Il sacro scarabeo oggetto di venerazione già nei Testi delle Piramidi, anche se in questi non figura ancora come divinità a sé stante. Il sacerdozio di Heliopolis lo trasformò in divinità solare, e più precisamente nell’aspetto mattiniero dei sole: « Io sono Khepri ai mattino, Ra a mezzodì e Atum alla sera ».
{nomultithumb}Il suo nome deriva da khpr che vuoi dire nello stesso tempo « scarabeo » e « divenire, sorgere, trasformarsi ». È raffigurato in forma umana col simbolo dello scarabeo sul capo, oppure con tale coleottero al posto della testa o anche semplicemente come scarabeo. Molti gli amuleti che lo raffigurano nell’aspetto dello scarabeus sacer, impiegato anche negli anelli sigillo.
Lo « scarabeo del cuore », generalmente di pietra, veniva posto sulla mummia in corrispondenza del cuore con incisa la formula dei capitoli xxx e LXXV del Libro dei Morti.
KEK: divinità astratta, simbolo delle tenebre notturne.
KHENSUT: uno degli aspetti della dea Hathor, quale dea della pettinatura.