Assuan è situata sulla riva destra del fiume Nilo, poco dopo l'uscita di questo dal lago Nasser. Importante nell'antichità per la vicinanza alle cave di granito, la città ospita importanti resti archeologici. Le industrie cittadine utilizzano l'energia idroelettrica prodotta dalla vicina diga. Assuan sorge sul confine meridionale del paese e anche se oggi dà l’impressione di una piccola città addormentata, ha mantenuto la sua antica atmosfera.
Ad Assuan la gente vive con e per il turismo, anche se qui non è così invadente come a Luxor. Ad Assuan si può passeggiare sul lungofiume oppure attraverso il suk; qui troverete il bazar probabilmente più antico d’Egitto. Anche Assuan era un centro commerciale in cui facevano tappa le carovane che provenivano dall’Africa nera, e le merci che, ancora oggi, vengono offerte lungo le strade del bazar ne sono la prova. Lungo la Comiche (il lungofiume) sorgono alberghi e molti ristorantini caratteristici; si può passeggiare anche alla sera e godersi, davanti a un ahwa o un shai, la bella vista sul Nilo e sulle sue isole, con la riva desertica sullo sfondo e, al centro, le bianche feluche.
La frenesia del Cairo sembra appartenere a un altro pianeta. Per gli spostamenti si consiglia di utilizzare una feluca. Le barche salpano dalla Corniche, e qui i battellieri possono proporvi una gita. Da Assuan esiste anche la possibilità di prolungare il viaggio fino in Sudan, a patto che si abbia il visto richiesto. I biglietti per Wadi Halfa vengono venduti da numerose agenzie di viaggio lungo la Corniche, che dispongono anche dei biglietti ferroviari per raggiungere Khartum; durata del viaggio: 3 giorni in nave, 3 ore in treno… inschallah.
Dighe di Assuan
La prima venne costruita dagli inglesi (data di completamento: 1902) che tennero conto delle caratteristiche del fiume non ostacolando lo straripamento dell’alta ondata di piena che porta con sé il fertile limo, non tanto per questioni ecologiche, quanto per il timore di un interramento della diga. Vennero arginate solo le acque prive di fango del Nilo Bianco, perché non costituivano un pericolo per le turbine. Le cose sono cambiate con la costruzione della Diga Alta (Sadd al-Ali): il prezioso limo rimane nel lago artificiale, venendo così a mancare ai fellahin, che, per questo motivo, devono ricorrere a fertilizzanti artificiali. Anche molto più a nord, nel delta del fiume, i contadini risentono delle conseguenze della costruzione della nuova diga. La salinità del terreno è aumentata. D’altro canto, grazie alla Diga Alta e all’acqua corrente, si sono potuti avere più raccolti durante uno stesso anno, e anche la produzione di energia elettrica è aumentata considerevolmente. La costruzione della diga ebbe anche un significato politico. Dopo che gli USA ebbero negato i finanziamenti in un primo tempo promessi, Gamal Abdel Nasser si rivolse ai sovietici, che apportarono delle modifiche al progetto tedesco, cosicché le strutture che avrebbero consentito il passaggio del limo non vennero realizzate, a causa dei costi elevati che avrebbero comportato. Il monumento all’Amicizia fra russi ed egiziani, a forma di fiore di loto stilizzato, completamente in calcestruzzo, è sopravvissuto agli avvenimenti politici. Da questo punto si gode di una vista grandiosa sulla gigantesca opera in muratura, ma anche sull’ampia superficie blu del lago Nasser e sul deserto circostante. Le autorizzazioni per salire sulla piattaforma vengono rilasciate dal posto di controllo. Dati tecnici della diga: altezza 111 m, lunghezza 3,6 km, larghezza alla base i km. Capacità produttiva 2000 Megawatt ca., peso 90 milioni di tonnellate ca.
Elefantina
Su quest’isola del Nilo sì trovano gli insediamenti più antichi, che vengono fatti risalire al 4000 a.C. Durante gli scavi gli archeologi hanno riportato alla luce i templi dedicati a Satet, la dea della acque del Nilo, e a Khnum, il dio con la testa d’ariete, custode delle cataratte. In un piccolo museo sono conservati gli oggetti rinvenuti durante le diverse fasi del lavoro. Da vedere: l’antico Nilometro e i due villaggi nubiani. Il nome dell’isola deriva dal greco; anticamente si chiamava Yebu, parola che in antico egiziano significa elefante, forse un riferimento al commercio d’avorio che aveva luogo proprio qui.
File - Philae
L’isola con il famoso tempio di Iside è stata messa in grave pericolo dalla diga di sbarramento di Ai. Già il lago artificiale del primo sbarramento faceva si che l’iso. la, per 10 mesi all’anno, venisse sommersa dalle acque, ma col secondo sbarramento sarebbe stata sommersa completamente. Pertanto, gli edifici che sorgevano sull’isola furono ‘rimontati’ sulla vicina isola di Agilika. Purtroppo, l’atmosfera dell’antica File, con i Suoi ombrosi boschetti di palme, è svanita per sempre. Agilika è brulla anche i celebri mulinelli di una volta, che davano l’impressione che il Nilo scorresse contemporaneamente verso nord e verso sud, sono scomparsi per sempre. Il tempio di Iside è di epoca tolemaica, mentre ai romani si devono la porta di Adriano e il chiosco di Traiano, rimasto incompiuto. Grazie ai suoi capitelli multiformi, quest’ultimo è il soggetto più fotografato. Completano il quadro un piccolo tempio dedicato ad Hathor e un tempio opera di Imhotep.
Isola Kitchener - Assuan
Trasformata in un ombroso giardino botanico, un tempo era l’isola privata di lord Horatio Kitchener; il comandante supremo delle truppe coloniali inglesi alla fine del XIX secolo. L’idea del giardino botanico si deve a Kitchener, che piantò sull’isola la sua raccolta proveniente da tutte le colonie inglesi. Molte piante tropicali hanno trovato un ambiente favorevole, rallegrando con i loro vivaci colori il paesaggio desertico caratterizzato da sabbia e rocce.
Mausoleo dell’Ago Khan
Questo semplice edificio, coronato da una cupola, è visibile già da lontano. Qui, nel 1957, venne inumato il capo degli Ismailiti. Sotto il mausoleo sorge la villa della principessa che, di tanto in tanto, fa una capatina.
Monastero di San Simeone presso Assuan.
Dista un quarto d’ora di cammino dal mausoleo dell’Aga Khan. Il monastero, un tempo uno dei più grandi dell’intero Egitto, venne Costruito tra il VII e l’VIII secolo. Ancora oggi, le sue rovine conservano l’aspetto di una rocca imponente. Ne1 1321 i monaci abbandonarono il monastero perché ad Assuan si verificarono delle sommosse di ispirazione islamica. La vasta area cinta di mura alte 6 metri comprendeva una basilica, case e fabbricati rurali dei monaci.
Obelisco incompiuto di Assuan
A sud del Cataract Hotel si trovano le cave di granito dove, anticamente, veniva estratto il famoso granito rosa di Assuan. A causa di una crepa nel granito, questo obelisco non poté essere ultimato.
Tombe rupestri di Assuan
Lungo la sponda occidentale del fiume si trovano le tombe di alcuni principi locali dell’Antico e del Medio Regno. Le rampe lungo le quali venivano trascinati i sarcofagi sono ben conservate. Chi sale fin sulla cima della collina in cui sono state scavate queste tombe può godere di una vista straordinaria su Assuan e sulla regione del Nilo. Quassù sorge anche un luogo sacro dedicato a un santo locale, chiamato Kubbet al-Hawa.
Museo di Elefantina: Oggetti rinvenuti durante gli scavi compiuti sull’isola. Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 17
Il bazar di Assuan
Il bazar è fornito di tutto ciò che si vuole e forse anche di qualcosa di più. Una passeggiata serale nell’oscurità è molto suggestiva. Un suggerimento: qui si può trovare il migliore carcadè di tutto l’Egitto, il tè rosso, ottenuto dai fiori di ibisco. I fiori essiccati, che vengono venduti a 4-6 LE al chilo, si conservano a lungo.
Dintorni di Assuan
Darau: Nel piccolo villaggio nubiano, il martedì è giorno di mercato. Sul lato orientale della linea ferroviaria si trova il più antico mercato di cammelli del paese. Tuttavia anche il suk a ovest della ferrovia offre uno spettacolo genuino e interessante; le contrattazioni sul prezzo delle capre, delle pecore e dei bovini contribuiscono a creare un’atmosfera festante, caotica e colorata, in un continuo andirivieni di persone e animali. Darau è raggiungibile da Assuan con il taxi o con l’autobus (ca. 30km da Assuan)
Tempio di Kalabsha
Anche questo tempio correva il pericolo di venire sommerso dalle le acque della diga; smontato in singole parti, è stato ricostruito a sud dello sbarramento. Ai tempi dell’imperatore romano Augusto venne dedicato al dio nubiano Manduli. E molto difficile giungere fin qui, in quanto l’autorizzazione delle autorità militari che controllano la zona deve essere richiesta per tempo ad Assuan. Ottenuta l’autorizzazione l’unica cosa di cui si ha bisogno è una barca. Durante i lavori per il trasferimento del tempio sono venute alla luce le vecchie fondamenta, anche grazie all’aiuto tecnico fornito dalla Repubblica Federale Tedesca. Per riconoscenza al Museo Egizio di Berlino è stato dato il portale rinvenuto durante l’opera di ristrutturazione del basamento.
Templi di Abu Simbel
Chi non trascorre la notte ad Abu Simbel dovrà alzarsi molto presto. Infatti, il viaggio di 280 km in macchina, attraverso il deserto, per raggiungere i templi dura circa 4 ore. L’alba vista dal deserto è uno spettacolo di straordinaria bellezza. Gli alberghi, ma anche alcuni autisti privati, organizzano l’escursione; per ottenere l’autorizzazione dell’ufficio militare, la sera prima dell’escursione bisogna consegnare il proprio passaporto all’autista, che si occuperà di tutto. Vale la pena di essere ad Abu Simbel già al mattino presto: dalle 9 del mattino gli aerei provenienti da Assuan cominciano a scaricare legioni di turisti che, in breve tempo, assediano il luogo. Le quattro statue colossali di Ramesses II sono alte 20 m; i templi segnavano il confine meridionale dell’Egitto e servivano a far comprendere ai nubiani chi detenesse il potere. Anche i rilievi che si riferiscono alla battaglia contro gli ittiti di Kadesh, un motivo molto caro al faraone, hanno un carattere propagandistico. La battaglia infatti non fu una vittoria per il faraone e si concluse con un nulla di fatto. L’esatto allineamento est-ovest dell’edificio fa sì che durante l’equinozio i raggi del sole penetrino nel tempio, illuminando le varie statue contenute all’interno. Il tempio più piccolo è dedicato alla dea Hathor, ma anche alla moglie di un faraone, Nefertari, immortalata, come il consorte, in gigantesche statue di pietra. Entrambi i templi vennero salvati dal pericolo rappresentato dalla costruzione della diga di Assuan grazie a un progetto molto costoso. Con un costo stimato intorno ai 42 milioni di dollari, negli anni dal 1965 al 1968 venne costruita una gigantesca semicupola di cemento, alla quale fu addossata la parete rocciosa con le figure. Date un’occhiata all’interno: il tempio si eleva per 55 m; in corrispondenza delle pitture murali non si notano quasi i segni di segmentazione, scomposizione e ricostruzione.
Per approfondimenti vedere la pagina interamente dedicata ad Abu Simbel
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