Athanasius KirckerPrima della scorpacciata di mostre per Expo, Milano dedica il mese di febbraio ai rapporti tra la città e l’antico Egitto. Due esposizioni, la prima all’Università degli Studi e la seconda alla Biblioteca Braidense offrono una visione curiosa e generale delle dotazioni bibliografiche e archivistiche di cui la città dispone sull’Egitto e consentono di conoscere il fascino che la terra dei faraoni suscitò sui concittadini in età moderna.

Mercoledì scorso, nell’ateneo di via Festa del Perdono (Sala di rappresentanza e poi Cortile di Farmacia), s’inaugura la mostra fotografica “L’Egitto dal cielo” dedicata a Theodor Kofler (foto sopra), aviatore-archeologo, pioniere della fotografia aerea. E’ a cura di Patrizia Piacentini, egittologa della Statale molto nota anche all’estero, che dal fondo appartenuto ad Alexandre Varille custodito negli Archivi dell’università ha pescato questa serie di foto archeologiche aeree mai esposte, dal Cairo a Luxor. Sono ventuno immagini scattate nel 1914 che riproducono piramidi, templi di Karnak e Luxor, colossi di Memnone e altri monumenti della riva occidentale tebana. Nell’occasione si è ricostruita anche la biografia di Kofler, nato a Innsbruck e morto sul lago Vittoria in Tanzania, documentatore dell’Egitto e internato in un campo di prigionia inglese a Malta durante la Prima Guerra Mondiale. Sempre a cura di Patrizia Piacentini, con Anna Torterolo e Christian Orsenigo, venerdì 20 febbraio, alle 18, si inaugura alla Biblioteca Nazionale Braidense la mostra “Da Brera alle piramidi” realizzata dalla Braidense in collaborazione con la cattedra di Egittologia della Statale, la Pinacoteca di Brera e l’Archivio Storico Ricordi. Attraverso libri, oggetti, documenti anche inediti (come una lettera di Verdi su “Aida” o foto di Puccini in Egitto) l’esposizione racconta l’attrazione esercitata dall’antico Egitto sulla cultura italiana dal Rinascimento al XX secolo, sottolineando il gusto per l’Egitto nella storia di diversi istituti milanesi.

Saranno esposte (catalogo di Scalpendi editore), dalle collezioni della Braidense, le tavole del Polifilo, realizzate alla fine del Quattrocento, libri di emblemi, illustrazioni sui misteri egiziani di Athanasius Kircher, palte-book di viaggio del XVIII secolo e quelli legati all’impresa napoleonica del 1799, una tavola acquarellata del “Narrative” del padovano Giovani Belzoni e un manoscritto di Ippolito Rosellini.Accanto a queste rarità bibliografiche, la mostra propone i bozzetti per la prima scaligera dell’“Aida” dell’Archivio Storico Ricordi accompagnandolo con materiale di scena della ditta storica Rancati e alcune rarità: un papiro conservato presso le Collezioni civiche, una statua appartenuta al direttore dell’Accademia di Brera Giuseppe Bossi, una coppia di sfingi del XVIII secolo e immaginifici oggetti di gusto egizio creati all’inizio del Novecento in piena Egittomania. Attraverso materiali d’archivio conservati all’Università degli Studi è dedicato spazio alle scoperte archeologiche, da quelle di Mariette a quella dei tesori della necropoli regale di Tanis. La mostra sarà accompagnata da una serie di conferenze. Le prime due sono sabato 21 febbraio alle 10,30 con Umberto Eco su “Athanasius Kircher e l’Egitto” (in collaborazione con l’Aldus Club) e lunedì 23 febbraio alle 18 con Jean-Marcel Humbert, “Egittomania :un fenomeno in continua evoluzione”.Prima della scorpacciata di mostre per Expo, Milano dedica il mese di febbraio ai rapporti tra la città e l’antico Egitto. Due esposizioni, la prima all’Università degli Studi e la seconda alla Biblioteca Braidense offrono una visione curiosa e generale delle dotazioni bibliografiche e archivistiche di cui la città dispone sull’Egitto e consentono di conoscere il fascino che la terra dei faraoni suscitò sui concittadini in età moderna.

Mercoledì scorso, nell’ateneo di via Festa del Perdono (Sala di rappresentanza e poi Cortile di Farmacia), s’inaugura la mostra fotografica “L’Egitto dal cielo” dedicata a Theodor Kofler (foto sopra), aviatore-archeologo, pioniere della fotografia aerea. E’ a cura di Patrizia Piacentini, egittologa della Statale molto nota anche all’estero, che dal fondo appartenuto ad Alexandre Varille custodito negli Archivi dell’università ha pescato questa serie di foto archeologiche aeree mai esposte, dal Cairo a Luxor.

Sono ventuno immagini scattate nel 1914 che riproducono piramidi, templi di Karnak e Luxor, colossi di Memnone e altri monumenti della riva occidentale tebana. Nell’occasione si è ricostruita anche la biografia di Kofler, nato a Innsbruck e morto sul lago Vittoria in Tanzania, documentatore dell’Egitto e internato in un campo di prigionia inglese a Malta durante la Prima Guerra Mondiale. Sempre a cura di Patrizia Piacentini, con Anna Torterolo e Christian Orsenigo, venerdì 20 febbraio, alle 18, si inaugura alla Biblioteca Nazionale Braidense la mostra “Da Brera alle piramidi” realizzata dalla Braidense in collaborazione con la cattedra di Egittologia della Statale, la Pinacoteca di Brera e l’Archivio Storico Ricordi. Attraverso libri, oggetti, documenti anche inediti (come una lettera di Verdi su “Aida” o foto di Puccini in Egitto) l’esposizione racconta l’attrazione esercitata dall’antico Egitto sulla cultura italiana dal Rinascimento al XX secolo, sottolineando il gusto per l’Egitto nella storia di diversi istituti milanesi. Saranno esposte (catalogo di Scalpendi editore), dalle collezioni della Braidense, le tavole del Polifilo, realizzate alla fine del Quattrocento, libri di emblemi, illustrazioni sui misteri egiziani di Athanasius Kircher, palte-book di viaggio del XVIII secolo e quelli legati all’impresa napoleonica del 1799, una tavola acquarellata del “Narrative” del padovano Giovani Belzoni e un manoscritto di Ippolito Rosellini.

Accanto a queste rarità bibliografiche, la mostra propone i bozzetti per la prima scaligera dell’“Aida” dell’Archivio Storico Ricordi accompagnandolo con materiale di scena della ditta storica Rancati e alcune rarità: un papiro conservato presso le Collezioni civiche, una statua appartenuta al direttore dell’Accademia di Brera Giuseppe Bossi, una coppia di sfingi del XVIII secolo e immaginifici oggetti di gusto egizio creati all’inizio del Novecento in piena Egittomania.

Attraverso materiali d’archivio conservati all’Università degli Studi è dedicato spazio alle scoperte archeologiche, da quelle di Mariette a quella dei tesori della necropoli regale di Tanis. La mostra sarà accompagnata da una serie di conferenze. Le prime due sono sabato 21 febbraio alle 10,30 con Umberto Eco su “Athanasius Kircher e l’Egitto” (in collaborazione con l’Aldus Club) e lunedì 23 febbraio alle 18 con Jean-Marcel Humbert, “Egittomania :un fenomeno in continua evoluzione”.