«Contro il terrorismo uniamo le forze di tutti gli intellettuali. Stiamo assistendo ad un attacco studiato e puntuale contro il patrimonio culturale. Questo perché la cultura rappresenta identità, memoria ed educazione, valori considerati nemici dai terroristi, a partire dall’Isis».
Lo ha detto il sindaco Dario Nardella intervenendo, questo pomeriggio nel Salone dei Cinquecento, alla giornata conclusiva dell’undicesima edizione del convegno internazionale di egittologia, organizzato dalla Soprintendenza Archeologia della Toscana – Museo Egizio di Firenze, in collaborazione con l’assessorato alla Cooperazione e alle Relazioni internazionali del Comune, l’Università degli Studi di Firenze-Dipartimento SAGAS (Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo) ed il CAMNES (Center for Ancient Mediterranean and Near Eastern Studies).
«Per Firenze – ha aggiunto – questo importante appuntamento di studio è l’occasione per rilanciare con forza il messaggio di pace e di speranza verso tutti i popoli, come in molte altre occasioni è avvenuto durante la storia della nostra città. È per questo che ho consegnato all’ambasciatore d’Egitto a Roma, Amr Mostafa Kamal Helmy, in rappresentanza del suo Paese, il Sigillo della Pace, segno di solidarietà e fratellanza della cittadinanza fiorentina nei confronti del Suo popolo, in questi giorni dolorosamente colpito da drammatici eventi terroristici.
Penso innanzitutto all’attentato dell’11 luglio scorso al consolato italiano del Cairo, che ha causato due morti e molteplici feriti, ma anche ai precedenti attentati di giugno che hanno portato all’uccisione del procuratore generale Hisham Barakate e l’autobomba contro una stazione di polizia che è costata la vita a tre agenti».
«Abbiamo poi tutti noi in mente le violenze e le distruzioni che sono perpetrate contro i siti storici e archeologici di tutto il Medio Oriente – ha ricordato Nardella – sempre in Egitto penso in particolare alla città di Luxor, uno dei siti archeologici egiziani più frequentati dai turisti, dove un kamikaze si è fatto esplodere davanti al tempio di Karnak il 10 giugno scorso. Ed abbiamo ancora negli occhi e nel cuore la brutale uccisione di Khaled Asaad, l’82enne archeologo siriano che ha difeso fino alla morte i beni archeologici di Palmira, in Siria, contro la ferocia dei terroristi.
Ma penso anche agli altri siti archeologici colpiti, come Nimrud, nei pressi della città di Mosul; il sito archeologico assiro di Hatra nell’Iraq settentrionale; il minareto della Moschea degli Omayyadi di Aleppo, la città di Dura Europos e il monastero di Mar Elian a Qaryatayn, sempre in Siria». «Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, di tutte le diverse culture insieme – ha sottolineato – per affrontare questo tragico momento, soprattutto di studiosi e amanti dell’arte e della cultura, che ci aiutino, attraverso le loro scoperte e l’attività di divulgazione, a comprendere l’importanza di tali opere e il loro valore universale.
Guardiamo poi con interesse e ammirazione tutti i popoli dell’area che stanno compiendo passi decisivi per l’introduzione di regimi democratici e in aperto contrasto alla follia omicida del terrorismo. Confidiamo nei nostri amici egiziani, nel presidente Al Sisi perché si possa compiere effettivamente la pace in tutta l’area del Medio Oriente e nel Mediterraneo perché come ha detto recentemente il nostro Primo Ministro Matteo Renzi, “il Mediterraneo senza Egitto sarà senza dubbio un posto senza pace”». «Oggi, da Firenze, città patrimonio Unesco e tra le capitali della cultura e dell’arte – ha concluso il sindaco – rilanciamo un messaggio di pace e un monito forte contro il terrorismo e contro i criminali che cancellano vite, arte e storia. Non vinceranno».
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa