Dal 4 novembre al British Museum di Londra sono in mostra i papiri inediti del «Libro dei morti»: il viaggio nell'aldilà secondo gli antichi Egizi. Alcuni papiri furono acquistati alla fine del XIX secolo, ma mai esposti per la loro fragilità. Si annuncia come una delle mostre più affascinanti dell'anno ed è pronta a svelare i segreti del misterioso mondo ultraterreno di una delle civiltà più importanti dell'antichità.
In novembre al British Museum di Londra sarà inaugurata l'esposizione Viaggio nell'aldilà: il Libro dei morti nell’antico Egitto: gli appassionati di egittologia oltre a contemplare splendidi sarcofagi, antiche statue e inimitabili gioielli, potranno ammirare per la prima volta decine di inediti papiri che raccontano il percorso che secondo la religione egiziana ogni defunto doveva compiere per guadagnarsi l'immortalità. Non è una «copia unica». Un analogo libro dei morti, infatti, è esposto al Museo Egizio di Torino ed è una delle attraattive più importanti del museo italiano. E' tuttavia la prima volta che il «libro» in possesso del British Museum viene messo a disposizione del pubblico.
RACCOLTA DI OPERE - Il Libro dei morti non era un testo unico, ma una raccolta di opere diverse su papiro e lino che avevano lo scopo di guidare il defunto nell'oltretomba. Alcune di queste illustrazioni furono usate per oltre mille anni e le più antiche risalgono a oltre 3.500 anni fa. Attraverso suggerimenti e ammonimenti, le illustrazioni e i geroglifici presenti sui rotoli raccontano i pericoli del mondo dei morti. Molti papiri furono acquistati dal British Museum alla fine del XIX secolo, ma sono stati per molti anni custoditi in diversi caveau perché ritenuti troppo fragili. Tuttavia grazie alle nuove scoperte scientifiche e alle più moderne tecniche di conservazione adesso gli esperti del British Museum assicurano che i preziosi documenti non rischiano più di essere danneggiati e finalmente hanno deciso di presentarli al grande pubblico. Tra i documenti più famosi in mostra vi sarà anche Il Libro di Hunefer, un papiro del XIII secolo a. C. che racconta il viaggio nell'oltretomba del potente scriba Hunefer vissuto a Tebe durante la diciannovesima dinastia. Lo scriba sarebbe stato al servizio del faraone Seti I e avrebbe goduto di grande rispetto e stima.
IL VIAGGIO DELLO SCRIBA - Il papiro di Hunefer, celebre per i suoi incredibili colori e per la sua chiarezza, misura 5,50 metri. In una delle prime illustrazioni si può ammirare, accanto al sarcofago che conserva il corpo dello scriba, una stele funeraria su cui è impresso il nome del defunto e una preghiera a Osiride, dio della morte e dell'oltretomba. Nella preghiera si chiede che l'anima dello scriba possa raggiungere l'aldilà. Dopo aver illustrato i tanti sacrifici offerti agli dei per ottenere l'immortalità, arriva la prova della psicostasia: la cerimonia della pesatura del cuore nella «stanza delle due verità» alla quale ogni defunto doveva sottoporsi per poter accedere all'aldilà. Secondo gli egiziani essa serviva a stabilire la purezza d'animo del defunto: il cuore di Hunefer è posto su un piatto di una bilancia da Anubi, il dio dell'imbalsamazione. Sull'altro piatto vi è una piuma che rappresenta Maat, simbolo dell’ordine cosmico e della giustizia. Se il cuore del defunto risulta più pesante della piuma, sarà dato in pasto ad Ammit, il mostro che si trova ai piedi della bilancia e che racchiude in sé gli animali più pericolosi dell'Egitto: il coccodrillo, il leone e l'ippopotamo. Ma come mostrano le successive illustrazioni, il cuore dello scriba è più leggero della piuma e supera la prova. L'ultima scena del papiro mostra un trionfante Hunefer pronto ad accedere all’Aaru, il Paradiso degli antichi egizi.
Corriere della Sera - Francesco Tortora - 18 giugno 2010