I quattro recipienti in cui venivano conservate le viscere del defunto mummificato. In genere sono eseguiti in alabastro, ma anche in altro materiale pietra o metallo, a seconda del censo del l’interessato i coperchi spesso raffigurano i quattro figli di Horo: Duamutef, Hapi, Mesti, Qebehsenu. Devono il nome di « Canopi » ai primi egittologi che ravvisarono erroneamente in essi le prove di un presunto culto tributato a Canopo, pilota di Menelao, sepolto secondo la tradizione in Egitto.