È il prototipo predinastico di Osiride (cfr.), divenuto insegna del IX nòmo nel comprensorio orientale a nord di Heliopolis. Nei Testi delle Piramidi è definito: « Colui che è nel nome di Anzti, comandante supremo dei suoi nomi ». Il Moret lo ritiene un eroe umano divinizzato, un capo che installò i nomadi sui territori, gettando le basi di una lavorazione metodica del suolo.

Questa opinione è confermata dalla stessa insegna di Anzti che poggia sul simbolo raffigurante le regolari divisioni del terreno: i nomi, mentre non mancano gli attributi del flagellum e del pastorale, cioè i simboli del capo di una comunità agraria. Le due piume sul capo inducono a pensare ad una origine libico-mediterranea e tale fatto è di grande importanza nell’indagine dei primi popoli che, apportando l’agricoltura all’Egitto, determinarono le condizioni necessarie al successivo svolgersi della sua civiltà. Ad un determinato momento nella evoluzione storica, ad Anzti viene assimilata la figura di Osiride nell’aspetto di sovrano dell’Egitto: oltre ad assumere gli attributi del flagellum e del bastone pastorale, Osiride prende ad Anzti anche le due piume che, poste ai lati della Corona dell’Alto Egitto, costituiscono il tipico copricapo osiriaco. A seguito ditale assimilazione, la figura di Anzti scompare totalmente dopo l’epoca dei Testi delle Piramidi.