La principessa e altre mummie cardiopatiche
La nobile egizia vissuta 3.500 anni fa è il più antico caso di malattia cardiovascolare: lo rivela un'indagine medica su 52 mummie egizie, metà delle quali affette da ateriosclerosi.
Un'antica principessa egizia potrebbe aver potuto rimandare la propria mummificazione se solo avesse mangiato meno e fatto più esercizio fisico: lo rivela una ricerca medica in corso al Cairo.
Chiamata Ahmose Meryet Amon, la principessa visse circa 3.500 anni fa e morì attorno ai 40 anni. Fenen sepolta nel tempio funerario reale di Deir el-Bahri, sulla riva occidentale del Nilo, quella opposta a Luxor.
La mummia è una delle 52 salme custodite al Museo Egizio del Cairo sottoposte a TAC da una équipe egitto-statunitense. Le analisi hanno rivelato che almeno metà dei corpi - tra cui quello della principessa - avevano le arterie intasate per aterosclerosi, una malattia che può causare infarti o ictus.
Ahmose Meryet Amon - "Figlia della Luna, amata da Amon", presentava delle ostruzioni in cinque arterie principali, tra cui quelle che portano sangue al cuore e al cervello dice il coautore della ricerca Gregory Thomas, docente di cardiologia alla University of California di Irvine.
Quello della principessa rappresenta ora il caso più antico di questa malattia a noi noto, affermano i ricercatori.
"Se potessi viaggiare nel tempo e incontrare la principessa, le direi di mettersi a dieta, fare molta ginnastica e la metterei in attesa di un intervento cardiaco”, afferma Thomas. "Aveva bisogno di un doppio bypass".
Fonte: National Geographic - di James Owen fotografie di Michael Miyamoto
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