Egitto Il Cairo, 7 gen - Il Natale che si celebra oggi per i cristiani copti in Egitto è un giorno all'insegna della tensione: sono costretti a guardarsi le spalle dopo le violenze che hanno subito negli ultimi anni e dopo che gli islamisti sono emersi come forza dominante nel nuovo parlamento.
Si tratta, infatti, del primo Natale post-rivoluzione e alle celebrazioni hanno partecipato anche esponenti e leader islamisti. Papa Shenuda III ha celebrato la liturgia nella Cattedrale Abbassiya, al Cairo, cui hanno preso parte anche membri del consiglio di governo militare egiziano, incluso il capo di stato maggiore generale Sami Anan. Anche Mohammed Mursi, leader della libertà della Fratellanza musulmana, ha presentato il suo saluto a Papa Shenuda, ma non ha partecipato alla funzione.
La funzione religiosa, che si conclude tradizionalmente a mezzanotte, quest'anno ha avuto luogo due ore prima per motivi di sicurezza. Nella sua omelia, Shenuda III ha detto che ''l'Egitto sta attraversando un periodo critico di transizione, ma siamo sicuri che lo potremo affrontare in pace''. Il Papa copto ha anche salutato i ''sacrifici'' che le forze armate hanno fatto per il ''bene dell'Egitto e della sua gente''.
Poliziotti e militari sono stati schierati fuori dalle chiese e nelle strade per perquisire tutti quelli che hanno partecipato alle funzioni religiose.
D'altronde, quest'anno oltre 20 persone sono morte in seguito ad un attentato suicida contro una chiesa nella città di Alessandria, mentre nel 2010 sei cistiani copti furono uccisi all'uscita della messa della vigilia di Natale nel sud del paese. I cristiani copti rappresentano circa il 10% della popolazione egiziana, che conta 82 milioni di persone.