Egittologi del British Museum hanno esaminato una serie di antiche mummie e scoperto alcuni segreti inaspettati che sono stati letteralmente tenuti sotto chiave fino ad ora. Otto antiche mummie d’Egitto sottoposte a TAC negli ospedali di Londra, ha permesso agli scienziati di scoprire anche il nome di un uomo tatuato all’interno coscia di una mummia femminile risalente a 1.300 anni fa.

 

John Taylor, capo curatore dell’antico Egitto e Sudan dipartimento del British Museum, intervistato dal Daily Mail, ha detto: «Le otto mummie in mostra al British Museum, rivelano il lato umano delle mummie del Nilo. Vogliamo promuovere l’idea che queste mummie non sono oggetti ma veri esseri umani. Vogliamo cogliere l’umanità di queste persone». Daniel Antoine curatore della mostra ha detto: «Il corpo conservato di un’antica donna sudanese di età compresa tra i 20 e i 35 anni, che si pensa sia morta intorno al 700 dC, è stata trovata in Sudan nel 2005, ha rivelato un dettaglio inaspettato, un simbolo tatuato sulla pelle della sua coscia destra.

Il tatuaggio visibile chiaramente tramite la riflettografia infrarossa è un monogramma che definisce gli antichi caratteri greci MIXAHA, che si traduce come Michael. E’ un simbolo religioso che rappresenta l’Arcangelo Michele, patrono del Sudan medievale.

Tatuaggio interno coscia mummia femminile La figura nel Nuovo Testamento appare come un protettore e capo degli eserciti di Dio contro le forze del male di Satana, questo simbolo di protezione è stato in precedenza trovato nelle chiese antiche e su tavole di pietra, ma mai prima d’ora nella forma di un tatuaggio. Lei è la prima prova di un tatuaggio di questo periodo. Si tratta di un ritrovamento molto raro“.

I ricercatori utilizzando tecniche scientifiche come la tomografia computerizzata, sono riusciti a determinare che gli antichi egizi soffrivano degli stessi problemi di salute tipici del nostro tempo: colesterolo alto, problemi cardiaci, forte mal di denti. Le mummie che fanno parte della nuova mostra del British Museum, denominata “Vite antiche: nuove scoperte” dal 22 maggio al 30 novembre 2014, provengono da diverse epoche e diversi strati sociali. Il corpo più antico testato dai ricercatori ha più di 5.500 anni, risale al 3.500 aC, mentre il più recente risale a circa 1.300 anni fa.