città nella primavera prossima, per partecipare alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Così ieri Frédéric Mitterrand, ministro della cultura francese ha salutato Torino dove sarà in visita ufficiale fino a questa sera.
Due sono le ragioni di questo viaggio torinese del nipote dell'ex presidente Francois Mitterrand, come ha spiegato lui stesso ai giornalisti: l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Alliance Francaise, in via Saluzzo 60 e appunto la visita, importante per lui grande appassionata di egittologia, al più famoso museo di Torino.
Ad accoglierlo, ieri pomeriggio, davanti alla sede della collezione in via Accademia delle Scienze, c'erano Alain Elkann, presidente della Fondazione Museo delle antichità egizie, e la direttrice del museo, Eleni Vassilika. Sono stati loro a guidare tra le sale il ministro, accompagnati dagli assessori alla Cultura della Provincia e del Comune di Torino, Ugo Perone e Fiorenzo Alfieri e dal consigliere regionale Giampiero Leo.
Una visita che ha toccato i punti più importanti della collezione: la tomba di Kha, oggetto di un nuovo allestimento, su cui Mitterrand si è soffermato con particolare attenzione alle centinaia di oggetti che vi furono rinvenuti e che oggi sono esposti: "Avete trovate anche un I Phone?" ha chiesto sorridendo ad Elkann. Che gli ha risposto pronto indicando una collanina preziosa: "Sì, e quelli sono gli auricolari".
La battuta più divertente è stata però di uno degli accompagnatori italiani che, mentre la "comitiva" esaminava una bacheca con una mummia, ha sussurrato nel buio: "Eccoci a commentare lo stato della nostra cultura" alludendo ovviamente ai tagli di fondi al settore da parte di ministero e regione. Mitterrand non si è sottratto a una domanda in merito: "Sulla situazione italiana non mi pronuncio. Posso però dire che in Francia lo Stato ha aumentato del 2,2% gli stanziamenti alla cultura, mentre a ridurli sono stati gli enti locali e questo crea alcuni problemi a quel livello".
Il ministro francese è stato poi particolarmente impressionato dal Tempio di Ellesija, l'ultima importante acquisizione del museo, dono dell'Egitto nel 1970, ricostruito in una della sale. Poi ha visitato lo statuario nelle due scenografiche sale allestite dal premio Oscar Dante Ferretti, e davanti alla statua di Ramses II, forse il reperto più famoso del museo c'è stata anche l'occasione la classica foto ricordo.
Poi dopo aver lodato l'organizzazione del museo, ha concordato sulla possibilità di "future sinergie" con il Louvre (e con il museo berlinese di antichità, l'altro grande polo europeo del settore) anche alla luce del fatto che la raccolta di reperti egizi del museo parigino nasce da una costola della stessa collezione da cui partì quello torinese, quella del console francese presso i Savoia, Bernardino Drovetti.
La visita si è conclusa con una promessa. All'assessore provinciale Perone che gli chiedeva di partecipare alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia anche in considerazione dell'importante ruolo che la Francia ebbe nel nostro Risorgimento, Mitterrand ha risposto assicurando la sua presenza: "Tornerò a Torino il prossimo anno - ha detto Mitterrand - per quella celebrazione ma anche per vedere ultimato il nuovo allestimento del museo, tanto più che quanto visto oggi lascia sperare che il futuro sarà ancora più straordinario. E perché, anche grazie all'Alliance Francaise, voglio creare rapporti più stretti con Torino una bellissima città che in Francia non è ancora conosciuta come meriterebbe".
La Repubblica.