Toro sacro al dio Montu nella città di Hermonthis (Ermant), l’Heliopolis del sud. Ebbe un santuario a Medinet Habu ed il suo culto si diffuse nei dintorni di Tebe e a Karnak. La consacrazione, sotto il regno di Tolomeo Il, avveniva a Tebe, ma la residenza stabile rimase quella di Hermonthis. La necropoli di questi tori venne chiamata Bukheum, analoga al Serapeum di Apis (cfr.). A Medamut esisteva un suo oracolo. Fu considerato figlio di Nun (cfr.) e assimilato a Ptah-Tatenen. Non siamo ragguagliati in maniera esauriente sui combattimenti di tori, attestati nei bassorilievi, che avrebbero sottolineato il carattere guerriero del dio Montu, patrono di Bukhis, e che avrebbero avuto luogo durante le festività del sacro toro. Le caratteristiche fisiche di Bukhis erano il corpo bianco e la testa nera nonché il disco solare sormontato da due alte piume tra le corna. Uno dei suoi titoli, sottolineante le sue caratteristiche solari, fu « anima di Ra ». In Bassa Epoca i teologi tentarono di stabilire rapporti tra Bukhis e Amon.